Luca Polesi

scultore

FRANCESCA RIA - Regista. L’artista Luca Polesi Tutto è naturalmente già stato detto e fatto, il dadaismo, Marcel Duchamp con i suoi ready-made, la Pop Art e molti da lì in poi, ci hanno mostrato come gli oggetti comuni, le produzioni seriali, i rifiuti o gli scarti della società dell’opulenza possano nascondere in sé un’essenza artistica, che aspetta solo di essere riconosciuta e esposta dagli occhi dell’artista: l’arte esiste già, nell’anima delle cose e negli occhi di chi guarda. Poi, il post moderno e il declino dell’era industriale.
A me piace accostare il mio amico d’infanzia, il mio compagno di scuola e di varie successive avventure, Luca Polesi, a quegli artisti come il grande Tinguely o i più moderni Mutoid, che giocano con il peso del presente e hanno creato con gli scarti metallici della civiltà industriale, macchine fantastiche.
Materiali prediletti di luca sono il granito e il metallo. Ciò per me evidenzia il legame profondo di Luca con la sua terra d’Elba: il granito anima rocciosa e indomita dell’isola e il metallo custode ferroso della storia e delle memorie degli uomini di passaggio su questo pezzo di terra: la natura e la cultura. E soprattutto la cultura popolare.
Luca è operaio, usa le mani per costruire e i materiali pesanti sono il suo pane quotidiano; e il nutrimento della sua anima. Geniale è la sua capacità di riconoscere piccoli di foca tra maniglie di ottone e ballerine e cavalieri tra maglie di ferro e cestelli di lavatrice, residui inerti e solo apparentemente inanimati, dei cantieri dove l’operaio-artista si muove.
Legame con gli ancestri quindi, attraverso l’uso dei materiali e le tecniche della fusione e della saldatura; presenza nel presente per l’uso degli oggetti pre-esistenti, già morti e rinati a nuova vita, nell’era dell’iperproduzione e dell’abuso del consumo, quando diventa quasi immorale (per alcuni, ma doveroso, assolutamente necessario e improcrastinabile, per altri) riciclare; e leggera e tenera ironia per la scelta dei soggetti rinati dalle ceneri dei rifiuti pesanti.
Un artista-artigiano Luca Polesi, coerente, onesto, divertente, degnissimo abitante ed interprete dell’anima non balneare dell’isola, capace di parlare a chi ha voglia di ascoltarlo di un’Elba meno nota di quella delle cartoline ma altrettanto e forse più interessante.
SANDRA MIRTO - Critica d'Arte. Lo scultore Luca Polesi Luca Polesi è uno scultore che ben si colloca nel panorama dell’arte moderna e contemporanea. L’uso di materiali inusuali, la ricerca di forme insolite fa sì che egli possa esprimere pienamente e al meglio quello che il turbinio interiore e la voglia di esternarlo affinché possa essere visibile a tutti.
Le sculture di Luca, sono espressione indubbia di una ricerca che nasce dalla voglia di espressione tipica di animi telentuosi, fino allo sfociare in quelle che sono complesse composizioni di svariati materiali spesso riciclati, rompendo così quelle che sono i canoni delle passate tradizioni scultore e cercando una connotazione personale nel vasto mondo che vortica intorno all’arte. Luca Polesi fa della sua arte scultoria un’arte futurista che si lancia in avanti verso gli anni a venire quasi a precorrere le strade dell’innovazione, come un pionieristico rinnovamento anticonformista rispetto alle forme concettuali a cui siamo abituati.
Il Polesi cerca, assembla, unisce in un corpo unico svariati pezzi fino al raggiungimento di forme e di espressioni quasi sperimentali, fonde tra loro cose che sono in apparente contrasto, riuscendo con capacità indiscusse a farne un corpo unico e sostanzialmente non più scindibile, quasi questi materiali fossero stati creati perché qualcuno potesse in un impeto creativo unirli tra di loro.
Artista eclettico Luca, sa dare forma alle sue emozioni creative, anche quando si serve di materiali più “comuni” all’arte scultoria, anche in quel caso l’estro creativo riesce magistralmente dare forma concreta ai suoi fermenti interiori.
Luca Polesi riesce a superare con decisione la figurazione classica. Monta materiali reali in spazi reali, riuscendo a comporre alchemicamente il tutto fino al raggiungimento di strutturazioni concrete; da forma, volumi e dimensioni alle masse. Ricerca e sperimentazione sono le caratteristiche connotanti dell’arte di Luca Polesi, egli rifiuta le espressioni del classicismo da scultore “classico”, la sua arte spazia nell’estrema libertà che si pone al di là del concettualismo delle forme corporee, oltre le “gabbie” poste da chi non sa soddisfare le voglie di innovazione, vento sempre nuovo e gradito in un ambiente che deve necessariamente assurgere a nuove correnti per rimanere vivido e vitale, perché possa alimentare nuovi fermenti volti a scrivere nuove pagine di storia dell’arte.

