Cronistoria

La mia vita artistica

Filtri: Tutti gli anni 2018 2017 2016 2015

2012

05/10/2012 - Vincenzo Florio la tonnara All’Arenella ( Palermo )

Nel secondo dopoguerra il centro urbano palermitano ha inglobato la piccola borgata marinara, Arenella.
Nata come borgo di pescatori, alle falde di Monte Pellegrino, fra la borgata dell’Aquasanta e quella di Vergine Maria, si sviluppò attorno alla tonnara Florio.
Il complesso della tonnara risale al XVII secolo.
Nel 1830 fu acquistato dal famoso industriale Vincenzo Florio che incaricò il suo amico e collaboratore, l’architetto Carlo Giachery che lo fece completamente ristrutturare. Nel 1852 lo stesso Giachery realizzò un mulino a vento per macinare il sommacco da cui si estraeva il tannino, prodotto molto richiesto all’epoca per la concia delle pelli. Il complesso aveva un’ala residenziale, e molte personalità illustri vi furono ospitate, non ultima la zarina di Russia Alessandra Fedorovna, durante il suo soggiorno a Palermo, la quale rimase talmente colpita da fare riprodurre fedelmente la residenza dei Quattro Pizzi a San Pietroburgo, fabbricato a forma quadrangolare e in stile neogotico, cosi chiamata per le quattro guglie che la sovrastavano e fu denominata “Villa Rinella “ , costruzione Maria peraltro tutt’oggi esistente. Vincenzo Florio vi si ritirò poi con la sua famiglia, eleggendola a propria dimora.

2012

30/11/2012 – TEGOLA CON DONNA IN SPIAGGIA.
Panorama immaginario donna in spiaggia. Come dire di no al mio nipotino sulla richiesta di dipingergli qualcosa sulle tegole? E' stato molto felice quando gliele ho consegnate, queste saranno devolute in beneficenza con il loro ricavato nel sorteggio Natalizio che terranno a scuola.

2011

La Cascata delle Marmore è una cascata a flusso controllato, tra le più alte d'Europa, potendo contare su un dislivello complessivo di 165 m, suddiviso in tre salti.Il nome deriva dai sali di calcio presenti sulle rocce che sembrano simili a marmo.Le acque della cascata sono sfruttate intensamente per la produzione di energia elettrica, nella centrale di Galleto. Questo fa sì che la cascata vera e propria non sia continuamente funzionante, ma per la maggior parte del tempo si riduca alle dimensioni di un torrente. Il bacino del lago di Piediluco funge da serbatoio idrico per la centrale, costruita nel 1929, capace di produrre energia elettrica con una potenza di circa 530 MW. Per regolare il funzionamento della centrale e per permetterne la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la cascata viene fatta funzionare alla massima portata: un segnale acustico avvisa dell'apertura delle paratoie di regolazione, e in pochi minuti la portata aumenta fino al valore massimo. Normalmente, la cascata funziona un paio di ore al giorno, con orari di funzionamento prolungati in occasione di giorni festivi. Si accede ai punti di osservazione migliori previo pagamento di un biglietto d'ingresso.

2011

Palermo 13/05/2011

In data odierna l’Artista Montalto Michele, informa in modo ufficiale il cambiamento del nuovo modo di presentazione delle opere ,sia per lo stile della nuova firma ,che per la rappresentazione dell’opera che verranno poste sul retro , assicurandone la loro autenticità.

Inoltre saranno accompagnate e documentate dalle stampe dei certificati d’inserimento nell’archivio internazionale della gigarte, dove si evidenzia il nome dell’opera, le misure , la tecnica, il supporto, l’anno e la data d’esecuzione, cosi come il n° di codice progressivo, ed il n° di tirature in originali, che saranno firmate dall’artista.

2011

55°) - 11/05/2011
Teatro Politeama Garibaldi di Palermo
Nel 1865 il Comune di Palermo delibera la costruzione del Politeama. Essendo la spesa superiore alla cifra prevista, viene contattato il banchiere Carlo Galland costruttore di mercati e teatri, egli si impegna alla costruzione secondo i disegni del capitolato Municipale dell’architetto Giuseppe Damiani Almeyda, vincitore del concorso, i primi disegni vengono presentati a metà del 1866 e già a gennaio del 1867 sono in corso i lavori di scavo. Nel 1869 e 1870 sorgono dei problemi tra il Municipio e l’impresa Galland, ma si decide di proseguire i lavori eliminando tutti i lavori abbellimento. Il teatro era stato progettato come teatro diurno all’aperto, ma fu in seguito deciso di realizzare una copertura. Nel giugno 1874 fu inaugurato anche se incompleto e privo di copertura. Questa fu eliminata nel novembre del 1877. Gi ultimi lavori, di abbellimento furono realizzati ne 1891 in occasione della grande Esposizione Nazionale che si teneva a Palermo. Nel 2000 sono stati realizzati i restauri delle decorazioni pompeiane policrome dei loggiati. Dal 2001 il teatro è sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Opera in vendita

