Maya

pittrice

Nasce a Quito (Ecuador), il 6 maggio del 1971. Si trasferisce in giovane età, quattordici anni, a Roma, si diploma al III Liceo Artistico di Roma nel 1989, si laurea in pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma, nel 1998. Nello stesso periodo compie un tirocinio di due anni in incisione presso la cattedra di Paolo Laudisa. Già nel 1996 inizia a prendere parte a importanti esposizioni, tra cui la “Collettiva di acquarelli e incisioni” presso I Casali Torlonia, a Roma; la “Rassegna commemorativa di Quinto Ennio” a Lecce, dove presenta varie incisioni, 1997 1998. Partecipa al IV e V “Premio Nazionale Maurizio Marchese”, anni 1997 e 1998, presso la Galleria La Cuba D'Oro, a Roma. Sempre nel 1997 partecipa alla “Collettiva Pittori contro la Guerra”, a Milano. Nel 1999 è selezionata per il Premio “Giovani Biella per l'Incisione”, a Biella; e per la “Biennale di Roma” nel 2002. Prosegue la sua attività espositiva, prendendo parte alla Collettiva “Il Paesaggio” presso la Galleria Irtus, a Sutri (Vt) e, sempre nel 2002, alla Mostra “La FAO contro la fame nel mondo” al Palazzo dei Congressi, a Roma. Nel 2008 farà la sua prima Personale presso la Galleria Irtus, a Sutri (Vt); nel 2008 parteciperà anche alla Collettiva “Percorsi d'Arte” presso la Galleria Il Trittico, a Roma. Nel 2009 prenderà parte alla Mostra “La Pittura e La Materia”, presso l'Irtus, a Sutri; alla Collettiva “Sotto Veste” presso la Galleria Ma Ta-Ta, a Velletri; alla Collettiva “Emergenze Arte” presso il Chiostro dei SS. Apostoli, a Roma; alla Collettiva “L'Immagine e la Parola”; al Premio “NaturAcqua” presso le Scuderie Estensi di Tivoli (RM); alla Collettiva La “Trasparenza” presso la Galleria Irtus, Sutri; alla Mostra “Movin Up” presso la Galleria Il Trittico, a Roma; alla “Quadriennale Rome Art” presso l'Ambasciata della Repubblica d'Egitto, a Roma; diventa membro dell'Associazione e Galleria Irtus e viene selezionata al Premio “Città di New York”. Nel 2010, prende parte alla “Biennale Roma Arte” presso l'Ambasciata della Repubblica d'Egitto, a Roma; al “Festival Roma Arte” presso l'Ambasciata d'Egitto, dove presenta una Mini personale, a Roma; alla Collettiva “Il Piccolo Formato” presso la Galleria Irtus, a Sutri; nel marzo 2010, diventa Direttrice Artistica della Galleria Irtus di Sutri. Ha partecipato e collaborato alla “1° Biennale di Arte Creativa di Viterbo”, presso la Sala Gatti di Viterbo, creata ed elaborata dall’APAI.
Partecipa e collabora nell’organizzazione della 1° Rassegna di Arte Moderna e Contemporanea dal titolo “Memorie della Campagna Romana – Spazio Arte e Natura – Libri d’Artista”, con critica di Claudio Strinati, Renato Mammucari, Anna Imponente; patrocinata dalla Regione Lazio, Ass. Politiche Culturali; Comune di Roma, Ass.to delle Politiche Culturali, Presidenza Municipio Roma Centro; Presso le Sale del Complesso di Sant’Andrea al Quirinale, Roma.
Nel 2011 Fonda insieme a Francesca De Simoni “The Brige of Arts” un’Associazione Culturale per propagare e diffondere l’arte e la cultura, con la quale crea incontri artistici di vario genere. Nel 2012 inizia anche una serie di esposizioni tra le quali “Opening”, il “Work’n’Art Project” e, attualmente il Cocktail Art una presentazione di varie arti e varie artisti in un unico contenitore, il “FlexxiArtProject”, presso le sale espositivi del Flexxi.


