Maria Lucia Albertini

architetto

sito www.architettoalbertini.com
blog http/marialuciaalbertini.ning.com

Formazione

Osservando le opere di Maria Lucia Albertini si individua immediatamente la capacità di mettere a nudo i propri sentimenti, le proprie emozioni, decodificandoli in colori e segni quasi arcaici, nei quali la conoscenza delle tecniche che le deriva dagli studi al Liceo Artistico, dalla Laurea in Architettura e dal corso di libero Nudo e degli Artefici all’Accademia di Brera che sta frequentando, giocano un ruolo silenzioso .

Tematiche

figurato espressionista contrastratto

Tecniche

olio acrilico acquerello web design fotografia

Quotazione

coef. 1.5

Bibliografia

La memoria delle gioie e dei dolori che torna, a volte a distanza di tempo, preme per essere espressa, salvata, trasformata in luce.
Nel lungo percorso, curiosamente a ritroso rispetto a tantissimi artisti che sono passati dal figurativo per approdare all’astratto, Maria Lucia Albertini, forse inizialmente non ancora pronta ad esternare la propria emotività, ha lavorato dapprima sulle geometrie e sull’occupazione degli spazi, per poi far trasparire nelle sue opere le prime figure come sogni, fino a privilegiare i volti e i corpi, realizzati con rabbia e con amore, con accumulazioni di colore su tele a volte segnate dalle sue mani e dai suoi piedi come a chiedere una parola di conferma alle opere stesse.
Nelle opere di Maria Lucia Albertini si riconosce il bisogno dell’artista di percorrere nuove strade non accontentandosi dei risultati raggiunti, indifferente alla fatica di fare arte. Le sue opere sono legate fra loro dalla sua anima, dalla ricerca della luce, dal gusto del colore (il giallo e l’oro della luce, il blu ed il rosso del maschile e femminile), ma evidenziano una ricerca di nuovi modelli espressivi in costante evoluzione, rendendo impossibili le ripetizioni.
Negli ultimi mesi si assiste a due fenomeni interessanti. Da una parte il cambiamento del supporto. Maria Lucia Albertini utilizza prevalentemente lastre di metallo al posto della tela creando un effetto di riverbero della luce e di riflesso di ciò che sta davanti all’opera. Chi guarda ottiene un risultato diverso, quasi di un’opera in divenire, in funzione della posizione che occupa. Dall’altra parte si nota una scarnificazione nell’uso del colore rispetto alle opere degli ultimi anni.
Un’altra ricerca quindi caratterizzata da una particolare vibrazione ed inquietudine che prende l’artista e noi che guardiamo, un Duende, una spinta che viene dalla terra, un sospiro, un’alternativa al virtuosismo puro che indica una strada di consapevolezza e maturità.