Sconforto

Tengo nella mano,
ora, passati gli anni,
un pugno di monete,
annerite una ad una
dal fumo di una candela.
E' il prezzo che pago
per questi segni,
per la mia piccola arte.
Ne pulisco una,
contiene un ricordo:
mio padre,
che, io fanciullo
razionava la frutta,
mentre fuori imperversava
la sua invisibile guerra
che noi vivevamo con lui.
Era così limpido
il caos del suo domani
in cui sarebbe successo l'irreparabile,
molto improbabile.
Pulisco un'altra moneta,
contiene la cosciente,
potente forza
di avermi fatto distruggere
tantissimi affetti.
Una, tolto il nero fumo,
come tecnologica memoria,
mi restituisce
le foto dei miei quadri,
i fogli impolverati
di tante poesie,
il sogno
dei miei metafisici disegni,
il ricordo di due amori,
del mio "vedere oltre",
le parole di Borges,
di Neruda, di Samuel Becket,
di Herman Hesse,
i sogni del Maestro Dalì,
le parole di tanti altri,
gli splendidi colori
dei misteri del mio quotidiano,
nascosti dietro l'ovvio
più impossibile ch'è la vita.
In altra moneta
tanti uomini ciechi,
più li osservo
più ciechi mi diventano.
Pulisco ancora,
mi è morto un figlio,
l'ho ucciso
con la mia notte,
con quella guerra inesistente,
piango
come può un padre
in tale occasione.
Tanti giovani della sua età,
mi donano vana ammirazione,
così è la vita,
gioca.
Una donna miscrive,
belle parole.
Rallenta di molto
quell'invisibile coltello
che affondavo nel cuore biologico
per morire più presto.
Forse non lo vedrò più.
La mia religione

Informazioni generali

  • Categoria: Poesia

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA50434
  • Archiviata il: 22/03/2011

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