2011

56°) 14/08/2011
La storia di Isola delle Femmine

Si narra che il bellissimo isolotto denominato "Isola delle Femmine" fosse stato un tempo una prigione occupata solo ed esclusivamente da donne. Tredici fanciulle turche, essendosi macchiate di gravi colpe, furono dai loro congiunti imbarcate su una nave priva di nocchiero e lasciate alla deriva. Vagarono per giorni e giorni in balìa dei venti e delle onde finché una tempesta scaraventò l'imbarcazione su un isolotto nella baia di Carini. Qui vissero sole per sette lunghi anni fin quando i parenti, pentitisi della loro azione, le ritrovarono dopo molte ricerche. Le famiglie così riunite decisero di non fare più ritorno in patria e di stabilirsi sulla terraferma. Fondarono quindi una cittadina che in ricordo della pace fatta, chiamarono Capaci (da "CCa-paci" ovvero: qui la pace) e battezzarono l' isolotto sul quale avevano dimorato le donne "Isola delle Femmine". Una testimonianza di Plinio il Giovane in una lettera indirizzata a Traiano, considera l'isola residenza di fanciulle bellissime che si offrivano in premio al vincitore della battaglia. Altra presunta origine trova nel nome latino "Fimis" la traduzione dell'arabo "fim" che indicherebbe la bocca, il canale che separa l'isola dalla costa. Secondo altri autori il nome dell'isola deriverebbe da "Insula Fimi" in riferimento ad Eufemio, governatore bizantino della Sicilia.

2011

53°) - Cascata delle Marmore
La Cascata delle Marmore è una cascata a flusso controllato, tra le più alte d'Europa, potendo contare su un dislivello complessivo di 165 m, suddiviso in tre salti.Il nome deriva dai sali di calcio presenti sulle rocce che sembrano simili a marmo.Le acque della cascata sono sfruttate intensamente per la produzione di energia elettrica, nella centrale di Galleto. Questo fa sì che la cascata vera e propria non sia continuamente funzionante, ma per la maggior parte del tempo si riduca alle dimensioni di un torrente. Il bacino del lago di Piediluco funge da serbatoio idrico per la centrale, costruita nel 1929, capace di produrre energia elettrica con una potenza di circa 530 MW. Per regolare il funzionamento della centrale e per permetterne la visione a tutti, in orari e periodi definiti, la cascata viene fatta funzionare alla massima portata: un segnale acustico avvisa dell'apertura delle paratoie di regolazione, e in pochi minuti la portata aumenta fino al valore massimo. Normalmente, la cascata funziona un paio di ore al giorno, con orari di funzionamento prolungati in occasione di giorni festivi. Si accede ai punti di osservazione migliori previo pagamento di un biglietto d'ingresso.

2011

05/06/03/2011 - Mostra d'Arte Contemporanea al Castello Corvino di Mezzojuso
L'Associazione Turistica Pro Loco Mezzojuso ( Palermo )
In occasione dei festeggiamenti di Carnevale Organizza al Castello Corvino delle Mostre pittoriche d'Arte Contemporanea.
I partecipanti alla Mostra di questo anno sono: Michele Montalto; Giusy Corrao; Giuseppe La Gattuta; Rosa Caravella; Nino Barone; Jo Pul; Francesco Crispiniano; G. Pantelleria; Stefania Spata.
Il Castello è una struttura che risale all'epoca del 1132 esso faceva parte del feudo affidato ai monaci di San Giovanni degli Eremiti da Ruggero II. Questi che avevano concesso in affitto tutte le terre ricevute in assegnazione, quando si recavano a far visita a Mezzojuso, usufruivano di questa casa che veniva chiamata "lu castello" come dimora per abitarci. Nel 1527 quando i monaci concedettero in enfiteusi ( diritto d'affrancazione )la Terra di Mezzojuso alla nobile famiglia dei Corvino, " lu castello " divenne anche per questi una nobile dimora dove trascorrere i soggiorni durante le loro visite in paese. Durante tutto il periodo feudale, ed in particolare tra la fine del "500 e gli inizi del "600 si effettuarono dei lavori di ampliamento e di abbellimento che diedero un nuovo aspetto e che nel tempo è rimasto invariato fino ad oggi.
Nel 1844 con l'abolizione della feudalità, la struttura cominciò a perdere pian piano il suo ruolo di palazzo signorile e fini' per ricadere in uno stato di completamente abbandono.
Dopo l'acquisto nel 1984 da parte del Comune di Mezzojuso, la struttura è stata completamente restaurata ed abbellita ed oggi è divenuta sede della Biblioteca Comunale, spesso viene utilizzata per ospitare conferenze e manifestazioni culturali come anche l'attuale Mostra d'Arte Contemporanea.

