Selvaggia Pittrice

pittrice

Formazione

Maria Serra in Arte Selvaggia nasce a Torino e si diploma nel Liceo Artistico di Lecce.
Nell '86 si trasferisce a Roma per continuare gli studi.
Frequenta l'Istituto Superiore di Fotografia, specializzandosi in reportage e foto di scena. Lavora così per 11 anni in questo settore . Nel 2000 consegue un'altra specializzazione all'ENGIM di Roma, in grafica e fotomontaggio, ottenendo l'attestato come tecnico multimediale.
Nel 2010,inizia così un percorso con l'Arte digitale e inizia a partecipare a delle collettive d'arte contemporanea .
Nel 2011 partecipa ad un progetto collettivo " Worning Planet” in Uruguay ,per il Museo Pedagogico dove è presente una sua opera “Il bambino e lo spaventapasseri,” l'opera diverrà permanente .
L'artista nel 2012 farà la sua prima personale dal titolo “Anno 2012 Dai Maya a Nostradamus ...ai nostri giorni sintesi di immagini grafiche ed elaborazioni fotografiche ” PRESSO LA GALLERIA HESPERIA Pomezia Roma. Per la valenza culturale ed il chiaro riferimento alle tematiche ambientali l'evento ha ottenuto il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura e dell'Assessorato alla tutela dell'Ambiente della Città di Pomezia. Questa mostra è stata ospite : a Napoli nelle Galleria Fiorillo Arte a Riviera di Chiaya nel mese di Maggio 2012 e nel Museo D'arte Moderna M.A.M.E.C nel mese di Luglio 2012 a Cerreto Laziale
.Nel 2013 ritorna al suo antico amore la pittura nel 2015 realizza la sua prima personale pittorica nella Galleria Utopia a Roma, dal titolo " Pensiero cosmico Viaggio astrale" I parte" .
Dal 2012 ad oggi è impegnata ad esporre in Gallerie e Musei con temi sociali e per la tutela dell'ambiente Selvaggia dichiara:
"Oggi per me l'Arte non è solo virtuosismo tecnico ma è una forma di comunicazione, strumento di protesta e di provocazione per indurre la gente a riflettere su questo particolare periodo della nostra esistenza, sentendomi così una narratrice del mio tempo e del tempo che verrà

RICONOSCIMENTIi:
2010 Concorso “Musich Art” Premio:Esito giuria Popolare 3 classificata
2011 Concorso di pittura Fotografia e Arte digitale Indetto dalla Città di Pomezia 9 Aprile
“Non solo figura di donna “ Premio 2° Classificata” con Targa – sez digital Art
2011 Concorso multi mediale Anime Silenziose indetto da Impuls Art - Ferrara
Esito della giuria popolare 2 classificata sezione grafica
Nel 2018 gli vengono dati i seguenti riconoscimenti :La commissione del CENTRO ACCADEMICO MAISON D'ART DI PADOVA, Le comunica che è stata selezionata e premiata sulla base della Sua qualità artistica per l'inserimento “nell'Archivio della storia dell'arte italiana” ALBO D'ORO
DEI MAESTRI D'ITALIA D'OGGI nel sito del Centro Accademico Maison d'Art di Padova e nel volume “ARCHIVIO DELLA STORIA DELL'ARTE ITALIANA ED I FILONI STORICI DEL III° MILLENNIO”. L'inserimento consente l'archiviazione artistica delle Sue opere d'arte che acquistano un'identità storica, Maison d'Art di Padova ed un attestato per meriti artistici di “Artista Eccellente”.

