LUCE

scultura, pittura,installazione,manipolazione, LEGNO, CRISTALLO, PIGMENTI, MISTURA, RAME, ACCIAIO, 2020

Il COVID-19 diffusosi prima in Cina e in Italia e poi nel resto del mondo, divenendo una pandemia globale, ha determinato una totale ristrutturazione delle nostre vite e abitudini. Il Virus non ha infettato solo il nostro corpo, ma anche le nostre menti. Diffondendosi, ha portato con sé paura, solitudine, fame, disperazione, rabbia e soprattutto morte. Molti di noi hanno perso i propri cari, spesso senza nemmeno il conforto di un ultimo saluto, molti altri hanno perso il lavoro per non parlare dei bambini e ragazzi che hanno perso molto presto la spensieratezza e vedono drasticamente ridotta la loro sfera della socialità, importantissima in questa fase di sviluppo dell’identità. Sono costantemente in aumento i casi di depressione giovanile mentre si ingrossano sempre di più le file alle mense della Caritas. Termini come distanziamento, lockdown, DAD, sierologico, sono diventati tristemente familiari. Viviamo in tempi duri, dove lo slogan “andrà tutto bene” sembra sempre meno credile e si è visto sostituire da un più appropriato “ce la faremo!” e ce la stiamo mettendo tutta per farcela, perché nonostante le difficoltà, l’essere umano ha sempre dato prova della sua resilienza e anche in questo caso non sono mancati episodi di sublime bellezza e speranza. Sebbene confinati nelle nostre case a lungo, abbiamo ricostruito nuovi modi per sentirci vicini, ci siamo inventati nuove forme di saluto, abbiamo cantato sui balconi, ci siamo trovati per la prima volta a fare i conti con noi stessi senza la distrazione del “tran tran” della vita di tutti i giorni e abbiamo riscoperto i nostri figli, i nostri partner, i nostri inquilini e vicini di casa. Abbiamo imparato il significato della parola “smartworking” e l’importanza del concetto di “spazio vitale”. Le strade affollate delle grandi città hanno lasciato il posto ad un silenzio surreale che ha offerto al nostro pianeta l’occasione di respirare un po’ meno smog. E in questo “stallo” dalla quotidianità, abbiamo imparato a ricostruire una nuova normalità, a riprenderci piano piano il nostro tempo, ad alimentare quella speranza che alberga nel nostro “sentire” collettivo e che ci rende così perfettamente imperfetti e per questo divinamente “umani”. Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce l’idea dell’opera “Luce” dell’artista calabrese Raffaele Mazza, che vuole essere un invito ad avere fede, a mantenere accesa la “luce” della speranza, rendendoci ognuno di noi testimoni di vita “attiva”. La scultura, che raffigura la crocifissione, vede l’utilizzo di diversi materiali adoperati sapientemente con l’obiettivo di richiamare diverse strutture simboliche. Per la croce sono state utilizzate due travi lamellari trattate con diverse colate di resina epossidica volte a creare due distinti livelli. Il primo livello che costituisce la base della struttura, nonché le estremità della croce, racchiude quattro diverse tonalità d’oro mescolate in diverse colate di resina che ricreano nell’osservatore l’idea di movimento che dall’esterno si dirige verso il centro dell’opera guidando quindi lo sguardo sempre verso il fulcro della scultura. Anche la scelta del colore non è casuale, l’oro infatti è associato a Dio e rappresenta dunque il Padre che “sostiene” il Figlio nel momento più doloroso. Il secondo livello, in rilevo rispetto alla base, è ricreato attraverso diverse colate di resina di sfumature diverse di azzurro con tracce d’oro e pigmenti luminescenti. Essa rimanda alla volta celeste all’interno della quale sono fissate ben 33 pietre di cristallo, diverse per peso e dimensione, scolpite una ad una e disposte per ricreare il corpo di Cristo e richiamare nel loro numero l’età di Gesù quando si offrì in sacrificio per noi. L’intera opera, nella sua imponenza colpisce l’osservatore per la sua carica emotiva, amplificata dai giochi di rifrazione della luce scaturiti dal cristallo che suggeriscono sempre forme e colori diversi. La trasparenza del cristallo ci permette di guardare attraverso il corpo di Cristo e al suo interno scorgere riflesso il nostro volto. La sofferenza di Gesù diventa la nostra e attraverso l’opera possiamo raggiungere la catarsi propria dell’arte che ci consente di purificare l’anima da ogni “contaminazione” del mondo esterno. Ma è nel buio che l’opera ci stupisce per la sua particolarità e la potenza del suo messaggio perché grazie alle particelle luminescenti contenute nella volta celeste, la scultura cattura la luce esterna per poi sprigionarla nelle tenebre, ricordandoci come è nei momenti di sofferenza e dolore che si accende la speranza. Nell’oscurità, un’aura vibrante e cerulea ci avvolge, ed avvicinandoci alla croce, osservando quel cristallo limpido, sembra prendere forma dal fondo, il volto stilizzato di Cristo. Messaggio esplicitato nella targa in vetro installata sull’opera che, incisa a mano, recita la seguente preghiera: “luce di sfolgorante bellezza, fonte di vita eterna illumina i nostri passi, infondi in noi la pace affinché siamo degni della tua promessa, amen”. Dott.ssa Serena Paola Mazza

Informazioni generali

  • Categoria: Scultura / Installazione

  • Eseguita il: 01 agosto 2020

Informazioni tecniche

  • Misure: 303 cm x 180 cm x 20 cm
  • Tecnica: scultura, pittura,installazione,manipolazione
  • Stile: sperimentale
  • Supporto: LEGNO, CRISTALLO, PIGMENTI, MISTURA, RAME, ACCIAIO

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA177952
  • Archiviata il: 04/03/2021

Archiviazione Certificata by Gigarte.com

Si certifica che l'artista Raffaele Mazza giovedì 4 marzo 2021 ha archiviato la foto dell'opera GA177952 dal titolo "LUCE"

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