Rassegna Stampa

Cagliari. Il catamarano a energia solare più grande del mondo lascia la città
Scritto il 01/08/2012 da Pina Monni


La Tûranor PlanetSolar salpa oggi dal porto di Cagliari per Malta
§*§
Guardare dal mare significa
avere una visione privilegiata,
che il sole illumina di sbieco,
poi piano si erge e ancora più piano va via".
Maria Luisa Carcangiu Bayre – Convento San Giuseppe
Prosegue il viaggio nel Mediterraneo della Tûranor PlanetSolar, ormeggiata nel porto di Cagliari da sabato 21 luglio. Il 4 maggio scorso l'imbarcazione ha concluso il suo primo giro del mondo senza consumare neppure un litro di carburante, grazie alla presenza di 537 mq di pannelli fotovoltaici. Da allora ha intrapreso un nuovo viaggio nel Mediterraneo per dimostrare che l’energia solare è una risorsa pulita e illimitata e costituisce un’alternativa concreta al consumo di combustibili fossili. Ora salpa da Cagliari alla volta di Malta.
Il Capitano Eric Dumont e il suo equipaggio ringraziano coloro che hanno permesso alla Tûranor di scegliere Cagliari come unica tappa italiana nel suo viaggio: Regione Sardegna, Confindustria Sardegna Meridionale, l'Autorità Portuale di Cagliari e il Convento San Giuseppe di Cagliari. “Noi, nel nostro giro del mondo, non abbiamo consumato neppure una goccia di carburante. Con la Turanor dimostriamo che possiamo rimanere verdi ecologici anche nel mare. - ha detto - Siamo 5 membri dell'equipaggio provenienti dalla Francia e dalla Svizzera. A Cagliari siamo felici e ci sentiamo a casa. Ringraziamo tutti. Sono stato qui in Sardegna 5 anni fa ed è per me motivo di orgoglio essere tornato.”
Dumont ha ringraziato per l'ospitalità e si è trattenuto amabilmente a lungo con i vincitori dei contest fotografici “Click solari” (su Facebook) e “Nice to meet Tû” (su Instagram) che hanno potuto visitare la Tûranor. Sono, infatti, moltissime le foto sulla visita postate nella pagina Facebook dedicata all'evento “Tûranor a Cagliari” in cui si colgono momenti di ilarità con l'equipaggio. Tra loro, il pittore di Siliqua Enrico Ibba ha voluto offrire anche una sua opera sulla Sartiglia di Oristano “per uno scambio di opere d'arte”, dato che considera tale l'imbarcazione creata dallo svizzero Raphael Domjan “Un dono come sardo, come artista, come vincitore del contest e come ex lavoratore della Saras” che vede nella Tûranor “una bellissima prospettiva per il futuro e per i nostri figli”

OPERA DI RIFERIMENTO:

LA SARTIGLIA DI ORISTANO

31/08/2011 - Tre artisti sardi portano l’Isola alla Biennale di Chianciano Terme, Mostra Internazionale d’Arte (di Laura Vargiu)



Dal 17 al 24 settembre prossimi si svolgerà a Chianciano Terme, in provincia di Siena, la seconda edizione della Biennale organizzata dal Museo d’Arte della nota cittadina toscana.
Dopo il grande successo di due anni fa, l’evento viene considerato da esperti e critici d’arte la seconda più importante Biennale dopo quella di Venezia.
La mostra museale, curata da esperti di calibro internazionale, avrà per protagoniste le opere di 160 artisti provenienti da ben 50 nazioni, con il coinvolgimento di 300 gallerie per un totale di circa 3 mila metri quadrati di esposizione: numeri imponenti che non mancano di sottolineare il notevole valore artistico-culturale acquisito dalla manifestazione.
Anche all’edizione 2011, a cui sono giunte migliaia di candidature da tutto il mondo, dopo minuziosa cernita sono stati ammessi soltanto gli artisti giudicati tra i migliori talenti emergenti o di fama internazionale.
Punto d’incontro di artisti, galleristi, critici e semplici appassionati d’arte, la Biennale di Chianciano Terme rappresenterà pertanto un’eccezionale vetrina e un’ottima occasione per tutti i singoli partecipanti alla gara al fine di guadagnare maggiore visibilità, a prescindere dalle classifiche finali e dai premi che verranno assegnati.
Tra i 160 artisti selezionati 50 sono italiani; tra questi ultimi soltanto tre quelli sardi a cui spetterà il compito di rappresentare l’Isola: Maddalena Korda, Enrico Ibba e Stefano Pani, rispettivamente di Cagliari, Siliqua e Villaputzu. Dai raffinati graffiti su porcellana della prima alle suggestive pitture dei secondi, la Sardegna troverà quindi il suo meritato spazio tra tanta eccellente internazionalità.
Decisamente entusiastiche le dichiarazioni di due dei protagonisti isolani.