“L’artista con “THAURUS” accorpa vecchi miscelatori, un reggi doccia e un telefono, materiali che a prima vista possono sembrare mancati di ogni attrattiva, riesce con magistrale tocco artistico ad infonderli di vita, riesce a congiungere in un gesto che ci appare non realizzabile, i vari “pezzi” in un costruttivismo che si fende con i suoi manifesti “non concettualismi” negli spazi dell’innovazione”.

“Luca ci prova ancora come i materiali comunemente definiti di riciclo, possano essere componente essenziale e modulare delle sue sculture in “MEDUSA”.
Delle zappette, la catena di una bicicletta, il cono di una cassa audio, un motocoltivatore, oggetti che agli occhi dei più possono avere una valenza solo se guardati o usarti singolarmente, ma Luca amante dei contrasti, li intreccia e li fonde con creatività, svelandoci potenzialità espressive materiche e metaforiche, riportandoci in una forma assolutamente avveniristica una delle figure mitologiche tra le più affascinanti che i libri ci abbiano mai offerto”.
“Luca Polesi, artista con capacità indiscusse, ci prova come si possa essere super partes rispetto all’arte nota ai più scolpendo nel granito dell’Elba “ PASSIONE”.
Il blocco di pietra diventa il tramite per il suo animo artistico, diventa materia perché dal suo intrinseco possa emergere dirompente e raggiungere l’obiettivo primario, vale a dire quello di rendere manifesto quanto prorompe nel suo animo.
Luca in questa opera omaggia uno dei sentimenti più coinvolgenti della natura umana, la passione appunto, ed è proprio la passione che anima le sue opere, che le rende stravolgenti ed attrattive, che fa sì siano espressione di un modo nuovo di intendere e di rappresentare realtà e sentimenti.
L’arte di Luca Polesi, non è mai asettica, è nella sua espressione assolutamente individuale, un’arte che è volta al coinvolgere gli osservatori, è un’arte che nelle sue apparenti contraddizioni compositive ha un’anima, una vita”.

SANDRA MIRTO - Critica d'Arte. Lo scultore Luca Polesi Luca Polesi è uno scultore che ben si colloca nel panorama dell’arte moderna e contemporanea. L’uso di materiali inusuali, la ricerca di forme insolite fa sì che egli possa esprimere pienamente e al meglio quello che il turbinio interiore e la voglia di esternarlo affinché possa essere visibile a tutti.
Le sculture di Luca, sono espressione indubbia di una ricerca che nasce dalla voglia di espressione tipica di animi telentuosi, fino allo sfociare in quelle che sono complesse composizioni di svariati materiali spesso riciclati, rompendo così quelle che sono i canoni delle passate tradizioni scultore e cercando una connotazione personale nel vasto mondo che vortica intorno all’arte. Luca Polesi fa della sua arte scultoria un’arte futurista che si lancia in avanti verso gli anni a venire quasi a precorrere le strade dell’innovazione, come un pionieristico rinnovamento anticonformista rispetto alle forme concettuali a cui siamo abituati.
Il Polesi cerca, assembla, unisce in un corpo unico svariati pezzi fino al raggiungimento di forme e di espressioni quasi sperimentali, fonde tra loro cose che sono in apparente contrasto, riuscendo con capacità indiscusse a farne un corpo unico e sostanzialmente non più scindibile, quasi questi materiali fossero stati creati perché qualcuno potesse in un impeto creativo unirli tra di loro.
Artista eclettico Luca, sa dare forma alle sue emozioni creative, anche quando si serve di materiali più “comuni” all’arte scultoria, anche in quel caso l’estro creativo riesce magistralmente dare forma concreta ai suoi fermenti interiori.
Luca Polesi riesce a superare con decisione la figurazione classica. Monta materiali reali in spazi reali, riuscendo a comporre alchemicamente il tutto fino al raggiungimento di strutturazioni concrete; da forma, volumi e dimensioni alle masse. Ricerca e sperimentazione sono le caratteristiche connotanti dell’arte di Luca Polesi, egli rifiuta le espressioni del classicismo da scultore “classico”, la sua arte spazia nell’estrema libertà che si pone al di là del concettualismo delle forme corporee, oltre le “gabbie” poste da chi non sa soddisfare le voglie di innovazione, vento sempre nuovo e gradito in un ambiente che deve necessariamente assurgere a nuove correnti per rimanere vivido e vitale, perché possa alimentare nuovi fermenti volti a scrivere nuove pagine di storia dell’arte.