Opera di riferimento: MOSTRA D'ARTE COLLETTIVA AL CASTELLO CORVINO DI MEZZOJUSO ( PALERMO )

2010

Parco delle Madonie ( Palermo )
Una manifestazione che si svolse dal 19 al 22 agosto, la sagra delle nocciole, con sfilate di gruppi folkloristici, musica e degustazione dei prodotti della tradizione poliziana. Per la 53° Sagra. L’artista recatosi a Polizzi un paesello alla sommità di un’altura a 917 m al livello del mare. Egli giuntovi in anticipo delle manifestazioni, si recò in un posto all’ingresso del paese dove in una villa fornita di sedili vi si poteva tranquillamente godersi la frescura. Una chiesetta in fondo al viale attirò la sua attenzione, ponendo il cavalletto, ( che porta sempre con se) si mise a debita distanza e con tanto amore ha tracciato questo schizzo.

2010

Parco delle Madonie ( Palermo )
Una manifestazione che si svolse dal 19 al 22 agosto, la sagra delle nocciole, con sfilate di gruppi folkloristici, musica e degustazione dei prodotti della tradizione poliziana. Per la 53° Sagra. L’artista recatosi a Polizzi un paesello alla sommità di un’altura a 917 m al livello del mare. Egli giuntovi in anticipo delle manifestazioni, si recò in un posto all’ingresso del paese dove in una villa fornita di sedili vi si poteva tranquillamente godersi la frescura. Una chiesetta in fondo al viale attirò la sua attenzione, ponendo il cavalletto, ( che porta sempre con se) si mise a debita distanza e con tanto amore ha tracciato questo schizzo.
CONSULTARE NEL SITO ( OPERE ARCHIVIO E SEZIONI IN EVIDENZA )

2010

36°)–21/02/2010 - Le grandi bagnanti – Pierre Auguste Renoir
Un omaggio che ho voluto fare al grande pittore Renoir, rinomando una delle sue grande opere. Iniziato nel 1884 il dipinto fu terminato nella primavera del 1887
Renoir cerca di avvicinarsi il più possibile all’aspetto dell’affresco con effetti di materia opaca infatti i nudi ne mostrano tutta la limpidezza e la linearità. Di qui la tonalità molto chiara del quadro, ma poiché la superficie ha grande omogeneità e compattezza di stesura, la si può anche rapportare agli effetti degli smalti dipinti o della pittura su porcellana.
La pittura originale olio su tela cm 115 x 170
La mia copia Olio su tela cm 100 x 70 x2

2010

40°) - 04/04/2010 -
IL CASTELLO DI MONREALE
Fu costruito da Guglielmo II di Altavilla nel XII secolo a guisa di fortezza e controllo sui passaggi delle popolazioni ribelli saracene dell’entroterra siculo. All’interno conteneva una cappella di cui ancora restano le tre absidi ad una navata centrale ed era gestito dai monaci benedettini.Il castello si vede nominato per la prima volta nel 1309 in un documento nel quale è detto che la fortezza, cessando la concessione alla repubblica di Pisa, risulta concessa da Giacomo II d’Aragona a Mariano ed Andreotto de Bas di Arborea.
Nel 1324 si ha la prima attestazione dell’uso di Monreale quale residenza regale , come ci ricorda il documento relativo al soggiorno di Teresa d’Enteca, moglie dell’Infante Alfonzo d’Aragona, nel castello dopo la fuga da Villa di Chiesa. Numerosi documenti confermano la funzione residenziale del castello, non solo militare. Nel corso del XIV secolo, nella guerra contro i catalano – aragonesi, i Giudici di Alborea lo utilizzarono per ammassare scorte alimentari, come prigione,infine quale riparo delle truppe arboresi sconfitte durante la battaglia di Sanluri.
Il Castellaccio prosegui’ nella sua funzione di “ poderosa sentinella” tanto è vero che venne abitato dal re Martino I ne 1393 che si sentiva inattaccabile all’interno di quelle poderose mura. Poco dopo iniziò il degrado con il definitivo abbandono avvenuto nel 1898 quando l’architetto l’architetto Giuseppe Patricolo che tanta parte ebbe nel riportare alla luce moltissimi monumenti siciliani, si dedicò al restauro del castellaccio nelle sue parti meno danneggiate ed arrestando contemporaneamente la fine rapida di quel luogo ricco di storia e di cultura.
Il Castellaccio di Monreale a pianta quadrilatera irregolare con sette torri sporgenti all’esterno e con delle mura alte 10 m si erge maestoso alla sommità del monte Caputo ( appartenente al comune di Sardara ) ad un rilievo di 387 m sul livello del mare. Adesso è gestito dal Club Alpino Siciliano dove provvede alla manutenzione.
Acrilico su bassorilievo sulla tela il materiale adoperato è un impasto formato di polvere di marmo misto con resine.
Tela cm 90x30x6