“Non mi sembra vero che le mie opere siano state selezionate da famosi critici d'arte! – afferma Ibba – Mi sento emozionato e orgoglioso nell'essere catapultato in un evento internazionale di così vasta portata, dove ci sarà da imparare tantissimo: saranno presenti in gran numero critici e curatori che daranno consigli, insomma sarà una scuola di livello superiore dove l’importante è partecipare. Ma vincere un premio sarebbe meraviglioso!”
Classe 1941, Enrico Ibba si è affermato da lungo tempo nel panorama artistico non soltanto regionale, visti i numerosi riconoscimenti ai suoi lavori di pittura e scultura.
“Sperimenta tecniche diverse, proponendo con le sue opere tematiche sociali su problemi quotidiani più sentiti nei vari periodi che hanno segnato la storia”, si legge sul sito tematico SardegnaCultura della Regione Sardegna, dove il nome del maestro siliquese è stato inserito tra quelli degli artisti sardi contemporanei.
Dopo il conferimento del trofeo “La Vela d’Oro dell’Arte” a Cesenatico durante l’estate del 2010 e del Gran Premio per il 150° dell’Unità d’Italia dell’Accademia internazionale dei Dioscuri di Roma quest’anno, Ibba ha continuato a prendere parte a concorsi e mostre collettive, tra le quali, ultima in ordine di tempo, l’esposizione nell’ambito della manifestazione “Leggendo Metropolitano” che si è svolta a Cagliari presso il Bastione di Santa Croce lo scorso mese di giugno.
Enrico Ibba parteciperà alla Biennale di Chianciano con due dipinti: “Il martello dell’eutanasia” e “Strappi”. Entrambe le opere sono state eseguite con tecnica mista su sacco.
La prima, realizzata nel 2008, prende spunto dalla pratica un tempo non sconosciuta in alcune zone della Sardegna di dare il colpo di grazia ai malati terminali, compito che spettava alla figura de sa femina accabadora. Nel quadro sono stati raffigurati in forma tridimensionale il cervello, una pietra che pende come una mannaia, personificazione della malvagità umana, e gli stadi della vita, dall’infanzia alla vecchiaia; ogni stadio, che può essere colpito da una malattia, è inondato da una particolare luce che rappresenta la luce della vita. Il messaggio personale che l’artista vuole trasmettere è il seguente: non spetta all’uomo spegnere la luce dei propri fratelli che soffrono.
Anche l’altro lavoro, datato 2006, propone il tema della vita, opera d’arte unica e irripetibile: a certi errori, rappresentati appunto dagli strappi, spesso non è possibile rimediare. Come accade nelle continue lacerazioni dell’esistenza, pure nell’opera in oggetto si è cercato di ricucire, senza tuttavia cancellare i segni precedenti che restano infine come monito per le generazioni future.

Non meno apprezzato risulta il talento di Stefano Pani che, nonostante la giovane età, può vantare anche una precedente selezione all’edizione 2009 della stessa Biennale d’arte toscana.
“Sono felicissimo di partecipare ancora una volta a questa bellissima manifestazione, dove sono presenti eccellenti artisti, ognuno con uno stile diverso”, dichiara Pani che, nato ad Orroli nel 1977, vive e lavora a Villaputzu.
Due anni fa si presentò a Chianciano con le opere intitolate “Bisnonna al sole” e “I banditi”, entrambe del 2008. La prima, eseguita con tecnica mista su cartone intelaiato, vuole rappresentare la longevità in Sardegna attraverso la figura di un’anziana signora che indossa il tipico abito delle donne nuoresi in lutto; la seconda, dipinta ad olio su cartone intelaiato, raffigura un gruppo di banditi sardi nelle loro vesti di balentes nuoresi.
Per il momento Pani è ancora indeciso riguardo ai soggetti con i quali concorrere a settembre, ma nell’ambito della sua ricca produzione artistica non mancano certo lavori interessanti da proporre.
Numerose le mostre che anche il giovane pittore di Villaputzu ha archiviato nel proprio curriculum; tra le esposizioni degli ultimi due anni è da segnalare quella presso la “Gagliardi Gallery” di Londra e quella presso la “Art Gallery Santa Teresa” di Fano, nelle Marche.
Nel 2010, inoltre, ha preso parte al concorso organizzato dalla nota rivista mensile “Arte”, posizionandosi tra i finalisti, su oltre un migliaio di partecipanti, ed entrando così di diritto nel catalogo pubblicato quest’anno.

Per conoscere le opere e avere maggiori informazioni sull’attività artistica di Enrico Ibba e Stefano Pani è possibile visitare i loro rispettivi siti su internet: http://www.enricoibba.com e http://www.arte-disegno.net .

Laura Vargiu

OPERA DI RIFERIMENTO:

IL MARTELLO DELL'EUTANASIA

ISARDI.NET

Giornale online dell'Associazione I Sardi

NEWS

23/05/2010 - Colloquio con il maestro Enrico Ibba: una vita dedicata all’arte (di Laura Vargiu)

Enrico Ibba, pittore e scultore, è una delle firme più conosciute e apprezzate del panorama artistico sardo e nazionale.
Nato a Siliqua nel 1941, dagli anni Sessanta partecipa attivamente alla vita culturale della Sardegna. Per sua iniziativa è stato creato, nel 1985, un movimento artistico regionale che ha avuto l’adesione di oltre duecento artisti tra pittori, scultori, ceramisti, poeti e critici d’arte. Nel paese natale, dove risiede, è il presidente dell’Associazione culturale Le Muse, da lui fondata nel 2002.
Pur avendo dovuto svolgere un’altra attività, perché non sempre l’arte dà da vivere, si è dedicato e si dedica ancora costantemente a quelle che sono state le sue passioni fin da giovanissimo: pittura e scultura, a cui si è aggiunta in seguito la poesia.
E proprio questo amore in particolare per le arti visive, unito ad una formazione da autodidatta e ad un talento autentico, gli ha fatto guadagnare onorificenze e premi vari non soltanto nell’isola.
Della Sardegna c’è tanto nei suoi dipinti sotto forma di personaggi, avvenimenti e luoghi: gli scorci di Cagliari, sa die de sa Sardigna, gli omaggi ad Emilio Lussu e a Maria Carta e molto altro ancora. Ma la sua versatilità emerge anche da pitture che affrontano tematiche particolari, come l’eutanasia e la globalizzazione energetica. Altrettanto creative ed originali anche le sculture da lui realizzate, per le quali può utilizzare materiali diversi come malta, resina e persino radice di fico d’india.
Il nome di Enrico Ibba, a riprova del valore del suo lavoro artistico, non è sconosciuto ad alcuni siti web specializzati e, dall’inizio degli anni ’90 ad oggi, viene regolarmente inserito in un prestigioso catalogo nazionale (“L’èlite, Arte selezione internazionale”) che presenta profili ed opere di migliaia di artisti.
Un riconoscimento che va ben oltre i confini isolani, dai quali spesso è difficile spostarsi per via dei costi elevati che inevitabilmente comporta la partecipazione a concorsi e ad esposizioni in altre parti d’Italia. Del resto, come lui stesso sottolinea, non esiste un reale ritorno economico derivante da queste attività; anzi, contrariamente a quanto si possa pensare, il rischio è quello di restare al di sotto delle spese affrontate per organizzare o partecipare agli eventi espositivi.
La prossima manifestazione che vedrà Ibba protagonista sarà la mostra di dipinti inediti e non presso l’ex Liceo Artistico in piazza Dettori a Cagliari in programma dal 12 al 20 giugno prossimo; per l’occasione esporranno alcuni lavori anche i figli Andrea e Sabrina a cui il padre ha trasmesso la passione per l’arte.