2018 Trofeo "1 Palermo International Art Prize" con i Critici Philippe Daverio e Paolo Levi indetta da Art Now Sandro e Serradifalco al ROME EVENTS "Piazza di Spagna Roma SALA MICHELANGELO

2018 Targa premio “Eccellenza Europea delle Arti” conferito da Effetto Arte tappe Roma, Barcellona ,Parigi. Per aver valorizzato l'arte e la creatività italiana in Europa la sua ricerca artistica è strumento di espressione indispensabile sul nostro tempo, testimonianza reale e tangibile di evoluzione e crescita culturale, con collettiva di arte contemporanea a Parigi

2019 Riceve la Targa Per il suo valore Artistico ” Artista da Museo “ per le qualità artistiche ed espone nella collettiva alla Galleria Sciortino di Palermo indetta da Art Now

2020 Attestato Premio : " JACOPO DA PONTE "indetto da Salvo Nugnes e lo staff scientifico Spoleto Arte : per la ricerca stilistica e il tangibile talento

2020 Attestato Premio: alla carriera assegnato dal Comitato scientifico MACO MUSEUM di FR Italia l'artista espone come ospite per 30 giorni

MOSTRE

2010 Galleria Hesperia Pomezia RM. Concorso "Liberamente 2 “
Esito della giuria popolare 1 classificata sezione Digital art
2010 “Venti per Venti” edizione internazionale del piccolo formato Napoli Giugno -Luglio
2010 “Mente Libera” presso la Galleria Hesperia Pomezia -Roma
2010 “Estemporanea di Arsoli”
“Proggetto “Worning Planet” Uruguay Museo pedagogico 6 Dicembre
2010 “opera donata al Museo”

2011 Galleria Qantum Leap Gallery - Roma :Omaggio a Pasolini “Venti artisti rendono omaggio a Pasolini” con la partecipazione di Daniele Radini Tedeschi

2012 Personale dal titolo : Personale “Anno 2012 Dai Maya a Nostradamus ...ai nostri giorni
2013 Concorso internazionale 400 partecipanti 44 i selezionati. con Daniele Radini Tedeschi presso la Galleria La Pigna, sita presso il Palazzo Pontificio Roma

2013 Museo MAGMA collettiva di arte contemporanea -TREND line Roccamonfina (CE)
2014 Galleria Hesperia Pomezia RM Collettiva d'arte Fuori Tema
2014 Galleria spazio 40 Roma CARNEVALE IN GALLERIA collettiva arte contemporanea
2014 PREMIO FRACTA DOMUS Museo di Frattamaggiore.- Napoli
Concorso nazionale Mostra-Evento di Arte e Architettura
“ATMOSFERE - Percezioni del visibile e dell’invisibile”
2014 Galleria Hesperia Collettiva di arte contemporanea" ARTISTS IN THE CREATION" S.Maria dei miracoli Via del Corso Roma
2015 Personale di Pittura " Pensiero cosmico viaggio astrale" Presso la Galleria Utopia Via degli Zingari Roma
2015 "Pensieri per l'Arte" collettiva di arte contemporanea Forte Michelangelo curata dalla scrittrice Marta Lock e per L'allestimento Ombretta del Monte
2016 Vieste Arte Eccellenze in Mostra II Edizione
2016 EGOS XI Sale del Bramante Rome International Exhibition of Contemporary Art
Collettiva Internazionale Roma 2016
2017 Collettiva di arte contemporanea "Arte a Palazzo 16° ediz."con il Prof. Vittorio Sgarbi presso la Galleria Farini di Bologna
2018 Partecipa a Bologna alla collettiva ARTE A PALAZZO "Premio Galleria Farini a Londra"
2018 Espone alla collettiva di Arte contemporanea nella Galleria Area Contesa in Via Margutta Roma
2018 espone al Museo Galleria Civica Sciortino di Monreale
2018 Espone a Parigi
2019 Biennale di Milano con Salvo Nugnes e la partecipazione del Prof. Vittorio Sgarbi, Roberto Villa,Maria Rita Parsi Con il passaggio di due sue opere al TG2
2020 espone nel MACO MUSEUM di Veroli ( FR) e dal Comitato scientifico riceve il premio alla carriera
2021 Art Gallery con conferimento critico Internazionale assegnazione trrofeo " Leone d'oro " per le arti figurative
con esposizione virtuale a Venezia
Collettiva d'arte contemporanea 2020 "ART-e " a Veroli (FR) PUBBLICO
EVENTO DELLA SCUDERIA FERRARI FIUGGI con Luciano Costantini e il Critico e storico dell'arte Ivan Caccavalle