“L’artista con “THAURUS” accorpa vecchi miscelatori, un reggi doccia e un telefono, materiali che a prima vista possono sembrare mancati di ogni attrattiva, riesce con magistrale tocco artistico ad infonderli di vita, riesce a congiungere in un gesto che ci appare non realizzabile, i vari “pezzi” in un costruttivismo che si fende con i suoi manifesti “non concettualismi” negli spazi dell’innovazione”.

“Luca ci prova ancora come i materiali comunemente definiti di riciclo, possano essere componente essenziale e modulare delle sue sculture in “MEDUSA”.
Delle zappette, la catena di una bicicletta, il cono di una cassa audio, un motocoltivatore, oggetti che agli occhi dei più possono avere una valenza solo se guardati o usarti singolarmente, ma Luca amante dei contrasti, li intreccia e li fonde con creatività, svelandoci potenzialità espressive materiche e metaforiche, riportandoci in una forma assolutamente avveniristica una delle figure mitologiche tra le più affascinanti che i libri ci abbiano mai offerto”.
“Luca Polesi, artista con capacità indiscusse, ci prova come si possa essere super partes rispetto all’arte nota ai più scolpendo nel granito dell’Elba “ PASSIONE”.
Il blocco di pietra diventa il tramite per il suo animo artistico, diventa materia perché dal suo intrinseco possa emergere dirompente e raggiungere l’obiettivo primario, vale a dire quello di rendere manifesto quanto prorompe nel suo animo.
Luca in questa opera omaggia uno dei sentimenti più coinvolgenti della natura umana, la passione appunto, ed è proprio la passione che anima le sue opere, che le rende stravolgenti ed attrattive, che fa sì siano espressione di un modo nuovo di intendere e di rappresentare realtà e sentimenti.
L’arte di Luca Polesi, non è mai asettica, è nella sua espressione assolutamente individuale, un’arte che è volta al coinvolgere gli osservatori, è un’arte che nelle sue apparenti contraddizioni compositive ha un’anima, una vita”.

SANDRA MIRTO - Critica d'Arte. Lo scultore Luca Polesi Luca Polesi è uno scultore che ben si colloca nel panorama dell’arte moderna e contemporanea. L’uso di materiali inusuali, la ricerca di forme insolite fa sì che egli possa esprimere pienamente e al meglio quello che il turbinio interiore e la voglia di esternarlo affinché possa essere visibile a tutti.
Le sculture di Luca, sono espressione indubbia di una ricerca che nasce dalla voglia di espressione tipica di animi telentuosi, fino allo sfociare in quelle che sono complesse composizioni di svariati materiali spesso riciclati, rompendo così quelle che sono i canoni delle passate tradizioni scultore e cercando una connotazione personale nel vasto mondo che vortica intorno all’arte. Luca Polesi fa della sua arte scultoria un’arte futurista che si lancia in avanti verso gli anni a venire quasi a precorrere le strade dell’innovazione, come un pionieristico rinnovamento anticonformista rispetto alle forme concettuali a cui siamo abituati.
Il Polesi cerca, assembla, unisce in un corpo unico svariati pezzi fino al raggiungimento di forme e di espressioni quasi sperimentali, fonde tra loro cose che sono in apparente contrasto, riuscendo con capacità indiscusse a farne un corpo unico e sostanzialmente non più scindibile, quasi questi materiali fossero stati creati perché qualcuno potesse in un impeto creativo unirli tra di loro.
Artista eclettico Luca, sa dare forma alle sue emozioni creative, anche quando si serve di materiali più “comuni” all’arte scultoria, anche in quel caso l’estro creativo riesce magistralmente dare forma concreta ai suoi fermenti interiori.
Luca Polesi riesce a superare con decisione la figurazione classica. Monta materiali reali in spazi reali, riuscendo a comporre alchemicamente il tutto fino al raggiungimento di strutturazioni concrete; da forma, volumi e dimensioni alle masse. Ricerca e sperimentazione sono le caratteristiche connotanti dell’arte di Luca Polesi, egli rifiuta le espressioni del classicismo da scultore “classico”, la sua arte spazia nell’estrema libertà che si pone al di là del concettualismo delle forme corporee, oltre le “gabbie” poste da chi non sa soddisfare le voglie di innovazione, vento sempre nuovo e gradito in un ambiente che deve necessariamente assurgere a nuove correnti per rimanere vivido e vitale, perché possa alimentare nuovi fermenti volti a scrivere nuove pagine di storia dell’arte.