Quando ha scoperto che pittura e scultura fossero la sua passione? E per quanto riguarda la poesia?
- Ho iniziato a scarabocchiare da piccolo. Ricordo che già alle elementari ricopiavo con i pastelli colorati i fumetti di Topolino, Zorro, Tex e le immagini del catechismo. Ma è stato nel periodo del liceo che ho iniziato a elaborare qualche dipinto con supporti di fortuna; stiamo parlando del 1955. Quando ho iniziato a lavorare, sui vent’anni, ho acquistato i primi libri d’arte, manuali di pittura, scultura, storia dell’arte, tele, cavalletti e quanto serviva per poter concretizzare la mia passione.
Per quanto riguarda la poesia è un discorso tutto particolare: mi trovavo a Torino nel 1963, e partecipavo a mostre collettive nei circoli privati, soprattutto sardi. In questi punti di aggregazione, ogni tanto si organizzavano anche concorsi a premi di poesia. I premi in denaro, in quel periodo, raggiungevano massimo le 5 mila lire. Cosi ho cominciato con le mie prime filastrocche. Ho vinto diversi premi; ho continuato a scrivere poesie e racconti, ma pittura e scultura restano i miei punti di riferimento che mi danno un trasporto emotivo e un appagamento interiore fuori dal comune, acquietando tutti gli affanni della vita.

Ha avuto degli artisti di riferimento? Se sì, quali?
- Negli anni ’50 e ’60 negli ambienti d’arte si parlava e si discuteva dei maggiori artisti che furoreggiavano nel periodo, per cui era inevitabile non cercare di clonare o prendere spunti dalle varie correnti artistiche e dalle opere di questi grandi maestri, a partire dall’impressionismo di Renoir e Monet al fauvismo di Matisse, Chagall, al cubismo con Picasso e Braque e tanti altri sino ad arrivare a Dalì e Guttuso. Ma alla fine, ricercando e sperimentando, trovi una tua identità e connotazione personale, nei tratti, nei colori, nella forma, per cui resti inconfondibile per chi ti conosce.

La sua definizione di “ispirazione”.
- Ogni persona, per quanto mi concerne, è creatura e creatore, è contenitore e contenuto; ogni nostra azione è la concretizzazione del nostro pensiero, del nostro stato d’animo. Siamo liberi di agire nel bene e nel male. L’ispirazione è un alito di vita che ci è stato dato e che a nostra volta dobbiamo dare; dico dobbiamo, perché a ciascuno nel momento della “resa dei conti” verrà chiesto come abbiamo messo a frutto il nostro alito di vita. Dante il sommo poeta dice: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
L’ispirazione è un impulso d’amore per perpetuare le bellezze del creato e delle sue creature che ci viene da un essere superiore: il nostro Dio Creatore.

L’arte può essere un potente strumento di comunicazione? A suo parere, essa ha e deve avere una finalità sociale?
- Ogni espressione artistica è un potente strumento di comunicazione di massa, non dimentichiamo che nel rinascimento italiano Papa Sisto IV e Papa Giulio II (XV e XVI sec.), con Michelangelo, fecero affrescare la Cappella Sistina con la storia del Vecchio Testamento “Genesi” perché tutti i cristiani (la stragrande maggioranza non sapeva né leggere né scrivere) vedendo i dipinti potessero capire.
Se un’opera trasmette le stesse sensazioni ed emozioni che ha provato l’artista nel momento della sua creazione, siamo di fronte a un’opera d’arte. Nei grandi musei, di fronte a moltissime opere d’arte, sono sistemati dei divanetti dove gli estimatori stanno seduti per ore a contemplare e scrutare, capire, quasi a comunicare con l’artista in un silenzio assoluto. Questo, è ovvio, vale per qualsiasi forma d’arte. La finalità sociale è palese. Con l’arte e per l’arte si misura il grado di civiltà e cultura di un popolo.

Qual è stato il riconoscimento (non necessariamente un premio o una onorificenza) che, nella sua carriera d’artista, le ha dato maggior soddisfazione?
- L’arte è amore per la vita e per il creato, è rispetto e fratellanza tra i popoli, soprattutto è un mezzo di socializzazione, di confronto e di accrescimento morale e spirituale. Quando vedo una persona che rimane estasiata di fronte a una mia opera, la mia sfera emotiva sale, sale sino a scorgere il sorriso del mio creatore. Ma l’appagamento maggiore l’ho provato nell’aver saputo trasmettere la gioia per l’arte a mia moglie e ai nostri figli che dipingono e organizzano mostre, partecipano a concorsi e hanno vinto svariati premi.

Lo stato dell’arte in Sardegna: al momento, considerando i tempi di crisi generale e la difficoltà a reperire contributi e finanziamenti, come lavora un artista nel campo delle arti visive?
- Sappiamo che la Sardegna da sempre soffre per la sua insularità, un male endemico che i nostri governanti non sono riusciti mai a esorcizzare, e il mondo dell’arte, soprattutto visiva, è il più penalizzato. Le istituzioni non si preoccupano minimamente di promuovere l’arte sarda a livello nazionale e internazionale. La maggioranza delle amministrazioni comunali della Sardegna raramente, nel loro mandato, hanno promosso o finanziato una mostra d’arte. Quando proponi un’operazione culturale per la comunità, dove l’amministrazione pubblica è chiamata a fare la sua parte, in molti si defilano, la cultura può attendere; altri, detentori della buona novella, si fanno avanti solo per innalzare paletti di divieto. È da tre anni che a Siliqua presento progetti culturali per la comunità, ma mai che mi abbiano interpellato per illustrarne uno. Un forestiero ha più spazi e credibilità.
Tutto viene lasciato all’iniziativa personale con dispendio di energie e risorse che, nella maggioranza dei casi, non ripagano mai lo sforzo per poter vivere della propria creatività, o quantomeno devi avere i mezzi per poterti autopromuovere a livello nazionale, con mostre personali in gallerie affermate, pubblicità, cataloghi etc; basterebbe che la Regione Sardegna programmasse una biennale a livello nazionale, sponsorizzando ed inserendo i 50 migliori artisti sardi in circuiti internazionali con mostre nelle varie città d’arte.