2021 BIENNALE INTERNAZIONALE LECCE. Trofeo "IL DAVID DI MICHELANGELO" Alto riconoscimento Arte . della Scienza Filosofia e Letteratura

RIVISTE D'ARTE ED EDITORIE DI ARTE CONTEMPORANEA :
Rivista :
Marzo 2017 ART &ART International Didretto da :
Raffaele De salvatore edizioni Anna Maria Gentile

2018 Nov e Dic ART NOW promozione di creatività Editore Serradifalco
2019 Genn- Febb ART NOW promozione di creatività Editore Serradifalco
2019 Marzo Apr ART NOW promozione di creatività Editore Serradifalco

Libri d'arte contemporanea

2017 PENSIERI PER L'ARTE DI : Marta Lock
2018 I GIARDINI DELL'ARTE fascino e realtà da Arshile Gorgky a oggi

Editoria D'arte contemporanea quotazioni

L'elite anno 2017 -2018 con la partecipazione del
Critico e Sorico d'arte Philippe Daverio
Editore Arti Italia Editore Roberto Pendicaro

Editoria MONDADORI STORE E ART NOW presenta "ARTISTI '20 "
ANNUARIO INTERNAZIONALE D'ARTE CONTEMPORANEA
Con la partecipazione del critico storico Vittorio Sgarbi e Philippe Daverio

* Si avvertono il gentili visitatori, che sono aggiornati solo i prezzi delle
recenti pubblicazioni

