La lunga strada di Adamo ed Eva
olio e acrilico, tela, 2011
Sul nostro Pianeta la riproduzione si è realizzata attraverso l’affermazione del binomio maschio-femmina. Con l’avvento dell’eugenetica e della clonazione si è cominciato ad ipotizzare un futuro, che non sarebbe lontano, in cui gli esseri umani saranno progettati e creati in laboratorio. Non mi pronuncio sugli scenari di tale futuro: semplicemente, mi affascina la strada indicata dalla natura. Parimenti, osservo con distacco filosofico ma non critico evoluzioni e dibattiti relativi al principio della libera identità sessuale.
Si sostiene da più parti che sono maturi i tempi per una cultura sessuale di massa sganciata dai fattori anatomici.
Mi ritenni abbastanza avanzato quando compresi fino in fondo le ragioni ormonali, fisiche e psicologiche della omosessualità femminile e maschile. Ho capito che la differenza di genere è legata non più al sesso biologico ma a quello mentale. Mi sono arricchito non poco ad approfondire le tematiche umane e sociali esposte da gay, lesbiche, bisex, trans, intersex e asexual. La ricorrente e suggestiva espressione “identità di confine” mi ha creato qualche problema interpretativo, dovuto ad una certa confusione fra i confini stessi. Infine, nel corso dei decenni, mentre rimanevo culturalmente ancorato al mio sesso di nascita, mi ha sorpreso il numero crescente di persone che abbandonava il campo tradizionalmente definito ‘etero’. Allora, ho deciso di scrivere alcuni versi scherzosi, tornando indietro mentalmente ai tempi della mia giovinezza, quando i sessi erano due… o così credevamo.
La poesia che segue, intitolata AL TEMPO DELLE MELE, è presente nel mio libro GIOCHI DI PAROLE (Europa Edizioni, 2014)
Al tempo delle mele, / oltre a mangiare e bere, / ci facevam le pere / a lume di candele.
Ci sentivamo parte / d’un mondo in movimento / e, con il cuor contento, / sparigliavam le carte.
Ci piacevan le femmine (e non poco), / le quali, ardenti d’altrettanto fuoco, / rendevano in modo lineare / possibile l’amor…. complementare.
Quando scoprimmo gli omosessuali, / con rispetto li trattammo da ‘uguali’. / Ci fu la moda snob dei finocchi: / la bypassammo, socchiudendo gli occhi / davanti alle statistiche attestanti / che i finti, come i veri, erano tanti.
Si affermarono i transessuali, / eserciti di giovani dotati, / ricchi europei o poveri immigrati: / pensammo a epidemie ormonali, / giustificando conseguentemente / tutti, dal primo all’ultimo cliente.
Infine, col boom dei bisessuali / assertori del doppio godimento, / ci venne il dubbio, non senza sgomento, / d’essere noi “autentici anormali” / in questa modernissima babele: / magari fin dal tempo delle mele.
Informazioni generali
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Categoria: Pittura
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Eseguita il: 2011
Informazioni tecniche
- Misure: 100 cm x 100 cm
- Tecnica: olio e acrilico
- Stile: Astrattismo
- Supporto: tela
Informazioni sulla vendita
- Prezzo: € 500,00
- Disponibile: si
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA114253
- Archiviata il: 28/11/2016
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