Flashback

L'appartamento che ci rimase in eredità dopo che morì mio nonno violinista, una casa con i pavimenti in legno al primo piano di un'edificio di tre piani nel pieno centro di Yerevan, scricchiolava tutta ed era abitata dalle famiglie di topi. I topi del primo piano erano molto diversi da quelli del piano terra dove abitava mia zia. Quelli del nonno erano piccoli batuffoli grigi con le code corte. Si radunavano in un angolino e facevano rumore molto tenero. Invece quelli della zia erano dei topi grossi con i denti aguzzi, le code lunghe e schifose ... Mio nonno li acchiappava con le trappole, rivoltanti anche quelle... Ogni volta che si sentiva quel crack!! e uno squit! il nonno pronto, si metteva i guanti...
Una volta portai dal giardinetto che affiancava la nostra casa dei piccoli esserini di colore rosa che con gli occhi chiusi si muovevano e tremavano, erano tanto teneri, li misi in una scatola e li feci vedere a mia mamma... mi ricordo che i miei a vederli non rimasero molto entusiasti e li fecero sparire, non mi ricordo che cosa mi dissero per convincermi che era meglio così... forse che avevano bisogno della loro mamma...
Mia zia aveva terrore dei topi toponi o quant'altro. Riuscì anche ammazzare un povero topolino spaventandolo a morte con uno strillo in piena notte.
Comunque dopo che mio nonno ci lasciò, portammo un gatto al primo piano e così mettemmo fine ai topolini invece con i toponi non era lo stesso... Non dimenticherò quel giorno quando in notte fonda mi arrivò un cuscino in faccia e mia madre che disse "non ce'l'ho faccio più..." allora mia zia era di servizio al ospedale e aveva affidato la sua figlia a mia madre ed insieme erano rimaste a dormire al piano terra, erano anni bui (caduta dell'Unione Sovietica, guerra con gli azeri, L'Armenia senza luce, gas, Terremoto devastante al nord del paese) la gente faceva la cioccolata con il latte in polvere e mangiavamo fagioli americani tutti i santi giorni e quella specie di finta carne... i topi erano affamati più di noi... e quindi dopo quella notte, dopo l'incubo di quella notte quando da tutte le parti della casa si sentiva rosicchiare sempre più forte e con l'ultima candela spenta mia madre fuggì dal pianterreno al primo piano con la mia cuginetta, abbandonammo il piano terra che per grande fortuna mia divenne il mio laboratorio artistico!!!