A parte la mostra in programma il mese prossimo a Cagliari, quali altri progetti ci sono a breve e a lungo termine? E che cosa, in particolar modo, le piacerebbe realizzare?
- Ritengo che ognuno, per quanto può, debba mettere a frutto il suo ingegno. Essendo l’arte visiva la mia grande passione, ho tanti progetti. Quelli che posso gestire direttamente li porto avanti con tranquillità; infatti ho in calendario una personale sempre a Cagliari, presso la “Galleria La Bacheca”, per dicembre 2010 e altre che saranno pubblicizzate a suo tempo.
Diverso è il discorso quando vuoi realizzare un qualcosa con l’aiuto o in comunione con altre persone o con le istituzioni. Mi piacerebbe realizzare nel mio comune un museo d’arte visiva di artisti sardi contemporanei, come hanno fatto altri artisti nei loro comuni, per esempio Ermanno Leinardi a Calasetta, Giuseppe Carta a Banari e tanti altri.
Con la fondazione dell’Associazione Culturale “LE MUSE” a Siliqua, l’intento era quello di creare un folto gruppo di pittori e scultori del posto e organizzare gemellaggi con mostre e concorsi d’arte. Dal 2002 a tutt’oggi nessuno si è iscritto all’associazione. Mi piacerebbe realizzare, e puntualmente ogni anno propongo, un simposio di sculture ad altezza d’uomo da sistemare nei vari angoli del paese. Come previsto, vengo ignorato. La speranza è per un futuro migliore. Le idee ci sono e son tante. Finché avrò il ben dell’intelletto le proporrò. Farò ancora rumore. Non passerò di certo inosservato.

Qualche consiglio ad un giovane che voglia intraprendere la carriera artistica.
- Quando percepisci il piacere e la passione per qualsiasi forma artistica perseguila, non aspettare un ipotetico domani, non sprecare il tuo tempo. Tutti dobbiamo mettere a frutto il nostro ingegno in questa nostra permanenza terrena. Pensa positivo e sii creativo. Ad ogni uomo è stato affidato il compito di essere artefice della propria vita; ma devi essere cosciente di vivere in una società soggetta a regole, con tanti cervelli tutti diversi, che ragionano in modo diverso. Nessuno fa regali, anzi troverai ostacoli che dovrai superare con la tua genialità. Non pensare di campare d’arte; ma questa sarà senz’altro un mezzo e un modo di vivere in armonia con te stesso e con gli altri, aiutandoti a perfezionare il tuo miglior capolavoro: LA VITA.

LAURA VARGIU
laura-vargiu@libero.it

Giornalino di Siliqua 1 agosto 2011

Artisti locali

ENRICO IBBA RAPPRESENTA SILIQUA A CHIANCIANO TERME

DAL 17 al 24 settembre prossimi si svolgerà a Chianciano Terme, in provincia di Siena, la seconda edizione della Biennale organizzata dal Museo d’Arte della nota cittadina toscana. Dopo il grande successo di due anni fa, l’evento viene considerato dagli esperti e addetti ai lavori che gravitano intorno al mondo dell’arte la seconda più importante Biennale dopo quella di Venezia. La mostra museale, curata da esperti di calibro internazionale, avrà per protagoniste le opere di 160 artisti provenienti da ben 50 nazioni, con il coinvolgimento di 300 gallerie per un totale di circa 2 mila metri quadrati di esposizione. Anche all’edizione 2011, a cui sono giunte candidature da tutto il mondo, dopo minuziosa cernita sono stati ammessi soltanto gli artisti giudicati tra i migliori talenti emergenti o di fama internazionale. PARTECIPERÀ anche il maestro Enrico Ibba, artista siliquese che, ha così commentato l’ammissione alla prestigiosa mostra: «La vita, per ciascuno, è una continua scuola e c'è sempre da apprendere nozioni e seguire insegnamenti. Anche nel campo dell'arte visiva ogni singola occasione è un accrescimento culturale che ti viene offerto e che devi saper sfruttare; se poi questa opportunità ti viene data dalla Biennale del Museo d'Arte di Chianciano Terme, che dopo quella di Venezia è la più ricca di talenti, allora si tratta di un’occasione davvero da non perdere! Non mi sembra vero che le mie opere siano state selezionate da famosi critici d'arte. Mi sento emozionato e orgoglioso nell'essere catapultato in un evento internazionale di cosi vasta portata, dove ci sarà da imparare tantissimo: saranno presenti 300 gallerie d'arte, altrettanti critici e curatori, che faranno proposte, daranno consigli, insomma una scuola di livello superiore dove – per scaramanzia – l'importante è partecipare. Ma vincere un premio sarebbe meraviglioso!! »
Ibba concorrerà con due opere di pittura: “Strappi” e “Il martello dell’eutanasia”, dipinti di grandi dimensioni realizzati rispettivamente nel2006 e nel 2008 e già esposti in precedenti mostre dell’artista; entrambe le opere sono state eseguite con tecnica mista su sacco. Dopo il conferimento del trofeo “La Vela d’Oro” a Cesenatico durante l’estate del 2010, Enrico Ibba ha continuato a prendere parte a concorsi e mostre collettive, tra le quali, ultima in ordine di tempo, l’esposizione nell’ambito della manifestazione “Leggendo Metropolitano” che si è svolta a Cagliari presso il Bastione di Santa Croce dal 2 al 5 giugno scorsi. Inoltre, alcuni mesi fa, il nome e l’opera del maestro sono stati inseriti a pieno titolo nel sito istituzionale della Regione Sardegna (SardegnaCultura) tra quelli dei più importanti e noti artisti contemporanei isolani. Con l’ammissione alla Biennale di Chianciano Terme, Ibba conferma ancora una volta l’alto riconoscimento raggiunto dalla propria attività artistica anche a livello nazionale e, al tempo stesso, continua a promuovere e a portare lontano il nome di Siliqua, fatto che non può che essere motivo d’orgoglio per tutta la comunità.

