Helmut Newton

Helmut Newton (Helmut Neustädter)
(Berlino 31 ottobre del 1920 - 23 gennaio 2004, California )

“Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.”

Helmut Newton ha cambiato la fotografia nel modo di farla e nel modo di vederla. Le foto di moda che oggi noi vediamo sono l'esito di quella che fu una sua personale ricerca e che lo vide pioniere nella difficile unione tra eleganza e assoluta nudità.

“Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere.”

Nasce a Berlino il 31 ottobre del 1920 da una ricca famiglia di origine ebrea: il suo vero cognome è Neustädter. A soli otto anni il fratello maggiore lo porta in un quartiere a luci rosse pieno di prostitute, dove vive e lavora la famosa Red Erna con gli stivali alti fino al ginocchio e la frusta.
Sarà la sua prima esperienza visiva che aprirà la strada alla passione per le immagini e la fotografia.
Sin dalla più tenera età vive una doppia vita diviso tra questi posti che, sia pur degradati, lo affascinano e i grandi alberghi termali in cui va in vacanza con i genitori. A dodici anni, con i soldi che lui stesso ha risparmiato, compra la prima macchina fotografica. Frequenta la scuola americana, dalla quale viene espulso quando la sua passione per la fotografia finisce per incidere negativamente con gli studi.
A causa delle leggi razziali lascia la Germania nel '38 fino ad approdare in Australia nel 1940. Dopo un breve periodo di prigionia in quanto cittadino tedesco. Nel 1946 diventa cittadino australiano e nel 1948 sposa l'attrice June Brunnell, che ha conosciuto sul lavoro: lei posa, infatti, come modella per le sue fotografie. I due resteranno marito e moglie per oltre cinquanta anni. June è un'attrice, ma è nota anche per la sua attività di fotografa .

Helmut modifica il suo cognome originale, Neustadter, in Newton che è la traduzione letterale dal tedesco all'inglese, e apre a Melbourne un piccolo negozio di fotografia. Si trasferisce a Parigi nel 1961 e comincia quasi subito a lavorare per French Vogue. Inizia così la sua lunga carriera in ambito fotografico.
Helmut Newton manifesta sin da subito il suo interesse per il corpo e in particolare per quello femminile, scattando foto anche dal forte contenuto erotico, ma sempre con un intento ludico ed ironico. Collabora con importanti riviste come: "Vogue", "Marie Claire", "Elle" "Playboy", "Vanity Fair" e "GQ". Esibisce i scuoi scatti in mostre in giro per il mondo a New York, Parigi, Londra, Houston, Mosca, Tokio, Praga e Venezia.
Helmut Newton muore all'età di 83 anni il 23 gennaio del 2004 a seguito di un incidente stradale .

Nel 1976 White Women è il debutto dell'erotizzazione della moda. Ispirandosi alla Maja Desnuda e alla Maja Vestida di Francisco Goja (al Prado), il fotografo tedesco realizza dei dittici in cui vengono accostati degli scatti che ritraggono le modelle, nella stessa posizione, sia vestite che completamente nude. Le foto richieste dalle grandi case di moda erano il prestesto personale per studiare e proporre un corpo, spesso perfetto delle top models, finalmente liberato dagli abiti che la moda stessa proponeva.


Nel 1978, con Sleepless Nights, Newton avvia la lettura della fotografia come fosse un racconto. Si tratta di foto che ricordano i reportage di crimini, ambientazioni dense, vissute, riconoscibili. I set non sono più gli studi fotografici ma sono stanze d'albergo di Parigi, le piazze, i palazzi come Villa D'Este, i ristoranti.

I soggetti sono ancora prevalentemente donne in cui la nudità integrale o, a volte suggerita, è un gioco di riconoscimenti per capire chi sia la modella in carne e ossa e quale invece sia il manichino a cui è languidamente avvinghiata. Modelle e manichini si scambiano di ruolo e indossano protesi al limite del bondage, sono ornati di selle Hermès, hanno atteggiamenti reali e alto borghesi in una atmosfera di tempo sospeso che ci rende tutti più voyeur.

La terza e ultima serie, Big Nudes del 1981, rappresenta la definitiva consacrazione di Helmut Newton nell'Olimpo della fotografia contemporanea ed è l'unica realizzata esclusivamente in bianco e nero. Traendo spunto dalle grandi immagini a figura intera che la polizia tedesca utilizzava per i ricercati dell' organizzazione terroristica Rote Armee Fraktion, sceglie alcune statuarie modelle e, su sfondo bianco su cui si staglia la loro ombra, scatta dei nudi integrali e frontali per poi stamparli a dimensione naturale. La seconda serie dei Big Nudes, fu realizzata en plen air per Vogue Italia.

“Nelle mie foto non c’è emozione. È tutto molto freddo, volutamente freddo.”

A cura di Emanuele Davi