nota critico biografica
Scrivono di lei:
Amarilli Marcovecchio (storica e critica d’arte)
Stefania Severi (critica d’arte)
Clara Lotti (critica d’arte rivista Eco d’arte Moderna)
Cervelli A. (Galleria L’Epireo di Roma)
Gianni Gallinaro (Redazione di OK Arte di Milano)
Livio Garbuglia (critico d’arte)
Scrivono di Lei
Un quadro di Nadia Sorace assomiglia ad un campo di forze, di tensioni in atto. Eppure la sua pittura è ben lontana dall’essere “tutta istinto”: si nutre, anzi, di una riflessione critica costante, la sollecita in chi la fruisce e la impone al suo stesso farsi, al suo svolgimento, il quale trascorre da un cromatismo accesamente espressivo, da un segno vibrante, a volte quasi frantumato, ad una maggior definizione della forma, in cui il colore si assottiglia, il luminismo si impreziosisce, il tratto acquista nitidezza e l’immagine si accampa con un respiro monumentale che in qualche momento evoca, irresistibilmente, il ricordo della pittura murale. Questo, beninteso, non è estetismo, è dialogare con il proprio passato che è anche memoria collettiva, è metterlo in rapporto con l’esperienza personale, è riconoscere infine alla pittura un valore di linguaggio che meglio degli altri, con maggior libertà, pienezza ed evidenza, può esprimere gli aspetti del reale, sia esso il dato di natura, l’eco di suggestioni letterarie, la dimensione dell’interiorità.
Attraversare il percorso artistico che Nadia Sorace ha compiuto e sta evolvendo significa, quindi, aprirsi un varco nella foresta, guadare un fiume, scalare una montagna. Durante queste esplorazioni nell’interno, sulle cime oppure giù tra le valli, incontriamo presenze arcane, inquiete o disarmanti: tronchi simili a fiamme, uccelli arditamente scorciati in volo, segni circolari che talvolta sono fiori, altre volte forse sono forme primordiali; e poi, ancora gatti dagli occhi enigmatici, nudi accesi da un bagliore improvviso che li fa balenare nell’ombra, volti catturati ed immersi nel flusso continuo di un ritmo avvolgente e, soprattutto, mani, quelle appendici simboleggianti i nostri momenti d’incontro, quegli strani prolungamenti dell’anima che servono a prendere contatto con tutto.
All’interno della storia dell’arte si riconosce un filone della pittura intesa come colore e materia: è un itinerario che dalle lontane radici venete giunge a Goya e, finalmente, alla dissoluzione della forma chiusa. A questo filone appartiene la pittura di Nadia Sorace.
Amarilli Marcovecchio
Storico e Critico d’arte
Nadia Sorace è una pittrice che coniuga l’espressione grafico pittorica con un ricco bagaglio letterario. La sua pittura, pertanto, trae ispirazione sia dal dato di natura sia dall’universo d’immagini che la poesia, soprattutto, ma anche la prosa sono in grado di suscitare.
Anche per ciò che concerne la forma ella riguarda ora al gran libro della natura ora al repertorio dell’iconografia della grande tradizione rinascimentale italiana, pur con i dovuti “aggiornamenti”. Pittura complessa, che ama i colori pastosi e densi e le luci e le ombre fortemente in contrasto e che si misura tra passato e futuro nell’esigenza di porli in dialogo.
Stefania Severi
Critico d’arte
….Così invece Nadia Sorace, che proprio sui colori gioca per far vivere le sue forme dipinte: filamenti accesi insistono sui toni del rosso-bruno, racchiudendo le figure, spesso espandendosi proprio da esse e creando contrasti di luci e ombre.
Clara Lotti
Critico d’Arte
(dalla rivista “Eco d’arte moderna, ott./nov./dic./ 1999)
Mela, stregata fonte di voluttuoso peccato, onirico simbolo di discordia e premio alla bellezza; pomo rosso e suadente, succoso frutto muliebre, trofeo conquistato da un’Eva virente nell’intricata vegetazione d’un Eden favoloso, miraggio in terra di beatitudine celeste; Venere ed Elena ad un tempo racchiuse nel volto pensoso e pensato, pallido di marmorea statua, inno alla fertilità ed al piacere; ninfa silvana d’un incantato bosco dormiente che con ansia attende in sposo azzurro un principe focoso e piacente. Segno accurato, incisivo e tagliente, netto nell’attenta descrizione di immagini affollate e persistenti nella memoria d’un liberty rivisitato con originalità ed autorevolezza.