LAURA VARGIU
laura-vargiu@libero.it

4 marzo 2010 IL GIORNALINO DI SILIQUA Pag. 17
Supplemento di attualità
SILIQUA, L’ULTIMO EMBLEMA DELLA CHIESA DI S. MARCO

NON HA resistito a lungo, il simbolo dei ruderi della chiesa di San Marco di Siliqua (nella foto accanto com’era; in quella in basso com’è). Dopo mesi di pioggia quasi costante l’unico pezzo di muro è crollato. La notte del 18 febbraio 2010, un vento di scirocco impetuoso gli è stato fatale. La chiesa campestre di san Marco era stata dismessa dal culto nel 1760 a causa del crollo del tetto costruito con travi lignee e canne. Non venne mai ristrutturata, mai la comunità aveva percepito la necessità di rimettere in sesto questa piccola chiesa, pur essendo vicinissima al centro abitato, e con gli anni rovinarono alcuni muri perimetrali. Solo una parte del muro che guarda a Nord è rimasto in piedi, seppur sbilenco, come una vecchia quercia piegata dal maestrale. Ha resistito per due secoli e mezzo questo pezzo di muro con due feritoie al centro. E’ rimasto in attesa quasi implorando la ricostruzione; nessuno mai ha sentito o non ha voluto sentire il richiamo, mai chicchessia ha pensato di ristrutturare una chiesa così importante e vicina al paese, appena cinquecento metri; di piccole dimensioni, cinque metri per dieci; quasi una cappella.

SAN MARCO Evangelista, col crollo del muro della sua chiesa, forse ha voluto fare un po’ di rumore e scuotere le coscienze di quanti ancora restano indifferenti o pavidi; o forse nel vedere tanta incuria si è stancato di tenere in piedi un muro che si ergeva maestoso come un baluardo a difesa del villaggio e della sua gente. Eppure, per quanto consta, è una comunità intraprendente, creativa, con voglia di fare, altruista, ospitale; con più di 25 associazioni che spaziano dalla cultura al volontariato, sport, assistenza; una comunità viva, di sani principi, che cerca e opera per la propria autodeterminazione. Per questi presupposti dobbiamo riappropriarci della nostra identità, tradizioni e cultura. Non restiamo insensibili: la chiesa di San Marco deve rivivere, è parte integrante dei ricordi dei nostri avi, delle nostre origini; non permettiamo che venga cancellato per sempre, e solo per incuria, un altro pezzo della nostra storia. Per la ricostruzione sono stati mossi i primi passi in attesa di risposte concrete.
Non aspettiamo che altri agiscano per noi, perché nessuno verrà mai a salvaguardare la nostra identità e la nostra cultura.

Enrico Ibba


IL GIORNALINO DI SILIQUA giugno 2010
INCONTRO CON IL MAESTRO ENRICO IBBA : UNA VITA DEDICATA ALL’ARTE

“COSETTINE che faccio io”: que-ste le parole con cui Enrico Ibba, con la semplicità e la modestia proprie dei grandi artisti, parla delle sue opere.
Eppure, già a colpo d'occhio, non sembra affatto che si tratti soltanto di "cosettine". Queste accolgono chi vada a far visita al maestro ancor prima di varcare la soglia del cancello, dalla originale cassetta della posta alle varie figure scolpite che popolano il giardino. Dentro casa poi si respira arte ad ogni passo: dipinti, sculture e persino bassorilievi si susseguono tra libri d’arte, cavalletti, pennelli e tele bianche ancora in attesa di colore, tutti oggetti che riempiono gli spazi e una vita intera.
“Ho iniziato a scarabocchiare da piccolo, ricordo che già alle elementari – racconta Ibba – ricopiavo con i pastelli colorati i fumetti di Topolino, Zorro, Tex e le immagini del catechismo. Ma è stato nel periodo del liceo che ho iniziato a elaborare qualche dipinto con supporti di fortuna; stiamo parlando del 1955. Quando ho iniziato a lavorare, sui vent’anni, ho acquistato i primi manuali di pittura, scultura, storia dell’arte e tutto il materiale che serviva per poter concretizzare la mia passione”.
Proprio questa passione, unita ad una formazione da autodidatta e ad un talento autentico, gli ha fatto guadagnare stima, onorificenze e premi vari non solo in Sardegna; all’attività nel campo delle arti visive si è aggiunta in seguito quella di poeta, “ma pittura e scultura restano i miei punti di riferimento che mi danno un trasporto emotivo e un appagamento interiore fuori dal comune, acquietando tutti gli affanni della vita”.
Forse non tutti sanno che il nome di Enrico Ibba, a riprova del valore del suo lavoro d’artista, non è certo sconosciuto ad alcuni siti web specializzati e, dall’inizio degli anni ’90 ad oggi, viene regolarmente inserito in un prestigioso catalogo nazionale (“L’èlite”) che presenta profili ed opere di migliaia di artisti. Un riconoscimento che va ben oltre i confini isolani, dai quali spesso è difficile spostarsi per via dei costi che inevitabilmente comporta la partecipazione a concorsi e ad esposizioni in altre parti d’Italia. Del resto, come lui stesso sottolinea, non esiste un reale ritorno economico derivante da queste attività; anzi, contraria-mente a quanto si pensi, il rischio è quello di restare al di sotto delle spese affrontate per organizzare o partecipare agli eventi espositivi.
Tuttavia ciò non ha mai scoraggiato quest’artista poliedrico che la moglie, la signora Margherita, figura che partecipa con cuore ed impegno organizzativo non di poco conto alla carriera del marito, non esita a definire un “vulcano” per quanto riguarda idee e spirito d’iniziativa.
ALLA domanda su quale sia stato il riconoscimento (non necessariamente un premio) che gli abbia dato maggior soddisfazione, così risponde: “L’arte è amore per la vita e per il creato, è rispetto e fratellanza tra i popoli, soprattutto è un mezzo di socializzazione, di confronto e di accrescimento morale e spirituale. Quando vedo una persona che rimane estasiata di fronte a una mia opera, la mia sfera emotiva sale, sale sino a scorgere il sorriso del mio creatore. Ma l’appagamento maggiore l’ho pro-vato nell’aver saputo trasmettere la gioia per l’arte a mia moglie e ai nostri figli che dipingono e organizzano mostre, partecipano a concorsi e hanno vinto diversi premi”.
Ritornato nella sua Siliqua 15 anni fa, Ibba ha però trovato un paese profondamente cambiato rispetto a quello lasciato tanti anni prima e che non sempre ha accettato con troppo entusiasmo le sue proposte e iniziative, dall’associazione Le Muse da lui fondata nel 2002 (di cui tuttora fanno parte solo 4 iscritti) a vari progetti culturali non andati in porto o realizzati non come avrebbe desiderato. Non nasconde il rammarico per il non pieno sostegno da parte delle istituzioni, non esclusivamente politiche, del paese a cui comunque, con la sua attività artistica apprezzata anzitutto in tutta la Sardegna, egli dà lustro.
Di recente ha fatto domanda al Comune al fine di ricevere un contributo per organizzare a settembre un’estemporanea e spera di riuscire ad ottenerlo. Inoltre, si è anche interessato ad un possibile progetto di recupero di quel che resta dell’antica chiesetta campestre di S. Marco che, purtroppo, sembra ab-bandonata a se stessa nell’indifferenza generale; il progetto, pur avendo le giuste credenziali, gli è stato bloccato e da due anni attende risposta. Intanto, il prossimo evento certo che vedrà Enrico Ibba protagonista sarà la mostra di dipinti inediti e non presso l’ex Liceo Artistico in piazza Dettori a Cagliari in programma dal 12 al 20 giugno; per l’occasione esporranno alcuni lavori anche i figli Andrea e Sabrina.