“L’artista con “THAURUS” accorpa vecchi miscelatori, un reggi doccia e un telefono, materiali che a prima vista possono sembrare mancati di ogni attrattiva, riesce con magistrale tocco artistico ad infonderli di vita, riesce a congiungere in un gesto che ci appare non realizzabile, i vari “pezzi” in un costruttivismo che si fende con i suoi manifesti “non concettualismi” negli spazi dell’innovazione”.

“Luca ci prova ancora come i materiali comunemente definiti di riciclo, possano essere componente essenziale e modulare delle sue sculture in “MEDUSA”.
Delle zappette, la catena di una bicicletta, il cono di una cassa audio, un motocoltivatore, oggetti che agli occhi dei più possono avere una valenza solo se guardati o usarti singolarmente, ma Luca amante dei contrasti, li intreccia e li fonde con creatività, svelandoci potenzialità espressive materiche e metaforiche, riportandoci in una forma assolutamente avveniristica una delle figure mitologiche tra le più affascinanti che i libri ci abbiano mai offerto”.
“Luca Polesi, artista con capacità indiscusse, ci prova come si possa essere super partes rispetto all’arte nota ai più scolpendo nel granito dell’Elba “ PASSIONE”.
Il blocco di pietra diventa il tramite per il suo animo artistico, diventa materia perché dal suo intrinseco possa emergere dirompente e raggiungere l’obiettivo primario, vale a dire quello di rendere manifesto quanto prorompe nel suo animo.
Luca in questa opera omaggia uno dei sentimenti più coinvolgenti della natura umana, la passione appunto, ed è proprio la passione che anima le sue opere, che le rende stravolgenti ed attrattive, che fa sì siano espressione di un modo nuovo di intendere e di rappresentare realtà e sentimenti.
L’arte di Luca Polesi, non è mai asettica, è nella sua espressione assolutamente individuale, un’arte che è volta al coinvolgere gli osservatori, è un’arte che nelle sue apparenti contraddizioni compositive ha un’anima, una vita”.

Formazione

Luca Polesi stufo di starne fuori venne al mondo a San Piero (Isola d’Elba) il 18 gennaio 1963 e sin da piccolo si distingue per le sue capacità artistiche.

- Nel 1980 si diploma Maestro d’Arte in Sbalzo e Cesello presso l’Istituto d’Arte di Volterra. Nello stesso anno vince il 2° premio di pittura alla 8 edizione della “MARCIANELLA”.

- Nel 1981 vince il primo premio di grafica del Concorso Internazionale dell’Accademia il Macchiavello, a Guardistallo e San Piero e il primo premio di scultura Le Tre Grazie a Portoferraio. Sempre nel 1981 la stessa Accademia il Macchiavello lo nomina “Accademico per Merito” come incisore. Nell’ambito della 6a “su e giu’ pe’ le cote”realizza un trofeo in bronzo raffigurante un marciatore che viene donato al campione bavarese Orest Lanz di Amburgo.