Critiche sezione digital art
Critiche anno 2012
Selvaggia: Tra logica incrollabile e istanze della vita. 
Mi affascinano nella coerenza dei suoi percorsi e nel suo scenario creativo,
quelle strutture di comunicazione che sono innate, profonde nelle radici di quell' essere esprimere che motiva ed esalta rievocazioni poetiche e narrazioni epifanicamente profetiche. Selvaggia provoca e persuade con quelle introvisioni che già fervono nell'incantamento attrattivo delle immagini e così ,tra lontananze intuitive e vicinanze tattili, la comunicazione dell'arte attiva cuore e cervello a meditare criticamente sul progetto di un nuovo modo d'esserci al mondo. L'arte al femminile gode dell' innegabile privilegio di una connaturata sintonia con la gloria, cioè la presenza della Magna Mater dell'universo, mai smemorato, mai disgiunto dell' unicità del sapere originario, comunicato nella scintillante lingua della natura. La sua grammatica germinativa, quotidiana e perpetua, regola la vita dove ha più vita: innova voci materne nelle vitali metamorfosi: ri-chiama e nutre umani sensi e valori lungo la via della vera scienza, che è l' inizio della poesia. Selvaggia sa esplorare: le sue introvisioni si configurano come modalità ulteriori per giudicare scientificamente e poeticamente lo spazio dell'uomo a immagine e somiglianza nel tempo di un processo involutivo al punto di non ritorno. La verità di un'artista, culminata sempre nel presente del suo fare creativo, meglio si legge nei percorsi delle sue scelte formative. Selvaggia, nomen omen, perciò meglio conformata alla scelta d' elezione, desidera che il nuovo corso del mondo si prospetti nelle ritrovate armoniche totalità. Teme e spera: intanto non rinuncia ad esserci e ad appartenerci, a viversi. Le da in una massificazione omologata, assolutamente innaturale, nomade e perciò estranea alle preesistenze nello spazio in cui il recuperato sapere progettuale potrebbe, il possibile è d' obbligo, attivare il progetto per il tempo della continuità. Tutto sta a verificare se c'è ancora tempo, dati gli immensi scompensi naturali, il sormontare dei bisogni elementari con i conseguenti rigurgiti dell' ignoranza, dei fanatismi, delle superstizioni, degli odi alimentati dagli eccessi di una ricchezza 
che impone sfruttamento e schiavitù. 
Intanto, prima di liberare qualche considerazione 
ineludibile, è opportuno chiarire che l'artista lei sa come si fa perciò sa fare comunicazione d'arte a regola d'arte, avvalendosi di una metodologia progettuale che esalta la creatività liberata in poesia. 
A più riprese ho ripercorso i suoi sentieri, a partire da quelli siglati dalle sue scritture con la luce, e posso affermare che mai, in quelle, la calligrafia del dettaglio prevale nell'economia di una palpitante comunicazione, che nel suo sapore unitario, psicosociologico, è esigente: sfida a chiarirla in una sola parola, ma coniarla è impossibile. Il nominare invano è superato, dato l' accesso immediato all' evidenza dell ' accadimento nella sua imminenza o in atto deflagrante. Selvaggia, che leggendo e rileggendo apprendo a conoscere, sa come esserci, dove è chiamata, sul continuum dell'unico orizzonte passato - presente - futuro. In un perenne "qui e ora" fotografa la vita, inventa la scena, la poesia filmica del non umano, della vita naturale e animale, della tradizione dell' armonia sottratta agli indiani d'America. 
In special modo sono queste pagine, ciascuna aperta nella magnificenza di un capitolo o di un romanzo esperto di luci d'amore, di stagioni vitali, a meritare d'essere apprese" par coeur", a memoria dell' intelletto d'amore. Per un appassionato come me dei canti e dei costumi degli indiani d' America, l' impatto con l'opera di quest'artista devota della natura e dell' universale umano, che non è mai generico, bensì essenziale per esigere libertà fuori dalle strettoie e dalle pastoie di parte, è stato sorprendente. L'autenticità creativa di Selvaggia mi è inoltre apparsa, nella piena evidenza poetica e nella spiritualità comunicata, avvalendosi delle più avanzate tecnologie del computer e degli strumenti cui si affida l'attualità delle espressioni comunicative. 
Selvaggia si distingue nel panorama bio-estetico perchè non è l'impassibile naufraga o una delle tante prefiche che piangono il morto, sapendo che son lacrime perse. L' apocalisse profetica che emerge dalla sua più recente ricerca scruta altrove quello che incalza in veloce imminenza. I suoi percorsi rivelano una sensibilità tesa ad investigarsi dall'infanzia e dalla adolescenza, a fronteggiare maree ondose che avvertiva e tangibili nei sogni chissà dove. Poi nei tumulti della complessità ha imparato a vagheggiare la semplicità, quella dell' acqua, di un cielo terso, dell' aria ,degli incanti naturali, attenti ai suoi incantamenti prima che si facessero rimpianto nell' inclemente dissidio tra natura e cultura, meglio dire scienza, che nel suo delirio d'onnipotenza procede in autonomia, mettendo da parte coscienza e responsabilità. Dall'immondezzaio della terra chi probabilmente, abiterà altri mondi tecnologici, eletti per la felicità dei costruttori di protesi. Nulla di male? Non fa numero un pianeta che si perde con tutto il suo carico di speranze deluse. 
L'ambiente modificato ad oltranza dagli umani egoismi, ha trasformato l'uomo che continuerà a trasformarsi. 
Selvaggia sa bene che la regola universale esige da ogni genesi l'ordo ab Chao, che la comunicazione a venire si avvarrà di immagini ben diverse da quelle che ci sono familiari e ci trovano esaltati o smarriti. La scienza sogna vita senza limiti per i suoi eredi robotizzati e protesici. I profeti dell' Apocalisse oltre le imminenti o future catastrofi, preconizzano una natura incontaminata dall' artificio. 
La nostra artista, consapevole degli sprechi di civiltà, di solidarietà, di dolore che ormai domina ogni spazio degli ordini naturali e del pensiero, ha orrore degli incubi a venire. 
Si ricerca tra le misure degli argomenti umani, nelle immensità dei sentimenti e delle idee che illuminano la cultura dell' umanità. Nella certezza che il nostro tempo è ancora nelle nostre mani, ci invita a ritrovarci e riedificare equilibri, a curare almeno, anche in extremis, visto che nulla si è fatto per prevenire. Sarà la nuova era dell'Acquario a ridare alla terra desolata fiori e frutti copiosi? Non lo so. 
Tutto è nelle mani dell' uomo con la sua religiosità e spiritualità. Al povero Adamo fu chiesto, appena dopo la cacciata dal recinto edenico, dove fosse. Chissà come rispose nel disagio della nuova situazione in cui era chiamato per far da se e per tre. Era il progenitore. Chiamato oggi l' Adam a dire dove sia, certamente avrebbe a disposizione la scienza e la tecnologia per andarsi a scovare in qualsiasi parte del mondo. L'ultimo dei suoi eredi però, chiarite le coordinate del suo inferno potrebbe solo invitare l'inquisitore a rispondere ad una domanda sempre più incalzante: 
dici chi io sia? 
Critico Angelo Calabrese 

