Recensioni ed interviste

La Pittura Erotica di Marco Trogi

Lascive creature dell' universo e impudici sguardi femminili, carichi di malizia e furberia, ci proiettano in una dimensione insolita dell' arte contemporanea, svelandoci un emisfero nascosto e indicibile : la pittura erotica. Essa vive nei sottoborghi visivi e nelle periferie creative della grande città dell' Etica, che ne occulta le forme espressive, esercitando una notevole influenza sulla moda del virtuosismo sociale.
I nitidi dipinti di Marco Trogi, autore di origini toscane, mostrano proprio questo suo rifugio ideale nella banlieue dell' erotismo illustrato, che getta le sue premesse inventive nella figurazione animata di soggetti muliebri in pose dissolute e atteggiamenti accattivanti.
questo modus operandi sorprende per la sua inaspettata libertà espressiva, che viaggia sulla scia di un cromatismo terso e brunito, ignaro dei precetti pseudo - moralistici e dei freni inibitori che ostruiscono l' odierna società.
Inverecondo è, dunque, il suo linguaggio artistico che si evolve partendo da una diffusa aderenza alla rappresentazione realistica, per poi trasformarsi in una immagine fittizia mediante un' accezione fantastica conferita dal lucido colorismo impiegato, fino ad arrivare ad un evidente distacco dai canoni naturalistici per abbracciare la semantica dell' irrealtà.
La lussuria calca così la scena del teatro pittorico messo in atto da Marco Trogi, il quale si orienta palesemente ad un impiego cromatico vivace e armonico, annullando qualsiasi effetto chiaroscurale dalla sua ricerca.
Vizio e concupiscenza viaggiano, pertanto, sulla stessa linea d' onda nella sperimentazione visiva di Trogi, dando uno schiaffo sonoro all' etica vigente e un pugno silente all' ipocrisia religiosa.
Nella lascivia del gesto, l' eros mostra con audacia espressiva il suo volto impertinente, aprendoci lo scomodo sipario del peccato, che da sempre accompagna l' uomo nel suo intero percorso vitale.
Marco Trogi diviene, così, il cantore di una pittura erotica improntata sulla veracità iconica e sull' esaltazione dell' elemento istintuale umano, nel torpore di una ratio desueta e fallace.


Sabrina Falzone
Critico e Storico dell' Arte
13 ottobre 2008

L'erotizzante pittura di Marco Trogi (Intervista di Alberto Maietta)

Le opere di Marco Trogi sono una erotizzante pittura emozionale, descrittiva dei nostri pensieri erotici che sanno far veleggiare la mente laddòve gli sguardi intercettano una Femmina vera.
Sono moderni, realistici, è come aprire una finestra sulla vita che respiriamo nella quotidianità che ci disegna, emozioni che brividano l'anima e fanno respirare la vita stessa, come quando al mattino ti affacci nei suoi angoli, anche i più bui, mentre sogni una donna. Quelle donne che srotoli in linee sensuali e sinose, ammiccanti, come quando le baci, quando le loro labbra sono rugiada: "vita fresca", carnalità pudica, chimica emozionale, componente essenziale dell'individuo.

I dipinti di Marco Trogi sono come uno sguardo su quella donna ideale che si nasconde nei nostri sogni, laddove il desiderio danza sull'ombellico, nel solco del fondoschiena tra il peccato e l'ostia cattolica del sentimento in rete, quando cala il piacere dal pagliaio d'amore in paesaggistici ricordi ricordi dell'anima, solitari ma in compagnia di quei volti cari che solcano l' Id di ognuno di Noi.

D: Ciao Marco, parlami un pò di te, le tue origini...
R: Sono nato a Pisa il 6 dicembre del 1961. Mi sono diplomato all'Istituto d'Arte Stagio Stagi di Pietrasanta (LU) nel 1979, nella sezione Architettura. Ho iniziato la mia carriera "artistica" come grafico nel campo della pubblicità, per passare solo nel 1993 alla pittura vera e propria.