A. Cervelli
(Galleria “L’Epireo” Roma, Critica rivolta all’opera “Eva ed il suo serpente”)
La pittura della Sorace nasce da un forte connubio tra realtà e idea di realtà. Figurativo e un pizzico di fantasia portano l’artista a ripercorrere in modo del tutto personale l’ambiente simbolista, dove donne, animali e alberi assumono una consistenza quasi fiabesca, soprattutto grazie alla tavolozza di colori brillanti, quasi smaltati, ben amalgamati tra loro.
La matrice simbolista crea una compenetrazione tra mondo sensibile e mondo irreale, così che gli alberi prendono vita o viceversa, gli uomini subiscono una metamorfosi divenendo parte integrante del mondo vegetale. Così accade ad esempio con “Umano troppo umano”, olio del 1997, dove l’albero è vero albero, il legno vero legno ma nello stesso tempo si insinua nella mente dell’osservatore una visione distorta, nuova, dove tutto è lo sviluppo di un soggetto particolare, una visione fuggevole che fa gran presa sullo spettatore.
Gianni Gallinaro
Redazione di OK Arte Milano
Essenza, naturalezza, studiata armonia.
Colpisce nell’opera pittorica di Nadia Sorace, il rapporto di studiata armonia di superfici forma-colore e di figure femminili, il taglio quasi cinematografico dei personaggi, indicati nello splendore cromatico della loro essenza, usati nella naturalezza del loro comporsi; caratterizzati, quasi geneticamente, quali veri protagonisti della naturale ricerca espressiva della pittrice.
Livio Garbuglia
Critico d’arte
Attività espositiva:
1990 Lib. Art., Artisti per il Libano, II ed. Ciampino (Roma) Assessorato alla
Cultura)
1990 Melvyn’s, Rassegna di poesia e pittura, Personale (Roma)
1996 III° Convegno degli artisti, chiostro di S.Domenico, (Siena)
1997 IV° Convegno degli artisti, chiostro della Misericordia, San Gimignano (Siena)
1998 Settembre-ottobre: Rassegna “Novecento, i temi della tradizione figurativa”. Mostre: Galleria Gadarte. Capraia Fiorentina, ex fornace Pasquinucci. A cura della redazione di “Eco d’Arte Moderna, Firenze.
1998 XVI Premio Firenze, sezione arti visive: l’opera “Il volo” premiata con mostra nel Caffè Giubbe Rosse di Firenze.
1999 XIV Premio Italia per le arti visive: l’opera “Nichilismo Contemporaneo” premiata con una rassegna ospitata da un ente pubblico.
1999 Rassegna dal Premio Italia per le arti visive: “Personaggi tra fiaba e realtà”: Comune di Tenno, Casa degli artisti “G.Vittone”, (Trento)
1999 dicembre: mostra collettiva Ass. d’Arte Il Ponte, Studio d’arte
2000 15 marzo: ha ricevuto il premio ”Roma urbis artis et iubilaei”, Palazzo Barberini Roma.
2000 Rassegna d’Arte, Associazione Culturale Ariel: Accademia Internazionale S.Agostino, Galleria Gesù e Maria, Via del Corso, Roma
2000 Rassegna d’arte: “Vestiamo di colore la pineta” III ed. a cura dell’Ass. Cult.
Ariel, Guidonia di Montecelio (Roma)
2001 Febbraio: Galleria “L’angelo azzurro”; mostra “Colori e maschere”. Piazza dei Satiri, Roma
2001 Maggio: Premio Capitolium, Sala Protomoteca del Campidoglio, Roma
2002 3° Premio Capitolium: 20 maggio Palazzo Barberini, Roma
2003 Collettiva d’arte “Les Palmares”, via dei Serpenti, Roma
2004 Giugno: Premio Roma 2004. Ass. cult. In Arte, Patrocinio della XX Circoscrizione. Seconda classificata: premiata con mostra personale nella torretta di Ponte Milvio, Roma
2005 19 febbraio: Personale. Torretta di Ponte Milvio, col patrocinio della XX Circoscrizione di Roma.
2005 Maggio: Premio“Affabulazione” Galleria d’arte L’Epireo, Roma. Ha ricevuto,
in questa occasione, un encomio per merito artistico.
2006 Giugno: Palazzo Barberini Mostra collettiva “Materie a Confronto”
Associazione Artistico Culturale TB ARTE.
2006 Giugno: XXIX edizione Trofeo “Medusa Aurea”. Artista finalista, selezionata
per la mostra alla sede AIAM, Via degli Scolopi, Roma.
2006 Ottobre: Galleria d’arte Gard, Collettiva d’Arte Contemporanea
“Monocromo”
2007 14 Aprile: I° Premio Internazionale di Pittura e Grafica “Natale di Roma”.
Finalista, premiata al quinto posto.
2007 8 settembre: Notte Bianca, Biennale Free Arte, Galleria Il Canovaccio – studio
Antonio Canova, via delle Colonnette, 27 - Roma
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