La novità nell'arte contemporanea

La novità nell’ Arte Contemporanea

Io credo non esista un’ arte contemporanea nel vero senso del termine oppure, nella migliore delle ipotesi credo ancora debba manifestarsi con un suo stile definito e riconoscibile. Di certo risente ancora degli influssi delle correnti artistiche che si sono susseguite dagli inizi del 900 in poi.Parlo del futurismo che si manifestò nei primi anni del 900, del surrealismo, l’astrattismo che si divide in astrattismo informale e l’astrattismo grafico. Giudicare le opere di quest’ultime correnti non è facile nemmeno per gli addetti ai lavori, molte volte ci ritroviamo di fronte opere strutturate in modo simile, con la variazione di colore. Tra coloro che, invece s’ispiravano alla tradizione classica ci sono figure importanti però non grandi maestri che abbiano saputo portare messaggi veramente nuovi.
Da questa breve prefazione arrivo alla conclusione che, oggi il ruolo dell’artista è piuttosto limitato ed in preda di personaggi tipo critici, galleristi ecc,che hanno usurpato il posto che un tempo apparteneva all’artista e non solo è limitato da ciò, ma ha di fronte una società indifferente alle sue proposte. Questa situazione sociale si riflette quindi sul prodotto artistico in modo non indifferente e impedisce il pieno sviluppo artistico dei vari artisti che vagano alla ricerca di novità che, molte volte, sono soltanto utopistiche per cui c’è uno spreco di abilità e di energie che potrebbero essere spese diversamente. Se c’è una crescita di artisti come numero di certo non c’è una crescita nel senso della sostanza e poiché la tendenza è d’arrivare in qualsiasi modo, si arriva in qualsiasi modo ma non in qualità ed in novità. La novità sarebbe riconoscere gli errori e proseguire sulle uniche strade percorribili, non preoccuparsi del mercato d’arte, non preoccuparsi delle mostre e del numero di partecipazioni a tali eventi, la novità consiste nel percorrere la propria strada incuranti dei giudizi e delle critiche se non costruttive e fatte da altri artisti di qualità, studiare una tecnica e lasciare che la natura svolga il proprio ruolo, non preoccuparsi dei soggetti, delle forme e non forme ma lasciare tutto all’istinto artistico. Io credo e scusatemi se ritorno al passato che il Caravaggio non si preoccupasse tanto del soggetto che stava raffigurando ma si preoccupasse di più d’esprimere nella sua raffigurazione la potenza ed il gioco di luci ed ombre ed altro. Le vere novità nel passato, di certo non nel presente,erano non nei soggetti ma nelle idee per rivoluzionare le tecniche tenendo sempre in conto la tecnica. Penso che se gli artisti lasciassero da parte la voglia di strafare, di trovare soggetti che non esistono e si facessero guidare dal loro istinto e dalla loro mano i risultati e le novità non tarderanno ad arrivare.
Anna Fabiani

Quanto conta possedere una buona tecnica nell'evoluzione e crescita artistica
Credo che avere una buona tecnica sia essenziale per poter dipingere bene. Parto dalla mia esperienza avendo avuto un maestro che mi ha insegnato a mettere, inizialmente, da parte la fantasia per imparare,una buona tecnica pittorica. La sola tecnica non basta, non basta la sola fantasia la pittura ritengo sia un insieme di fattori: tecnica e fantasia, istinto e ragione, amore ed odio, soddisfazioni e frustrazioni. E' veramente un insieme che conduce alla produzione di un opera che nasce soprattutto dall'animo dell'artista. Molte volte si tende a classificare la pittura, si tende a differenziarla, si tende a diversificarla. Non si può classsificare un dipinto, non si può differnziare e diversificare. Credo che anche il più abile dei critici d'arte molte volte si sia trovato in difficoltà davanti ad un opera e non ha saputo dare la giusta interpretazione dell'opera esminata. Lo spirito vero della pittura non si coglie perchè è uno spirito libero ed indivuale, in ogni caso, sarebbe come fare una classificazione del genere umano. Da tutto ciò capirete quanto la mia visione della pittura sia estremamente libera, libera da tanti luoghi comuni inventati dall'uomo a proprio piacimento e a propria discrezione, abbiamo avuto esempi di quanto l'uomo che giudica o tenta di giudicare un opera si sia sbagliato nel giudizio che, poi nel corso degli anni, è stato variato sempre da altri che giudicavano con parametri diversi. Esprimere un parere, un'impressione favorevole o sfavorevole questo si, ma non altro. Non pretendo d'essre compresa in pieno vorrei soltanto che si pensasse alla responsabilità che si assume chi decide di criticare l'arte e gli artisti, vorrei che si pensasse a quanto lavoro, emozione e coinvolgimento c'è dietro un opera,vorrei che si pensasse a cambiare e a leggere diversamente. E se ciò non sarà mai possibile vorrei che i giudizi critici poggiassero soltanto sulla lettura della tecnica pittorica e mai sui contenuti o sulla sostanza che, quasi sempre, sfugge
all'osservatore anche professionista.