Alessandro Zenok

pittore

Alessandro zenok, nasce il 18 dicembre del 1978 a Campi Salentina (Le) nella meravigliosa penisola salentina. Sebbene il suo percorso scolastico non è prettamente artistico, la passione e la voglia di creare ad arte, lo porta fino ad oggi ad essere un fiero autodidatta alla continua ricerca di immagini, suoni, odori, situazioni dalle quali trarre ispirazione. Si avvicina, nei primi anni 90, al fenomeno "graffiti". Colpito intensamente da questa arte chiamata "Aerosol-art", inizia un lungo percorso fino ad oggi, fatto di studio e ricerca costante sulla costruzione ed evoluzione delle lettere e personaggi che lo rendono conosciuto e stimato nella scena Aerosol-art italiana. Nel 1998 si diploma presso l'Istituto Professionale Alberghiero, ma non entusiasta degli studi conseguiti, sceglie di iniziare a lavorare col padre nello studio d'arte del vetro, imparando a progettare e realizzare opere in vetro in tecnica tiffany, vetrofusione, a lume e grisaille. Dal 1996 ad oggi, molte le partecipazioni ad eventi e manifestazioni di importanza nazionale, numerose le apparizioni su riviste specializzate, speciali, interviste, commissioni televisive ed esibizioni dal vivo in locali notturni. Nel 2004 realizza le prime opere su tela con la tecnica dello spray per l'evento internazionale "Airbrush 04" a Milano. Oggi, in continua ricerca ed evoluzione, vive ed opera nella sua amata terra salentina.

Formazione

Autodidatta

Tecniche

Aerosol-art (Spray)

Quotazione

Quella di Zenok, è una pittura molto sopra le righe, caratterizzata da una particolarissima sensibilità cromatica che rende difficile una sua catalogazione critica definitiva. Se la sua formazione è da rintracciarsi nell’ambito della “Aerosol art”, è indubbio che, negli ultimi lavori di Zenok, di questa esperienza si conservi essenzialmente la firma e la tecnica, operando una sorta di ripiegamento e di “chiusura” su di sé, spostando la ricerca dal macro-segno grafico sul muro al micro-segno figurativo sulla tela. Lavorando ma non esclusivamente attorno al corpo femminile, l’artista talvolta reperisce nuove figure da inserire nella galleria delle sue creazioni, che esprimono, al di là di una ricercata e al contempo spontanea deformità dei volti, una vibrante e spudorata sensualità. Così il corpo femminile non svela ma rivela, non dichiara ma suggerisce. Altre volte i corpi sono motivo in senso stretto, pretesto immediato e scorta inesauribile di colori, gioiosamente esibiti, densi di un’energia diretta e violenta, da rendere attiva e immediata una partecipazione emotiva in chi li osservi. Nella sua ultima produzione, “Brigitte mie”, ogni quadro vede una donna che trionfa: esibita-disinibita incantata-disincantata, mai naturale perché ripensata artificialmente, alterata in contorni debordanti ed esagerati, nitidi e marcati, ma tutti coerentemente imperturbabili e irridenti nella loro impostazione fumettistica. Una suggestione filtrata dalla inesauribile fantasia di Zenok che affida al colore delle sue bombolette spray la sua personalissima forma di ribellione e di libertà. A cura di Katia Olivieri.