Critiche e recensioni 2015 Sezione Pittura
"Il pensiero cosmico viaggio astrale di Selvaggia" 
Le tecnologie e la scienza sempre più sofisticate permettono di esplorare oltre i confini dell'universo e le diverse sonde che inviano immagini da altri pianeti ne esprimono il senso del mistero e la profonda bellezza che permette come in questa interessante mostra , un affascinante viaggio astrale che la creatività di un'artista come Selvaggia rende particolare riuscendo a trasformare in un linguaggio che le è congeniale , la complessità dell 'universo, in ispirazione , sogno . Indagando sui misteriosi pianeti del cosmo , dopo l'atterraggio sulla luna , ci stiamo sempre più convincendo che esistono altri spazi , altri mondi che in un altro tempo , ancora da venire , l'essere umano percorrerà anche considerando il sottinteso dramma dl Pianeta Terra nel quale l'uomo se vuole sopravvivere si deve impegnare a ritrovare l'equilibrio con la natura , i valori essenziali per la convivenza , l'armonia interiore con se stesso specie ora che i cyborg lo stanno sostituendo ed è sempre più controllato , catalogato , manovrato .Nel pensiero cosmico di Selvaggia è racchiuso uno scopo : l'inserimento di opere monumentali straordinarie è l'autentico messaggio di salvezza da catastrofi ambientali dovute all'incuria o da atti terroristici , frutto di una violenza sempre più presente . Sono pagine di un diario avveniristico nelle quali la tensione plastica si concentra in un'efficace sintesi formale , non solo prodotto dalla fantasia ma anche di approfondite ricerche . Con il recupero di immagini la matrice segnica supera ogni accademismo e con un cromatismo variegato , personale che va dalle tante variazioni del verde al rosso , al rosa, al viola , all'azzurro , al bianco ghiaccio la presenza -richiamo di opere immortali create dalla genialità dell'uomo del Pianeta Terra , trasferite su Marte , su Saturno , su Nettuno come il Colosseo , il David , il Nilo , alcuni dei tanti gioielli della terra , diventano nell'infinito creature di altri pianeti .Ma Selvaggia prende anche in considerazione le mutazioni genetiche come la donna polipo, la donna minerale , l'Eros ed il guerriero che sogna la bellezza che salverà il mondo . Attraverso le sonde inviate nello spazio abbiamo scoperto che la terra ha un gemello Keppler 22 b , che Mercurio è turbolento , che Venere che sempre ci fa fantasticare ha un'atmosfera insostenibile e da vicino le sue nubi gialle sono terrificanti , che Marte il pianeta rosso , nè troppo freddo nè troppo caldo ha tempeste di vento , che non si può resistere al sole anche se la nostra vita è legata e finirà con lui . Da sempre il cosmo così sterminato ha ispirato , inquietato , alimentato la capacità di guardare al cuore della materia aprendo nuove sfide per conoscere il mistero di quei mondi paralleli . Grande suggestione crea questo racconto in colore che si svolge attraverso una scala di tempo incommensurabile dando anche l'opportunità di ampliare i nostri orizzonti su intelligenze aliene. Pur con le premesse di un futuro in continua evoluzione che intravedere nuove frontiere , la tecnologia di oggi ancora non sa rispondere a tante domande e quindi affido ai versi di Antonio De Marco alcuni interrogativi :" .... Chissà , chissà le stelle / che cosa sono e sanno / che cosa penseranno / nel gran mistero dell'immensità.?! / Chissà , chissà le stelle se sono perle / chissà se son frammenti / di vulcani celesti in eruzione / oppure sono il niente / di tutto il niente dell'umanità ?!"..... 
Critica di Mara Ferloni . 

