Margherita Levo Rosenberg

artista visivo

Margherita Levo Rosenberg (Ponti-AL 1958)
Psichiatra ed arte terapeuta si dedica alla pittura fin dall’adolescenza.
Dai primissimi anni novanta la pratica artistica diventa elemento vitale, si arricchisce di nuova consapevolezza, con le esperienze delle ricerche psicologiche sulla creatività, la formazione e la pratica psicoterapeutica attraverso il linguaggio visuale.
Nel 1992 fonda il gruppo Pandeia e declina il proprio stile come cifra del procedere cognitivo, espressione della continuità dei processi di pensiero indipendentemente dall’esito formale dell’opera.
Dal 1996 fa parte dell’Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli – Museattivo Claudio Costa, dove si è occupata del progetto “artismo”, ha curato eventi espositivi approfondendo studi e ricerche sulla creatività e sulle applicazioni psicoterapeutiche del linguaggio visivo.
Su questi temi ha relazionato a congressi e conferenze, collaborando a libri e riviste del settore.
La sua opera “di possibile ascendenza post-pop-concettuale, si fonda su dispositivi di traslazione,traduzione ironica, transfert tra significato e significante (V. Conti)”, sulla ricerca materica e formale.
Dal 1992 espone in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero.
Opere in collezioni private e museali.
Vive e lavora a Genova.
Sito: www.levorosenberg.it

Formazione

Ho sempre giocato coi colori, dipinto, scavato villaggi nella tera e prodotto ciotole di fango ed erba, fin da quando ero bambina.Ho avuto i miei primi rudimenti tecnici con la scuola dell'obbligo e in seguito frequentando l'atelier di Isabella Castello; le mie teniche sono frutto di lunghe sperimentazioni.

Tematiche

Per me l’arte è uno strumento di ricerca di significati, si muove in tutte le direzioni, dentro e fuori di me, nella speranza, forse, di una rivelazione ultima di una verità che, mi auguro, non mi si riveli mai.
Lavoro per costruire processualità, relazioni tra le cose piuttosto che cose vere e proprie. Le relazioni sono sempre complesse, estetiche, emozionali, simboliche, formali, concettuali … ma sono l’unica strada, per … intuire la vita. L’intuizione si nutre di pensieri vagabondi, che saltano di palo in frasca, tra una memoria, un suono, e una pagina di giornale… Lavoro sempre col pensiero e con le mani all’unisono - l’uno soccorre le altre e viceversa - partendo da referenti emozionali, concettuali, naturalistici e simbolici insieme, offrendomi alla mobilità dei punti di vista per confondere le acque, anche attraverso l'ironia…quel tanto che basta a non appesantire il gioco, dell'arte come della vita.

Tecniche

costruisco installazioni riutilizzando materiali di recupero mescolati a materiali di primo impiego; prediligo le pellicole radiografiche e il materilae pubblicitario in genere, riviste, depliants ma posso essere attratta da qualsiasi cosa, all'improvviso. Raccolgo tutto quello che mi attrae e lo conservo; arriva sempre il momento in cui il materiale diventa lo strumento attraverso il quale un'emozione si fa tradurre in pensiero e viceversa.

Bibliografia

L’artista muove la sua ricerca, fin dagli esordi, “sul legame tra pensiero, verbo e azione…insieme con la necessità di sperimentare medium differenti” (Luisa Castellini 2006). “Si esprime infatti su più versanti linguistici:scritturale…, simbolico…, grafico…, pittorico…Spesso sceglie come schermo, su cui proiettare le sue immagini scritte o dipinte…scacchiere, campi di bande orizzontali e verticali, privilegiando così una soluzione grafico geometrica dell’idea” (Viana Conti 1994) “ Sul filo della mobilità del senso visivamente scorrente tra l’oggetto, la parola che lo definisce e l’immagine che lo rappresenta, la Levo Rosenberg stabilisce un luogo concettuale in cui si intersecano visione, memoria e rifrazioni di pensiero” (Germano Beringheli 1998). “ Una tale pratica artistica, evidenziando i limiti dei nostri costrutti linguistici, amplia il discorso sulla formazione del pensiero, sulla proliferazione del senso e rivede i termini della comunicazione umana (Marinella Paderni 1998). “…il problema più profondo della poetica di levo Rosenberg è quello dell’esistenza, dell’Essere per dirla filosoficamente, poi nella rappresentazione si muove liberamente, servendosi tanto dell’ironia quanto della drammaticità, e può adoperare tecniche e materiali differenti” (Giorgio Bonomi 2003). “Non è importante , perciò, quale oggetto la Levo Rosenberg abbia scelto, piuttosto come lo abbia filtrato il suo sguardo, in che modo lo abbia caricato di valenze simboliche, restituendolo nella rappresentazione (Enrico Debandi 2003). “Il divenire anima sono le idee; è qui che l’arte si incontra con la vita, con la sua filosofia che non tiene più distinti causa ed effetto, che fanno parte di una circolarità in cui le emozioni prendono forma, allo stesso modo di qualsiasi materiale che, sintetizzato ad altri, struttura nuove forme che saranno altro ancora…” (Maria Costigliolo Galasso 2006)
“Levo Rosenberg stringe d’assedio le emozioni e le costringe a formarsi in quei materiali che ha eletto tra le varie possibilità derivate dalla tecnologia attuale…tra il fascino della serialità e la grandiosità michelangiolesca: invenzioni ritmate da reticoli con la regolarità classica della commozione” (Ettore Bonessio Di Terzet 2006), Dal riuso, dal ritaglio, dall’arrotolamento dei materiali che sceglie si strutturano “le sue creazioni cariche di significati complessi e iper inclusivi” (Elisabetta Rota 2010)
“L’artista, lavorando sui punti di intersezione tra le diverse realtà della rappresentazione, verbale, scritturale, formale, grafica anche pubblicitaria, radiografica, pittorica, oggettuale, sia a livello bidimensionale che tridimensionale, attua quei trasferimenti di senso da un campo all’altro…che investono il terreno della transcodificazione sia del reale che dell’artificio retorico. La complessità dei rimandi delle sue modalità linguistiche stimola l’interesse di storici, critici d’arte e semiologi ” (Viana Conti 2001).
Dal 1992 ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero.
Opere in collezioni private e museali.
Vive e lavora a Genova (Italy)

Hanno Scritto:

Jan Babnik – Germano Beringheli - Grazia Beverini del Santo – Ettore Bonessio di Terzet - Luciano Caramel - Mara Borzone – Luc de Groof - Donato Fierro - Giorgio Bonomi - Giorgio Boratto - Luisa Castellini - Eva Clausen - Viana Conti - Miriam Cristaldi - Enrico Debandi - Francesca De Filippi - Francesca Di Giorgio - Leonardo Faccioli Rachele Ferrario - Dorit Gabbay – Maria Galasso Costigliolo - Oscar Meo - Carmela Parrucchetti - Marinella Paderni - Marina Pizzarelli - Franco Ragazzi - Sandro Ricaldone - Rosanna Ricci- Elisabetta Rota - Ornella Rota - Dores Sacquegna - Rose Sacquegna - Laura Salmon - Bruna Solinas - Virpi Taipale - Tommaso Trini - Gian Carlo Torre - Marisa Vescovo - Cristina Villa - Maurizio Vitiello -Tami Zilberg e altri.