INFINE, chiediamo qualche consiglio per un giovane che voglia intraprendere la carriera artistica: “Quando percepisci il piacere e la passione per qualsiasi forma arti-stica perseguila, non aspettare un ipotetico domani, non sprecare il tuo tempo. Tutti dobbiamo mettere a frutto il nostro ingegno in questa nostra permanenza terrena. Pensa positivo e sii creativo. A ogni uomo è stato affidato il compito di essere artefice della propria vita; ma devi essere cosciente di vivere in una società soggetta a regole, con tanti cervelli tutti diversi, che ragionano in modo diverso. Nessuno fa regali, anzi troverai ostacoli che dovrai superare con la tua genialità. Non pensare di campare d’arte; ma questa sarà senz’altro un mezzo e un modo di vivere in armonia con te stesso e con gli altri, aiutandoti a perfezionare il tuo miglior capola-voro: LA VITA.

LAURA VARGIU
laura-vargiu@libero.it

OPERA DI RIFERIMENTO:

LA SARTIGLIA

L'UNIONE SARDA Venerdi 19 Aprile 1996

SILIQUA:CULTURA E SPORT PER FESTEGGIARE SAN GIORGIO

SILIQUA «Un paese cresce se i suoi abitanti si aprono alla cultura e all'aggregazione»: la 'massima' è del parroco di Siliqua, don Gigi Xaxa, fatta propria in questi giorni da tutti gli abitanti.E così per festeggiare il patrono, San Giorgio, il comitato organizzatore ha voluto compiere un salto di qualità, anche per far dimenticare Siliqua come il paese degli episodi efferati (un neonato era stato lanciato dal ponte del Cixerri).Lo spunto arriva dalla parrocchia che si è fatta promotrice di un'iniziativa culturale senza precedenti per il paese. Lo scopo non è quello di lanciare nuovi artisti, ma dimostrare che anche a Siliqua c'è spazio e desiderio per l'arte e la cultura.Il pittore Enrico Ibba, originario di Siliqua, ha chiamato a raccolta una ventina di artisti (scultori e pittori) che presenteranno le loro opere nella chiesa di San Sebastiano.L'inaugurazione è del sindaco, mentre gli ospiti d'onore sono i maestri Atzeni e Nioi ed i docenti di storia dell'arte Alberto di Paola e Rita Grauso. Nioi (principe dei ceramisti) si esibirà anche in piazza col suo famoso tornio. Sono stati invitati a partecipare i ragazzi delle scuole (anche quelle che non sono di Siliqua) che potranno soffermarsi con gli artisti e discutere sulle tecniche di pittura e scultura.Non mancano le celebrazioni religiose (la processione è fissata per il 23 aprile) e quelle civili. Per giovedì 25 si esibirà la banda musicale col concerto dedicato a San Giorgio. Nello stesso giorno è prevista la pedalata ecologica con partenza dalla 'Madonnina'. Insomma, arte e cultura faranno parte del peogramma per onorare il santo patrono. San Giorgio ne sarà contento.

ISARDI.NET

Giornale online dell'Associazione I Sardi

NEWS

13/06/2010 - Cagliari: Mostra di pittura all’ex Liceo Artistico (di Laura Vargiu)



“Percorsi Atmosfere Continuità”: è questo il titolo della mostra di pittura che è stata inaugurata ieri, sabato 12 giugno 2010, presso i locali dell’ex Liceo Artistico in Piazza Dettori a Cagliari.
Propongono al pubblico alcune delle loro opere gli artisti Enrico, Sabrina e Andrea Ibba. Un’interessante produzione pittorica familiare che si differenzia per stili, tecniche e materiali utilizzati: dai colori acrilici su legno e tela dei figli Andrea e Sabrina a quelli su sacco del padre Enrico, dai temi figurativi moderni e astratti dei primi ai paesaggi di Cagliari del secondo.
Ma non sono soltanto questi ultimi i soggetti raffigurati dal maestro che, nella sua lunga carriera artistica, ha sperimentato tecniche e stili particolari, ottenendo premi e onorificenze anche al di fuori dei confini della Sardegna; insieme alle opere che gettano uno sguardo antico e particolare sulla Torre dell’Elefante, la Basilica di Nostra Signora di Bonaria, Castello e la passeggiata di S'Avanzada, che dai Giardini pubblici conduce a Porta Cristina, trovano posto, tra le varie, anche quelle che affrontano temi come l’eutanasia e la globalizzazione energetica per un totale di 14 quadri di cui 10 assolutamente inediti.
Inediti e recentissimi anche i lavori dei due fratelli Ibba, i quali vantano innumerevoli partecipazioni ad eventi espositivi e concorsi vari: Sabrina espone una decina di tele i cui colori sfumano in astrattismi che riprendono titoli di film famosi, come Profondo rosso, Caos calmo e Il miglio verde, mentre Andrea propone altrettanto numerosi giochi di colore e suggestive geometrie paesaggistiche dipinte su legno.
Buona l’affluenza di pubblico all’inaugurazione della mostra che, realizzata con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Cagliari e delle associazioni culturali Sardinia Living e Nuova Marina Giorno, resterà aperta fino al prossimo 19 giugno e potrà essere visitata ogni giorno dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