2018 Critica d'Arte Leonarda Zampulla PREMIO INTERNAZIONALE ARTE PALERMO
"Composizioni oniriche tra il surreale e il metafisico e paesaggi intergalattici memori di sceneggiature d'avanguardia fanno da sfondo alle ineffabili figure statuarie magistralmente riprodotte da Selvaggia Maria Serra, pittrice eclettica di grande spessore che incarna l'essenza dell'artista Vate, profetica e allo stesso tempo di stampo dichiaratamente contestatorio verso la società contemporanea. Fautrice del bello e di un'estetica dell'essenziale, nelle sue composizioni ogni elemento assume un significato preciso nonostante le simbologie per nulla celate."
Leonarda Zappulla

2018 Nota dello storico Critico Paolo Levi PREMIO INTERNAZIONALE ARTE PALERMO
Originalità e carattere rendono l'operato dell'artista Selvaggia Maria Serra un valido e chiaro segno di come l'arte contemporanea stia crescendo in direzione di una figurazione non più realista ma basata su visioni simboliche e surreali. La figura umana rappresentata, nel vuoto e nel silenzio che regna sovrano e al centro dell'opera, con la sua presenza silenziosa e arcana, a una poetica dell'ambientazione surrealista.

Maria Serra in arte “Selvaggia” 
L’artista sceglie come nome d’arte “Selvaggia”, una presentazione che colpisce e spalanca spazi inediti, “Selvaggia” come la natura incontaminata dove la vita segue i ritmi biologici, senza forzature e condizionamenti. Uno spazio mentale più che uno pseudonimo, che racconta l’artista nel suo più intimo sentire la vita intorno a sé, nell’anelito che muove la sua coscienza sempre volta a recepire messaggi e interpretarli. 
Come dal latino “silva” ossia bosco, la produzione di questa artista sembra un intreccio vitale, la convivenza di diverse espressioni di vita, in una dimensione naturale e necessaria. 
E ancora rimanda al mito del “buon selvaggio” a indicare l’uomo puro e pacifico al tempo delle sue origini, quelle origini che l’artista sembra ricercare e con metodo meticoloso voler raccontare. 
Selvaggia si avvale di differenti tecniche da quella fotografica al linguaggio virtuale a quella pittorica. 
Utilizza i mezzi come vettore per comunicare la propria inquietudine, lo sguardo attento a percepire ciò che accade e ciò che la storia scrive nell’ umana esistenza. 
Il tema della sua produzione è comune alle tecniche utilizzate: la denuncia di un mondo sempre più omologato e distante dalla natura e dallo spirito, l’artista sembra essere di passaggio in questa dimensione, custode di messaggi profondi, legati alla natura stessa dell’universo e ai suoi misteri. 
Nella produzione pittorica si avvale di simboli attraverso i quali esprime le proprie visioni del mondo. 
Come direbbe il grande poeta:« È un tempio la Natura, dove a volte parole 
escono confuse da viventi pilastri e che l'uomo attraversa tra foreste di simboli che gli lanciano occhiate familiari »
 “Charles Baudelaire Les Fleurs du Mal” 
E questo universo l’artista lo comprime e insieme lo esalta, comprimendo i significati nei significanti, l’universo senza dimensione nella bidimensionalità del supporto fisico. Uno sforzo titanico di dar vita ai messaggi scritti nella storia e nelle tracce lasciate dal cosmo. Ecco che le tele prendono vita, si animano di soggetti provenienti da altri mondi, si fanno abitanti di uno spazio comune senza pur chiarire la loro presenza. Ci si chiede di quale tempo facciano parte, passato o futuro, ancor più inquietante l’ipotesi che possano essere presente. Un presente ancorato al tempo storico dell’uomo, simboleggiato da tracce espresse attraverso i resti di monumenti, il passaggio umano è sempre presente e in disfacimento quale denuncia e monito per coloro che camminano nell’oscurità della propria esistenza, ponendo limiti alla comprensione del tutto. Selvaggia dipinge con ricchezza di particolari e le tonalità cromatiche narrano uno spazio interiore senza fisicità alcuna, che possa racchiudere un pensiero cosmico e in espansione, i suoi lavori raccontano storie in evoluzione, si concatenano e non chiudono mai a ipotesi e scoperte. Si può definire l’arte di Selvaggia un campanello, una sveglia per le coscienze, l’artista è sempre attenta a trattare tematiche sociali che investono tutti ma non dà risposte certe piuttosto suggerisce diversi approcci al comprensibile, all’universale, al probabile. Apre porte affinché ognuno possa cercare il proprio percorso senza mai mettere un punto e scrivere la parola 
fine. 
Critica e storica d’arte Dott. Stefania Maggiulli Alfieri