D: Quindi la tua opera è stata influenzata dal "mestiere" di grafico nella pubblicità?
R: Si, essendo un disegnatore mi sono cimentato nella pittura in maniera autodidatta, adottando, talvolta, anche tecniche non ortodosse che però hanno contribuito a creare un mio particolare stile.

D: Infatti, il tuo stile mi ha subito colpito essendo fotografico, immediato, ti definirei un futurista romantico..
R: Dipingo tutto ciò che mi genera dentro intense emozioni, può essere un cielo tempestoso, può essere un bosco d'autunno, tutto ciò da cui non riesco a distogliere lo sguardo... una Donna !

D: Infatti, oltre alla bellezza romantica dei tuoi paesaggi, mi colpisce il ruolo della Donna nell'interezza della tua opera...
R: Non cerco però la semplice rappresentazione di un corpo, bensì il casuale e spontaneo gesto, l'atteggiamento innocente e malizioso, l'attimo rubato.
Essendo la donna parte integrante della natura, la immergo in struggenti paesaggi (e qui mi riferisco in particolar modo a ultimi lavori che caricherò presto sul sito) dando al soggetto ed allo sfondo la stessa energia, di modo che l'uno non prevalga mai sull'altro.

D: A proposito del tuo sito, ho visto che hai inserito una locandina che richiama ad un' Osteria del Trogi, a cosa si riferisce?
R: Da una famiglia di ristoratori, anch'io faccio l'oste. Ho un osteria sul porto a Viareggio che utilizzo anche come vetrina per i miei dipinti. Mi cimento in cucina ma ad onor del vero è mia moglie l'addetta ai fornelli, io in genere mi "esibisco" in sala, ho creato una sorta di personaggio che ho anche immortalato sul logo del locale (anche questa è opera mia).

D: Sei sposato allora, hai figli?
R: Ho tre figli: Linda di vent'anni, Francesco di tredici ed infine Maria di cinque. Già il lavoro che faccio ha orari ed impegni piuttosto severi, poi seguire tutti e tre i miei "mostri", con le loro irrimandabili esigenze, fa si che io viva la vita di un bersagliere, sempre di corsa.

D: Sei una persona dalle mille risorse
R: Una persona normale, in genere ha un lavoro ed un interesse extralavoro, io ho un lavoro e mille interessi da coltivare: sono un musicista, un autore e compositore e ultimamente sto scrivendo anche un libro, senza contare che, da ex praticante di arti marziali, mi piace tenermi un po' in forma, se non altro per combattere con l'avanzare degli anni.

D: Marco, e quando trovi allora il tempo di dipingere?
R: Infatti, finisce così che mi trovo a volte a dipingere o a scrivere nel cuore della notte, addormentandomi poi al primo semaforo il giorno dopo (per fortuna che ci sono sempre più rotatorie), ma che vuoi farci sono fatto cosi, ho sempre la testa in ebollizione.
Avrai capito che sono un ambizioso, credo molto in quello che faccio e anche se la vita mi ha messo troppe volte a dura prova, io so che prima o poi da qualche parte arriverò.

D: Sicuramente, sei un grande artista, i tuoi dipinti sono "acquarelli" nell'anima... emozioni !
R: Quello che mi stai facendo è un grandissimo regalo, un'opportunità per meglio raccontare al mondo quello che sono e che faccio.

Grazie a te Marco, anche a nome di Whipart ed Arterotica.


Alberto Maietta
Giornalista e Poeta
8 gennaio 2009

Un lirico paesaggio sconfinato ed un delicato cielo mistico decantano l' inno alla vita nell' opera intitolata "Crepuscolo a Torre", eseguita dalla mani dell' artista pisano Marco Trogi. Uno splendido tramonto in dissolvenza tonale affiora dall' orizzonte caldo, in piacevole contrasto cromatico con le tinte fredde dominanti sulla tela. In questo dipinto sorprende l' accuratezza delle sfumature lattee, vibranti nell' aria come preziosismi pittorici alla deriva di un cromatismo dolce e quieto.