Laura Vargiu

L'UNIONE SARDA Lunedi 03 Aprile 2006

CULTURA

Arte I percorsi paralleli di padre e figlio. Di Maria Dolores Picciau
La mostra 'CADENZE CROMATICHE' di Enrico e Andrea Ibba a Cagliari Lunedì 03 aprile 2006

L 'arte qualche volta può diventare un semplice diletto, una passione che un padre assennato può trasmettere a un figlio curioso. Seppure, alla fine, gli esiti artistici si distanzino apparentemente per immagini, linguaggi, uso di materiali. Peculiarità evidenti nella mostra personale 'Cadenze cromatiche' che Enrico e Andrea Ibba propongono nello spazio al numero 226 del corso Vittorio Emanuele a Cagliari. Mostra che è il prodotto di un lungo percorso artistico. Enrico, infatti, inizia la sua attività pittorica a Torino, mentre la sua prima personale nell'Isola risale al 1969; poi, nel 1985, decide di dar vita a un movimento artistico in tutta la Sardegna al quale partecipano oltre duecento artisti tra pittori, scultori, ceramisti, poeti e critici d'arte. Inizia il suo viaggio tra i paesi della Sardegna come autore di murales, sculture di piccole e grandi dimensioni, senza mai abbandonare comunque il campo del figurativo con immagini mimetiche, descrittive, facilmente fruibili. Adesso lavora sulla juta, impasta il colore, inserisce intarsi di filo, stemmi, la bandiera dei quattro mori, passando da paesaggi rappresentati con una precisione certosina a città futuristiche dalle architetture sghembe. Sicuramente più 'acerbo' il percorso del figlio Andrea, che da almeno un decennio segue le orme paterne. Le sue sembrano tavole sacrali in cui l'artista alterna le icone riprese dalla nostra tradizione artigianale con figurine ritagliate su sfondi di bronzo e oro. Tutto è statico e algido, sospeso in una dimensione lunare, o più spesso, soprattutto quando sono raffigurati in sequenza particolari di cattedrali romaniche, rosoni, ricorda la planarità di certe icone bizantine. Tradizione e innovazione, quindi, mondi nuovi che guardano al passato; tutto questo ritroviamo puntualmente sulle tele del padre e del figlio che proseguono in quelli che, in una personale, hanno loro stessi definito 'percorsi paralleli'. M. D. P.

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L'UNIONE SARDA Mercoledi 02 Luglio 1997

PITTURA IN PIAZZA: SABATO IL CONCORSO

Pittura in piazza: sabato il concorso
C'è anche un premio di pittura e una mostra di scultura tra gli appuntamenti della 131 sagra della Madonna di Bonaria organizzata dai Padri Mercedari. Il premio di pittura, che coincide con la sagra e durerà dieci giorni a partire da sabato, è incentrato su questo tema: la Madonna di Bonaria, la Sardegna e il mare. La vidimazione e la timbratura dei supporti verranno effettuate sabato alle 8 nel Convento dei Padri Mercedari, a fianco alla Basilica. Poi, l'inaugurazione ufficiale alle 10. Le opere dovranno essere consegnate entro le venti di sabato. Dal giorno successivo, le opere verranno messe in mostra nel chiostro della Basilica di Bonaria mentre le premiazioni sono fissate per domenica 13 luglio (alle 19) nei locali del Convento. I premi più importanti: un milione alla prima opera dei professionisti, mezzo a quella dei dilettanti riservati agli allievi dei licei artistici sardi. Le adesioni devono essere comunicate a Enrico Ibba telefonando al numero 0781/77267.

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L'UNIONE SARDA Venerdi 26 Novembre 2004

SILIQUA ARRIVANO SETTANTA ARTISTI PER FARE ARTE NELLE STRADE

Avrà inizio domani pomeriggio alle 17 nei locali del Monte Granatico la IV edizione della manifestazione dedicata alla pittura 'Siliqua Arte 2004 -colori-forme-sensazioni' organizzata dall'associazione culturale Le muse, diretta da Enrico Ibba. L'evento culturale quest'anno è stato particolarmente curato dai soci dell'associazione. È prevista la partecipazione di oltre 70 artisti provenienti da tutta la Sardegna che lavoreranno a stretto contatto con gli ambienti paesani e con i suoi abitanti, con opere di pittura, scultura, ceramica, sbalzo, fotografia o altre tecniche attinenti alla produzione artistica. Secondo le intenzioni degli organizzatori, gli artisti si sistemeranno negli angoli più suggestivi dell'abitato per immortalare le loro creazioni. Le opere saranno poi esposte lungo le vie principali del centro urbano, che diventerà un vero e proprio atelier all'aperto. La premiazione dei migliori lavori è prevista per il giorno dell'Immacolata l'otto dicembre nei locali del monte granitico. Giulio Lampis

L'Unione Sarda
Venerdi 17-12-2010

ARTE e RICAMO

Cagliari CittaPiazza Dettori,
“Arte e ricamo”Venerdì 17 dicembre 2010
Nei locali dell'ex Liceo artistico, in piazza Dettori, è stata inaugurata la mostra “Arte e ricamo”, organizzata dall'Associazione Sarda Cefalalgici con il patrocinio dell'assessorato comunale alle Politiche Sociali. Vi sono esposte opere degli artisti Cinzia Barrago, Andrea Ibba, Sabrina Ibba, Enrico Ibba e Gabriella Serra. La rassegna potrà essere visitata sino a domenica.

