Recensione della prof. ssa Angelina Sessa

" Scrutare la galleria d'arte di Lorenzo Basile induce ad un ripensamento malinconico ed entusiasta del proprio percorso di vita: ad un primo affastellarsi di dense vivide emozioni subentra un moto di ribellione del nostro spirito vitale, che si erge pugnace contro tutto ciò che condiziona e svilisce. Un esempio significativo, tra i tanti che la nostra sensibilità potrebbe evidenziare: nella categoria Arte per il sociale, l'Artista insiste nel delineare con il colore nero lo spazio in cui l'Io desidera caparbiamente esprimere le proprie divergenze, solo concedendo in minima parte ai colori più chiari il riverbero delle cosiddette “invadenze” del tempo presente. In Introspezione, poi, il nostro Io prende dimora in un vero “paesaggio dell'anima”: gli oggetti figurativi raccontano, per così dire, emozioni e sensazioni, creano un'oasi interiore in cui ognuno di noi si ossigena prima di reimmergersi nella routine quotidiana. Questa “pausa” dalla vita reale non solo dà voce all'Anima, illustre dimenticata dalla frenesia dei nostri ritmi di vita, ma ricompone l'Uomo nella sua interezza, che in tal modo non si sente più indecorosamente destinato a vivere tra contraddizioni e dicotomie esistenziali. In Viaggio nei colori, infine, la policromia diventa ricettacolo della spiccata sensibilità dell'Artista: ogni colore rinvia ad una particolare emozione, ma non resta isolato bensì si espande in un vorticoso intreccio cromatico che sa riprodurre il turbinio della nostra interiorità. In sostanza come per Kandinskij è soprattutto nell’animo delle persone più sensibili che la percezione di un organo sensoriale si ripercuote, attraverso l’anima, sugli altri organi (Lo spirituale nell’arte, Bompiani, Milano, 1977, pagg. 44-45), così il nostro Artista inneggia nelle sue validissime opere alla sinestesia della vita. "

Angelina Sessa

Insegnante, scrittrice e poetessa