Nelle opere dell' autore il figurativismo sperimentale s' innesta nell' ambito di una pittura creativa improntata alla ricerca di una quies interiore e al desiderio di sognare al di là dei confini ambientali. L' impiego di venature sottili mormora il profondo amore di Trogi per la natura e per tutto ciò che la circonda e la comprende. Il gioco di luci e oscurità testimonia tale coinvolgimento emotivo del pittore.


Sabrina Falzone
Critico e Storico dell' Arte

"Giulia" ed "Elena", schizzi di erotismo

Provo ogni volta un brivido quando sto là nel mio sguardo in silenzio, mai mediato da fattori esterni, ad ammirare un dipinto di Marco Trogi: è una emozione calda, sensuale, direi torrida che mi sale dal di dentro, dalle radici dell'anima attaccata ai pori della carne che è una linea di eruzione in crescendo, perchè le donne dipinte da Marco Trogi sono respiri vivi, che ti brezzano in faccia, femminilità allo stato puro, senza inibizioni eppure così pudico, direi monacale nella solitudine della loro bellezza, mai idealizzata, ma viva, pulsante, le stesse forme e pose che puoi trovare in una donna non impastata nei fard, nei ceroni, semplice nella sua unicità e rarità, armata solo delle sue dirompenti forme che non conoscono fast-food. Come in "Giulia", ultimo dipinto di Marco Trogi, dove le sensualità di una Donna si offrono allo sguardo del Viaggiatore che va oltre il tempo...lontano...oltre il lontano andare, mentre il mare cerca di rubarla, brezzando l'onda per sfiorarla, per carezzare quella pelle morbida di porcellana, carne che sa di femmina vera: un miraggio dentro ai tuoi occhi, perchè "Giulia" è di nessuno se non dell'Artista che l'ha riflessa dalla Vita sulla tela, immortalandola in un desiderio senza tempo, che si rinnova ogni volta che l'occhio del piacere la sfiora, piacere che fa brividare la carne che fa eruttare i pori tanto che l'anima è là...dentro con "Giulia", nel fotogramma non dipinto dall'artista, nascosto ma presente, che lo senti respirare, perchè quel cuore è il tuo, quello che ogni Amante vorrebbe ritrovarsi ad ascoltare dopo avere fatto l'amore con "Giulia", "Giulia" che ti guarda che ti invita a scaldarla, a coprirla perchè anche il mare la vuole e si increspa per rubarla al tuo sguardo...O nel dipinto "Elena", una Femmina verace che sembra prepararsi a fare l'amore con il mare che l'aspetta nel suo letto di acqua per avvolgerla con le onde che saranno mani morbide su quella pelle, tra i capelli che "Elena" ha sciolto e fatti scivolare solo su una spalla, per offrire il là, l'attracco dove posare il primo bacio, ma lo sguardo è sui seni, grandi, morbidi, abbondanti, che fanno pregustare delizie d'amore che sembrano offrirsi ad un passo da noi alle nostre labbra, mentre i denti già sentono la durezza dei capezzoli e la lingua il piacere che proverà nel dipingerli, emozioni che già si affollano in gola, in un attimo, mentre guardi "Elena" e la senti sulla tua pelle e a quel contatto della carne, il tuo respiro si azzuffa già col suo che sembra di farci l'amore, rubandola al mare, a
quell'orizzonte che si illumina, si irradia, che splende, che se potessi vederla sarebbero le forme ed i colori dell'anima tua che si espande al brividare della tua carne ormai sfuggita alla mente e in rotta per il
desiderio.

Alberto Maietta
Giornalista e Poeta
22 marzo 2009