Recensioni
Il segno nella Pittura di Maya si scompone per assumere i tratti tipici del “nuovamente definito”. L’Artista ben lontana da una pittura figurativa che trova nella piacevolezza ottica la sua migliore forma espressiva, intraprende un nuovo viaggio che la pone tra le migliori interpreti dell’Arte Astratta Italiana. Il suo narrare attraverso la pittura acquista significati archetipici che intravedono nel significante la loro soluzione più vera. Artista d'indubbia capacità espressiva ed emozionale, indaga le realtà attuali per poi scomporle attraverso le sue opere. Alla base del suo percorso artistico c’è una continua ricerca che vede l’Uomo, poiché Essere vivente, interrogarsi riguardo la sua esistenza. Linee geometriche, contorni dell’anima, universi non ancora definiti, realtà parallele, questi sono gli elementi presenti all’interno della sua pittura. L’Universo è il suo elemento d’indagine primario. Un Universo fatto di realtà osservabili ma non percepibili. Realtà tacite che nella sua pittura diventano quasi entità tangibili. Il Cosmo è rappresentato attraverso sfumature che lo rendono quasi umano, materiale. Le linee presenti nelle Opere di Maya sembrano percorrere l’autostrada dell’infinito. Sono tratti segnici che vagano sulla tela. Sono bisettrici che cercano la loro “asse cartesiana” dove poter essere collocate. Sono tratti di vita che cercano la giusta collocazione all’interno della Biografia dell’Uomo. Il linguaggio cromatico si fa essenziale. Il segno sempre più incisivo. Le sue pennellate sembrano quasi scalfire la tela per vedere cosa essa nasconde. I “non luoghi” diventano spazi d’indagine. La sua ricerca parte da entità “banalmente” conosciute, al fine di capirne e riportarne la vera essenza. Un “io” che si fa sempre più manifesto. Un agire espressivo che conosciuti i sentimenti dell’anima, li “conduce” sulla tela. Maya si esprime attraverso un linguaggio che trova nella realtà astrale la sua vera forza.
Salvatore Russo, Critico d’Arte


S-velamenti

Nel contemporaneo, l’opera grafica speso diviene per i giovani artisti la possibilità di indagare, di sperimentare mediante un mezzo che si diversifica e spesso si discosta dal suo specifico. Ovvero, la capacità di riproducibilità dell’incisione non è più vista come caratteristica principale e di conseguenza finalizzata alla creazione di opere multiple, ma viene anche utilizzata per realizzare degli unicum. E’ quanto accade nelle opere di Maya. Nelle sue incisioni, esemplari unici, è rintracciabile una tecnica stilistica, una poetica che ha come presupposto la messa in evidenza del puro segno e colore, nell’ambito di un codice di segni essenziali, quasi geometrici, sottolineati dal bicromatismo.

Paola Consorti, Critico D’Arte


Frammento della realtà e spazio della coscienza.

Da una seducente costituzione fondata da frammenti di realtà e spazi della coscienza, che Maya, crea la sua opera d’arte di pitturscultura, “Donna… Madre”, totem dipinto, con struttura in legno e base in cemento, incisione “Il punto in cui si incontrano fuoco, cielo, mare e terra”; acqua tinta su carta di pescia ruvida, pittura “ Venere e natura”; ”Infinito”; “Incontro di anime”; ”Unione Astrale”; serie di opere eseguite in tecnica mista, olio, tempera, tempera grassa, su tavola e su tela. Maya non esaurisce gli orientamenti della sua creazione artistica nella conoscenza e nello studio delle varie tendenze, correnti, scuole, esperimenti e generazioni che impiegano linguaggi diversi. Maya intende e adatta la sua espressività impostata su una conformazione varia e mutevole come le idee d’arte succedutesi nel tempo ma, allo stesso tempo, maturata e consolidata in una matrice profondamente personale sperimentale, in un modo di interpretare e di rendere le sensazioni totalmente originale. L’artista sa mettere in risalto la complessità delle culture che concorrono alla formazione dell’essere umano, la cultura tradizionale, il superamento delle iconoclastie moderne mediante la re-invenzione del figurativo celebrativo “Terra Madre”. Con maniere e tecniche diverse Maya celebra l’epifania del conoscere, un conoscere purificato da tutto ciò che non è essenziale, un conoscere che è l’unico lato buono della vita, il vero vangelo della redenzione, che assicura alla volontà, la liberazione definitiva, ossia il ritorno a se stessa, “Il punto in cui s’incontrano fuoco, cielo, mare e terra”. Il coraggio di riabilitare i grandi simbolismi arcaici insieme all’umiltà della “riscoperta” della sacralità della vita “Incontro di anime”, la vibrazione ecumenica del colore, la dignità del dialogo e del confronto come fondazione della storia umana “Incontro di corpi” affermata proprio nei limiti stessi dell’abilità artistica- alla luce dei gesti, degli atteggiamenti e dei sacrifici identità-essere umano che Maya, presenta con le sue opere: il suo universo è sereno, contemplativo in “Labirinto magico”, attento agli imperativi di una tradizione dinamica dalla quale discendono insieme la normalità dell’eccezione e la naturalezza della rivelazione. Nelle opere di Maya non abbiamo a che fare con un’apocalisse militante, un vanitoso programma apologetico oppure con una servile irreggimentazione. Al contrario nelle opere dell’artista, la libertà della creazione personalizzata, la disinvoltura dell’operazione estetica, sono tutte espressioni di una fondazione d’arte che ispira senza costringere. Grazie ad un tale esercizio organico, la creazione d’arte di Maya acquista una certa forza profetica: la fedeltà allo spirito diventa pratica quotidiana.

Livio Garbuglia, Critico d’Arte

Formazione

Dopo la Maturità al III Liceo Artistico di Roma
Accademia di Belle Arte di Roma
Tirocinio in Incisione presso la Cattedra del Prof. Paolo Laudisa

Tecniche

Tempere all'uovo e tempere grasse
Olio non industriale
Tutte le tecniche dell'Incisione
Pittur-Scultura (tecnica di propria invensione)