Mimmo Eboli

Formazione

Nasce a Bari 06-10-1963 in una ordinaria famiglia borghese; resta affascinato dal lavoro dello zio materno(il pittore-scenografo Pietro Sinigaglia), che lo inizia così a disegnare immerso in grandi fogli poggiati sul pavimento. Sentitosi oppresso da un regime sentimentalmente greve e poco incline alla comunicazione e alla sensibilità, trova in queste attività un antidoto alla realtà. Pur tuttavia continuava i suoi studi autodidatticamente, ma con questo handicap emotivo che lo segnerà per molto tempo e lo legittimerà, tra risentimento e inconsapevolezza, a iniziarsi ad una moltitudine di esperienze, anche estreme. Viaggia spesso in Italia alternando le stagioni teatrali al “Petruzzelli” di Bari, e a lavori di aerografia. In Grecia si impegna in attività creative ornamentali e di grafica pubblicitaria. Si ferma, nei primi anni ’90, per un periodo in Francia e poi in Germania dove espone a Stoccarda alla galleria”die grun”su tematica ecologista. A metà anni ’90 espone ad Ostuni (letteralmente trascinato dal poeta Giovanni Jiacovazzi) e collabora al:< Premio nazionale di lettere ed arti “Città viva”>.Espone sporadicamente nella sua città, all’expo-arte e all’ultima campionaria della “Fiera del levante”2007, mentre nel 2010 presenta per i comuni di Bari-Modugno e al Palazzo Ducale di Martina Franca, le mostre: “ATTIVE intersezioni", rappresentazioni metaforiche dell’ideale sociale.

Tematiche

Appassionato osservatore delle mutazioni antropologiche dell’uomo contemporaneo, punta il dito sui sistemi socio-economici neoliberali e mercantili e alla conseguente strisciante prostituzione massiva; ai modelli precostituiti, alle mode, agli status simbol, agli atteggiamenti svilenti, della libertà, dell’individualità e della dignità di ognuno. Non si priva di nessuna esperienza; decide di approfondire in una comparazione, i suoi vissuti con i relativi travagli e scoperte interiori, attraverso la conoscenza spirituale e la dissertazione scientifica; il percorso è arduo e molto sofferto poiché molto tempo lo passa in una solitudine ascetica, tra pittura e studio e senza alcun mezzo elusivo della realtà. Si interessa alla psicoanalisi e in genere alle materie sociopsicopedagogiche, ma trova assolutamente avvincenti e di individuale riscontro e osservazione, gli studi dei post-freudiani (Fromm, Horney, Erikson, etc.), che ritiene fondamentalmente necessari alla sua ricerca di “autonomia emozionale”. Questo nuovo bagaglio diventa molto importante sia nel proseguo delle ricerche artistiche, che in ambito sociale: svolgerà volontariato in una comunità di preaccoglienza come operatore-educatore per mezzo dell’insegnamento delle tecniche artistiche.Accresce il suo bagaglio culturale, spinto dalla curiosità e dalla passione della conoscenza e da tutto quello che può farci essere uomini migliori. Perseverando nel concetto dell’artista, inteso a sommuovere e a modificare più o meno profondamente i sentimenti e i costumi sociali, secondo una personale visione del mondo, che da particolare ,soggettiva, diventa universale perché “totale umanità”. Tale esempio, e visione, non è rappresentata solo nelle sue opere, ma anche nella ostensione di esse.

Tecniche

Abbandona i tradizionali metodi pittorici elaborando una tecnica mista originale con acrilici, lacche, smalti ed altri materiali, ottenendo soddisfazioni e riscontri.
Sempre interessato alla fotografia, il digitale lo inizia, affascinandolo, ai software informatici:< photoshop, corel draw>, con i quali scoprirà anche nuove modalità grafiche, osservando in prima persona il mutare del ruolo dell’artista, da una visione romantica, a quella di operatore visivo o a tecnico dell’immagine.