TAVOLOZZE EMERGENTI: MARIA SERRA SELVAGGIA

Nel mio percorso di scoperta dei talenti pittorici italiani, la mia attenzione è stata catturata dai dipinti di questa artista torinese di origine, pugliese di studi e infine naturalizzata romana, un po’ per le maggiori opportunità che la capitale le poteva dare nella professione precedente alla scoperta dell’amore per la pittura, un po’ per respirare quell’ atmosfera di classicismo architettonico che tanto ama e che non ha potuto fare a meno di far uscire nei suoi quadri surrealisti-metafisici-fantascientifici. Lei che nella prima parte della sua vita sceglie di essere fotografa, dedicandosi soprattutto ai reportage e alle foto di scena, realizzando anche diverse campagne pubblicitarie e poi prosegue studiando grafica e fotomontaggio, dunque assolutamente legata al realismo visivo, nel momento in cui sente esplodere l’impulso pittorico che la spinge ad abbandonare la digital art e a prendere in mano i pennelli, dalla realtà si distacca completamente avvicinandosi a un tipo di pittura in cui immagina un mondo diverso, un altro mondo possibile, parallelo al nostro ma idealmente molto più attento a ciò che è più importante mantenere. Il surrealismo descrittivo di soggetti irreali con caratteristiche umane ma al tempo stesso soprannaturali, si unisce al concetto metafisico che si cela dietro di esse, cioè quel Pensiero Cosmico che spinge Maria Serra Selvaggia a voler rendere consapevole l’osservatore che in un mondo ideale le persone convivono con il passato, senza deturparlo e trasformarlo in qualcosa nella quale poi non si ritrovano più perché ne hanno perso le radici, ma vivono in un presente segnato da trasformazioni che esse stesse hanno messo in atto, spingendosi inesorabilmente verso un futurismo che ricorda molto i mondi immaginari di cui hanno parlato molti libri prima e molti film poi. La pittrice sembra volerci indicare la possibilità di scegliere se cambiare direzione e mantenere il rispetto della natura e dell’essere umano, conservando quel poco che ancora è possibile, oppure proseguire lungo un percorso che, inevitabilmente quanto inesorabilmente, condurrà verso cambiamenti che non ci permetteranno di riconoscerci più e forse neanche di avere memoria di chi eravamo. La Creatura di altri mondi sembra proprio sforzarsi di ricordare un passato cancellato, quasi un disorientamento inconsapevole quanto forte, una perdita di sé che la fa sentire persa nello spazio in cui si è condannata a vivere. Maria Serra Selvaggia ha colpito l’attenzione di molti critici e addetti al settore, oltre che del pubblico, proprio per questo neo surrealismo che le ha permesso di partecipare a mostre collettive e molte personali, divenute percorsi itineranti, legate proprio al suo concettuale Pensiero Cosmico.
Scrittrice Marta Lock