Gocciolano i colori della città

acrilico, tela, 2016

La città perde i colori. Perché? La mia risposta è la seguente: perché ha perso i valori.
Se Mondrian vivesse oggi, sarebbe costretto a rivedere le sue teorie sulla metropoli, da lui intesa come luogo deputato a realizzare gli ideali del neoplasticismo e, quindi, la felicità di tutti. Le megalopoli del terzo millennio rappresentano la più grande contraddizione dei nostri tempi: da una parte, grattacieli sempre più alti, ardite architetture, esibizione di ricchezze incommensurabili; dall’altra, miserrime baraccopoli e interi quartieri in condizioni di degrado e ad elevatissimo tasso di criminalità.
Siamo andati ben oltre le pessimistiche previsioni che, in tema di città, gli espressionisti contrapponevano all’ottimismo dei futuristi: questi la consideravano simbolo di dinamismo e di progresso; quelli vi riscontravano (già allora) problemi di sfruttamento e di alienazione.

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