- Negli anni successivi dopo varie mostre di pittura ed incisioni, esplora varie forme espressive, la musica ed il teatro e nel proprio campo affina tecniche che vanno dalla cartellonistica alla grafica pubblicitaria e dal restauro al tatuaggio.

- Nel 1995 si dedica esclusivamente alla scultura ed in particolare a quella con materiali di recupero.

- Nel 1997 esegue un’incisione su granito rappresentante San Silverio, affissa sulla facciata della chiesa dei S.S Silverio e Domitilla sull’ Isola di Ponza.

- Nel 1998 è autore del famoso TOTEM, strumento multimediale interamente eseguito con materiale di recupero.
- Nel 1999 partecipa alla Domenica del Villaggio" trasmissione televisiva su RETE 4. Realizza inoltre la scenografia dello spettacolo di Francesca Ria "Il lascito di d'Alarcon"

- Nel 2000 realizza le scenografie dello spettacolo di Francesca Ria "Spiriti danzanti nel Paese della Pietra"

- Nel 2003 Partecipa con un bozzetto progettuale al concorso indetto dal Comune di Campo nell’ Elba per la realizzazione di un monumento dedicato a "Sandro Pertini Prigioniero Politico" con segnalazione di merito. Nello stesso anno viene inserito nell’ Archivio degli Artisti della Galleria di Arte Moderna di Roma.

- Nel 2004 vince il concorso indetto dal “Portale degli Artisti” per la commemorazione dello scomparso attore Alberto Sordi con la sua opera “ALBERTO”.
- Nel 2004 partecipa alla rassegna d’arte moderna “ANNA MAYA” Associazione culturale di Montalto di Castro presso il CUBA LIBRE, dove viene eletto “MIGLIOR ARTISTA DELLA MANIFESTAZIONE”.
- Nel 2004 gli viene assegnato il premio speciale della giuria nel concorso “PREMIO INTERNAZIONALE CREMONA 2000”.
- Nel 2004 partecipa al “PREMIO INTERNAZIONALE SAN CRISPINO” - Sant’Elpidio (AP) organizzato dal “Centro culturale d’arte la Tavolozza” dove l’opera THAURUS viene premiata con il premio di rappresentanza CARIPAS.
- Nel 2004 viene selezionato come artista che rappresenti l’ Italia nella mostra e rassegna “Arte a confronto nella Nuova Europa”, programmata per il 2005 in collaborazione con l’Ambasciata Slovacca in Italia, il PhDr. Luboslav Moza, Direttore Artistico e Critico d’Arte della prestigios Galleria MERUM, Modra (Bratislava) ed il ”Centro culturale d’arte LA TAVOLOZZA” Porto Sant’Elpidio Ascoli Piceno.

- Nel 2004 viene selezionato per la “Biennale Internazionale Dell’Arte Contemporanea “ di Firenze nel dicembre 2005.



- Nel 2005 Realizza due opere per il Ventennale della “SCHOLA CANTORUM” di Marina di Campo
- Nel 2005 partecipa alla rassegna ”Arte a confronto nella nuova Europa” Galleria Merum Bratislava (SLOVACCHIA).
- Nel 2005 viene inserito nel catalogo d’arte “AVANGUARDIE ARTISTICHE 2005” a cura del Centro Diffusione Arte Editore (PA).
- Nel 2005 la sua opera “VITTORIA” viene donata alla pluricampionessa di ciclismo russa SVETLANA BOUBENKOVA dall’ ASSOCIAZIONE SPORTIVA LUIGI MARTORELLA.
- Nel 2005 vince il concorso internazionale “EM’ART” Castellina Marittima (PI).
- Nel 2005 vince il secondo premio del concorso nazionale indetto dal “Parnaso delle Muse” Martina Franca (TA).
- Nel 2005 partecipa al concorso “Premio Internazionale Città di Porto Sant’Elpidio” dove gli viene assegnato il premio di rappresentanza della “REGIONE MARCHE” ed il premio speciale della gioielleria “LINEA ORO”.

- Nell'ottobre 2005, a seguito delle segnalazioni attinenti la sua attività artistica a livello nazionale e internazionale, riceve il titolo di "ACCADEMICO ASSOCIATO DEL VERBANO" da parte della Accademia Internazionale GRECI-MARINO - Accademia Del Verbano di Lettere, Arti, Scienze.

