Vito Giarrizzo

pittore

Formazione

VITO GIARRIZZO nasce a La Spezia il 6 marzo 1940, giovanissimo inizia ad appassionarsi al disegno e alla pittura e questo lo porta da subito a voler approfondire gli studi frequentando il Liceo Artistico di Carrara dove entra in contatto con le opere di Emilio Greco, Pericle Fazzini e Giacomo Manzù.
Con altri giovani artisti spezzini ( Pietro Bellani, Andrea Michi, Francesco Martera, e Francesco Vaccarone ) fonda alla fine degli anni ’50, il gruppo giovanile culturale e artistico “ Lionello Venturi “ e comincia a partecipare a mostre collettive a La Spezia e Sarzana .
Nel 1960 si iscrive all’Università degli Studi di Firenze dove, nel 1970 consegue la Laurea in Architettura . In questo periodo acquisisce le conoscenze tecniche, teoriche e pratiche, del fare architettura, con la guida di docenti come A. Libera, L. Quaroni, L. Benevolo, L. Savioli e Leonardo Ricci . Quest’ultimo lo indirizza nella ricerca e nella sperimentazione del visual design incoraggiandolo a sperimentare per un lungo periodo l’ “action painting” e l’informale .
Stretto è il connubio tra la sua professione di Architetto e la veste di Pittore ed è anzi il suo lavoro di architetto, che lo conduce attraverso diverse ed importanti esperienze in Italia e all’estero : i soggiorni in America Latina, Africa, Medio ed Estremo Oriente hanno influenzato profondamente la sua visione artistica.
Affiancando la professione di Architetto al “mestiere” di Pittore, espone dal 1961 ad oggi, in molteplici gallerie italiane e dell’America Latina.
Attualmente si dedica esclusivamente al lavoro di Pittore, svolgendo la sua attività prevalentemente a Bologna, dove vive.

Tematiche

Influenzato dai grandi muralisti sudamericani, restano importanti ed evidenti le suggestioni del Surrealismo e della Metafisica nonché dell’informale e delle avanguardie. Attraversa le grandi correnti del Novecento Italiano ed Europeo, ma le rivisita in chiave del tutto nuova ed originale.
Conosce l’Arte, l’attraversa, l’assimila, ma ce la restituisce in modo sobrio ed impegnato.
Lontano dalle facili mode e tendenze della contemporaneità, la sua ricerca artistica lo guida verso un’arte più complessa e profonda, che si interroga sui grandi temi dell’esistenza : Le inquietudini del mondo, il malessere del quotidiano, la corsa dell’Uomo verso irraggiungibili mete, lo conducono alla ricerca dell’Io, del suo essere e delle interazioni con l’altro e l’altrove : Uomo che si libera di infrastrutture e maschere per mettere a nudo le più intime strutture dell’anima .
Ed è proprio il tema dell’Uomo Occidentale e la sua realtà attuale la chiave di lettura della sua ultima produzione artistica.
Di fronte al crollo delle certezze della civiltà del Progresso, all’avidità e alla follia predatoria del Capitalismo, che non frena la sua corsa allo sfruttamento delle risorse umane e del Pianeta neanche di fronte agli evidenti danni irreversibili alla biosfera , le devastazioni ambientali, gli eccidi delle guerre e dell’inquinamento, Vito Giarrizzo avverte il collasso generale che genera in lui un proseguirsi di sensazioni e stati d’animo in continuo mutamento che fissa sulla tela con ambientazioni al limite del surreale : le atmosfere rarefatte dei paesaggi ci lasciano un senso di vuoto, di smarrimento, di baratro interiore che ci induce a riflettere sulle sorti del nostro futuro.
Apre una finestra sul mondo un Uomo-giocoliere che tenta di mantenersi in equilibrio su un filo portando con se oggetti di uso quotidiano, sotto di lui un mondo lontano e denso di incognite.
Fissa sulla tela il peso esistenziale dell’Uomo impotente nel portare il Mondo sulle spalle e allo stesso tempo l’equilibrio instabile con cui gli esseri umani si ergono, con ridicola arroganza, a potenza suprema sulle sorti di un pianeta ormai sconosciuto .
La sua ultima produzione ricorda la compostezza metafisica, staccata dalla realtà quotidiana, ma ricca di metafore, con un senso assoluto di ineluttabile drammaticità.
Così le opere di Vito Giarrizzo, apparentemente “lontane”, raffinate e ben costruite, ci coinvolgono con i colori caldi ed un attento uso della luce, per spingerci oltre, per accompagnarci verso riflessioni ecologiche ed etiche sulle incerte sorti del nostro Pianeta.
Temi attualissimi, poco rappresentati, descritti con sobrietà e grande rigore estetico, con un linguaggio che , consapevole di un passato storico, si rinnova continuamente in soluzioni ed effetti di estrema modernità .

Barbara Vincenzi ( 2010 )

Tecniche

varie : inchiostri, matite, olio, acrilico, tecniche miste e sperimentali