Marco Bomben

pittore

Nasco a Pordenone nel 1990, e dopo i miei primi studi (AA 2009-20010: Diploma al Liceo Scientifico Michelangelo Grigoletti di Pordenone col punteggio equivalente a 63/100) percepisco finalmente il momento di cominciare a coltivare me stesso e a trasfigurare artisticamente il dolore e le svariate maschere.
Durante la mia esperienza di laurea (AA 2013-2014: conseguimento della Laurea triennale in Filosofia presso l'Università Ca' Foscari di Venezia con esito finale di 107/110) ho avuto la possibilità di conoscere, ampliando e correggendo la mia limitata concezione di soggetto e di oggetto.
Tutt'ora frequento i corsi per ottenere la Laurea magistrale in Scienze Filosofiche

La vita è un insieme di input che, rielaborati dal nostro io, azionano il meccanismo per cui ardiamo, per cui consapevolmente riconosciamo che vivere è estremamente gioioso; ed è solo così, biunivocamente, che gli stimoli, dopo esser stati inglobati e mischiati, ritornano, e così, differentemente da prima, passeranno dall'interno all'esterno della persona:, cambiando la sua visione e i suoi futuri stimoli idea chiama idea, input crea input.

Formazione

Autodidatta per una smisurata passione che è stata covata per molto, in realtà, dispiegatasi anche grazie ai miei studi filosofici all'Università di Venezia, dove in questo momento, coltivo la mia specializzazione in Scienze Filosofiche.

Tematiche

Le macchie di colore e il loro significato vengono unificate nella personale idea delle "sensazioni senza contorni", dove è l'armonia a prevalere su qualsiasi istanza reale o metafisica. C'è un necessario bisogno di ritornare a farsi trasportare dall'arte, percepire emozioni, per giungere infine all'instaurarsi in un rapporto diretto e quasi di totale riconoscimento con l'opera stessa; perché delle volte non c'è un senso, ma solo il momento di puro apprezzamento del Bello: non ci si è mai domandati il senso del canto dell'usignolo, eppur stiamo volentieri ad ascoltarlo. Trasmettere, empatia.
Seppur tutto ciò, l'esistenza umana rimane pregna, effetto spugna, di preconcetti e idoli da cui, molto probabilmente, la sfiancheranno in un duello continuo e doloroso ove la vita tenta continuamente di evadere da questi troppo pesanti fardelli e di superare se stessa ad infinitum.
L'opera deve rappresentare un caos ordinato, armonico: monito della staticità e del dinamismo, simulacro del reale e svelamento della maschera, potenza e delicatezza, poesia e musica, ordine e, nuovamente, caos, così sempre in contrapposizione, così sempre complementari, così sempre in sintonia.
Argomento assai in voga tra gli artisti è il kairos, il momento opportuno, cioè quell'afferrare prontamente, al momento propizio, il codino di capelli posto dietro alla nuca della simbolica figura d'un uomo che però, per il resto del cranio, è pelato; non troppo prima, non troppo tardi: la verità sfugge.
Che determina la pennellata finale, l'ultimo pigmento o accorgimento prima di decretare terminata una "sensazione"? Armonia: raggiunta l'autosufficienza, la tela è pronta per sussistere stabilmente, con l'intento, perché no, di meravigliare ancora.

Tecniche

Miste, prevalentemente acrilici su tela e su carta

Bibliografia

Tesi di Filosofia Politica - "Come la tecnica ha cambiato il modo di socializzare al tempo dei social network e degli smartphone. Analisi filosofico-sociologico-psicologico-antropologico del danno che essi recano all'uomo." -