- Dal 16 al 23 ottobre 2005 Luca Polesi viene invitato alla fiera internazionale EuroChocolate di Perugia per scolpire un'opera da un blocco di cioccolato di 1 metro cubo e pesante 13 quintali, dal titolo "Dolcemente a casa tua".

- Il 2005 è anche un anno ricco di importanti riconoscimenti e premi. Il maestro, infatti. vince il 2°premio di scultura nella sezione pop art al “Concorso Internazionale Cremona 2000”; viene premiato come “Artista segnalato” al “PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE SAN CRISPINO” di Porto Sant’Elpidio (AP); viene nominato “Accademico Onorario” dall’ ACCADEMIA INTERNAZIONALE ”GRECI MARINO” ACCADEMIA DEL VERBANO; al “Premio Alba 2005” ottiene una medaglia con Diploma di merito Galleria d’Arte Moderna “ALBA”. Sempre nello stesso anno viene inserito nel “Dizionario Enciclopedico Internazionale D’Arte Moderna e Contemporanea “ Edito dalla CASA EDITRICE ALBA.

- Nel 2006 continua la fortunata serie di esposizioni e premi. Dall’ ACCADEMIA GENTILIZIA “IL MARZOCCO” di Firenze riceve una Targa con diploma di merito per l’opera MEDUSA; gli viene inoltre conferito “Il Premio Onorifico del Mare per la sua interpretazione d’Arte”. Vince il 1° premio di scultura “EM’ARTE 2006” 3° Concorso Internazionale di Arti Visive presso l’Ecomuseo di Castellina Marittima e vince la rassegna internazionale “Città di Porto Sant’Elpidio”. L' EURO ART EXPO’ gli conferisce il “Leone d’oro per l’Arte” per meriti artistici. Al “Premio Internazionale d’Arte SAN CRISPINO” di PORTO SANT'ELPIDIO ottiene un Premio speciale all’attività artistica 2006.

- Sempre nel 2006 espone alcune opere a RIMINI presso Galleria BELVEDERE e a Montecarlo nei saloni BEAUMARCHAIS e BOSIO dell’ HOTEL DE PARIS. Viene poi selezionato per la “Biennale Internazionale Dell’Arte Contemporanea “ che si terrà a Firenze nel dicembre 2007. Espone poi a SAN PIERO - Isola d'Elba “Terra del granito” a cura el Circolo culturale San Piero; a ROMA presso la Galleria Studio Logos Trastevere e al “Garden Grove art gallery bistrot” Scultura in mostra permanente. A CASTELLINA MARITTIMA (Pi) espone all'Ecomuseo Omaggio Pop.

- Nel 2007 realizza il trofeo per il concorso di carnevale 2007 di MARINA DI CAMPO - Isola d'Elba; espone a CASCINA (Pi) EURO HOTEL “obbiettivo POP” e a CASTELLINA MARITTIMA (PI) all'Ecomuseo “Far cose difficili, facili passando dall’inutile”, ove lascia una scultura in esposizione permanente. Successivamente viene selezionato per la “Quadriennale Leonardo da Vinci” a cura dell’ “International Museum” ed espone in COSTA SMERALDA OLBIA presso la “Galleria Martini”. A settembre realizza interamente con materiali di riciclo il trofeo per il primo Classificato della prestigiosa Competizione Internazionale “Elbaman” e poco tempo dopo realizza anche il trofeo per il 1° Assoluto per 11 Gran Fondo Elba Ovest.

- Nel 2008 Luca Polesi vince il 2° Premio con il Cavallo Scosso a Capalbio, nella manifestazione sponsorizzata dalla rivista Equitazione & Ambiente. firma il Manifesto del Movimento Arcaista al 2° Premio Arcaista di Tarquinia.

- Dal 2009 si aggiunge un nuovo interesse artistico che "come tutte le meglio storie" è iniziato per caso: il disegno di vignette. Il Maestro Luca Polesi inizia così, parallelamente alla creazione di nuove sculture, a realizzare copertine di libri e a narrare brevi storie.






Via Monte Baccile, 119 - 57034 - Marina di Campo - Isola d'Elba (LI)
Tel. 0565/977657 - Cell. 348/0412755 - E-mail: info@lucapolesi.it