L'Unione Sarda

Martedi 02 Dicembre 1997 Cagliari Citta

Pittura e scultura da sabato 6 Dicembre nella Basilica di Bonaria
MOSTRA:Pittura e scultura a Bonaria

Una rassegna d'arte contemporanea 'Arrastus' (pittura e scultura) a scopo benefico verrà inaugurata sabato 6 Dicembre alle 17 nel chiostro del convento della basilica di Bonaria. La mostra resterà aperta sino al 21 dicembre.Partecipano gli artisti: ipittori Salvatore Atzeni, Paolo Banchetti, Antonio Bandinu, Pietro Paolo Bessero, Sergio Bonifacio, M. Giulia Boscolo,, Loredana Bullitta, Vanni Campus, Salvatore Cossu, Giuliana Cruccas, Valeria De Muro, Baingio Gaspa, Mario Gaspa, Albarosa Giancola, Antonio Andrea Ibba, Enrico Ibba, Sabrina Ibba, Gianfranco Lai, Dario Madarese, Mario Marras, Giulia Meloni, Antonio Andrea Mura, Luigi Orani, Maria Pili, Archimede Scarpa, Ettore Spada.; gliscultori : Luigi Angius, Antonio Cabula, Mauro Cabras, Romano Porcu, Felice Salis, Giuseppe Solinas e Luigi Tatti.La giuria è composta da: Lucio Spiga (giornalista), Luigi Spanu (scrittore), Vittorio Raspi (critico), Claudio Pulli (scultore), Agata Carubelli (pittrice). Direzione artistica: Enrico e Margherita Ibba.Come accennato, la rassegna è a scopo di beneficenza e verrà inaugurata sabato alle 17 a Bonaria alla presenza delle autorità cittadine.

L'Unione Sarda
Cagliari Provincia

Mercoledi 19 Marzo 1997

Una domenica d'arte Scultori e pittori all'opera nel paese
Mercoledì 19 marzo1997

VILLAMAR:Una domenica d'arte Scultori e pittori all'opera nel paese
Le strade e le piazza di Villamar si sono arricchite di nuovi murales e sculture. Domenica in via Roma si sono dati appuntamento muralisti e scultori sardi che si sono confrontati nel dipingere i muri che si affacciano sulla via e nel dare forma a diversi massi in trachite. La manifestazione è stata promossa dall'associazione arte-cultura 'S'Isca', presieduta da Antioco Cotza, e dalla Pro Loco guidata dal giovane presidente Roberto Matzeu, con il patrocinio della Provincia e dell'amministrazione comunale. «E' stato - ha detto il sindaco Giulio Matzeu - un appuntamento di particolare interesse culturale, ma anche un'occasione di confronto tra le diverse realtà muraliste della Sardegna». Hanno partecipato Angelo Pilloni, Luciano Lixi, Archimede Scarpa, Valentina Podda, Cristian Angioni, Antonio Andrea Ibba, Luigi Pu, Silvano Caria, Tore Angioni, Enrico Ibba, Fernando Marrocu, Salvatore Curridori, Loredana Zara e dieci giovanissimi allievi scultori, guidati dal scultore villamarese Luigi Tatti. Tra gli ospiti d'onore Jermo Cara e il cantautore Franco Madau.
g. p. p.

L'Unione Sarda

Domenica 01 settembre 1996

Hinterland

Settimana dell'arte tra scultura e poesia Domenica 01 settembre 1996

SETTIMO:Settimana dell'arte tra scultura e poesia
Settimo Scultura, pittura, poesia. Da ieri Settimo è impegnato nella tradizionale «Sa cida de s'arti» ( la settimana dell'arte), ospitata nella splendida casa Dessì sulla strada principale del paese. Una iniziativa voluta dall'associazione «Settimo arte» e che vede impegnati decine di artisti. Una grande mobilitazione insomma alla quale hanno dato la loro adesione, con gli organizzatori, anche le altre associazioni socio culturali operanti a Settimo: «Porte aperte», «Mami market», oltre il Comune e la Provincia.Particolarmente attesa la presenza di Teresa Uda, collezionista di costumi antichi. Una ricchezza che si intende proporre e conservare nel tempo.I primi ad entrare in attività sono stati gli scultori che si propongono nella lavorazione della pietra con lo scalpellino, ricavandone figure a piacimento. Sono Liliana Corona di Quartu, Maria Teresa Di Martino di Cagliari, Loredana Zara di Carbonia, Efisio Cossu di Dolianova, Luigi Tatti di Villamar, Cristian Angioni di Settimo, Wladimiro Caria di Sant'Antioco, Armando Lecca di Monserrato, Antonio Rais di Cagliari.Oggi potrà essere anche ammirata una estemporanea di pittura dal titolo significativo. «Per le vie del paese». Vi partecipano i pittori Zelinda Carrus, Enrico Ibba, Emanuele Erriu, Marina Denotti, Archimede Scarpa, Ielmo Cara, Antonio Milleddu, Sergio Melis, Edoardo Mulas e Natale Mura.Durante la settimana dell'arte, nella casa Dessì, verranno allestite una mostra di pittura di Giuseppe Deiana e mostre di scultura di Luigi Garau, Albino Esciana e Carlo Mereu. In programma anche una rassegna di artigianato artistico di Giuseppe Angioni.Il tre settembre, verranno proiettate le diapositive sull'arte. Il 4, recita di poesie con Margherita Ena, Enrico Ibba e Umberto Cara. Il 5 settembre, dibattito sull'arte con la proiezione del film «Murales». Il 7 settembre, serata con la poesia sarda e italiana con la partecipazione dei poeti Cristian Angioni, Umberto Cara ed Enrico Ibba. Le premiazioni sono previste per l'otto settembre. Otto giorni molto intensi destinati a richiamare grande curiosità in un paese che continua ad investire in cultura.