Edward Weston

Edward Weston
(Highland Park, Illinois, 24 marzo 1886 – Wildcat Hill, California, 1º gennaio 1958)


“Voglio rappresentare la bellezza cruda che le lenti riescono ad immortalare con efficacia, senza interferenze artistiche”.

Edward Weston e’ uno dei piu’ grandi fotografi americani dell’inizio del ‘900, celebre per i suoi nudi femminili, i paesaggi e gli still life in cui si rispecchia la sua ossessione per la purezza della forma. In Italia la sua fama e’ legata anche alla sua storia con Tina Modotti, che ne fu compagna, modella ed allieva
E' un'icona della fotografia americana . Le sue serie di nudi, paesaggi e still life in close-up hanno contribuito a definire la fotografia modernista, caratterizzata da eleganza formale, semplicità e astrazione.
 
Ansel Adams amava dire: "Weston è uno dei pochi artisti creativi del nostro tempo... I suoi lavori illuminano il viaggio spirituale dell'uomo verso la perfezione”

Weston è, in effetti, l'incarnazione della poesia applicata alla fotografia. La continua ricerca di identificazione con la natura per conoscerla fino alla più profonda essenza lo porta alla sperimentazione e alla ricerca di una forma nuova nella forma.

Sosteneva che compito del fotografo non fosse solamente “imparare a maneggiare l'apparecchio o a sviluppare o a stampare”, ma “imparare a vedere fotograficamente, addestrarsi a guardare il soggetto, tenendo conto delle possibilità della sua attrezzatura e dei relativi procedimenti tecnici, in modo da poter istantaneamente tradurre gli elementi ed i valori della scena, nell'immagine che si propone di realizzare”

Figlio di un medico e di una professoressa di lettere. Abbandona la scuola molto presto, ma si costruisce autonomamente una notevole cultura da autodidatta che fu la base della sua ambizione e dei suoi successi artistici.
A sedici anni il padre gli regala la prima macchina fotografica, e da quel momento non smise piu’ di dedicarsi alla fotografia. Dopo aver studiato per qualche tempo al College of Photofray dell’ Illinois, nel 1911 si trasferisce in California, dove trascorse gran parte della sua vita, e dove apre il primo studio fotografico.

Cabbage

Il 1922 fu l’anno della svolta e della conquista della ribalta. Durante un viaggio in Ohio abbandona lo stile pittorialista che lo aveva contraddistinto fino a quel momento per dedicarsi ad una fotografia diversa, con cui ricerca le forme astratte di oggetti industriali, corpi umani e vegetali.Nel 1923, insieme all’assistente ed amante Tina Modotti, si trasferisce a Citta’ del Messico, in quel momento una delle capitali culturali a livello mondiale. Lisi introduce nell’ ambiente artistico di cui facevano parte Diego Rivera, Frida Khalo, David Siqueiros e Jose’ Orozco.
Nel 1932 torna in California dove fonda, insieme ad Ansel Adams ed altri fotografi, il celebre gruppo f/64, un associazione di fotografi dedita alla sperimetnazione ed alla ricerca sull’utilizzo del del mezzo fotografico.Sono di questi anni i lavori per cui è diventato famoso: ritratti, primissimi piani di forme naturali, paesaggi e nudi. Weston trasforma i soggetti fotografati in pure metafore visive degli elementi della natura: i primi piani di conchiglie, peperoni, cavoli; la serie di rocce e cipressi, fotografati astraendoli dal selvaggio paesaggio di Point Lobos; i nudi “incompleti”, estremamente sensuali, che non incarnano nient’altro se non se stessi; gli studi di cieli e nuvole… Si può dire che facciano tutti parte di quello che poi più avanti è stato definito “purismo Westoniano”. 
Col passare degli anni, i consensi nei confrontui del lavoro di Weston crescono esponenzialmente: nel ‘36 e’ il primo fotografo a vincere un assegno di ricerca dalla Fondazione Guggenheim e 10 anni dopo il MoMa di New York gli dedica una restrospettiva che lo consacra come uno dei piu’ grandi artisti del ‘900.
Abbandona la fotografia due anni dopo, nel 1948, provato dai sintomi del morbo di Parkinson

Pepper

L’opera di Weston americano dell’Illinois, appartiene ad uno dei capitoli più importanti della storia della fotografia. Se per Gertrude Stein, scrittrice statunitense sua contemporanea e amica, una rosa “è una rosa, una rosa, una rosa”, Per Weston, che negli stessi anni ha lavorato con estenuanti ore di posa al fotogramma di una conchiglia come a quello di una duna nel deserto, di un nudo femminile come di una sinuosa foglia di pianta grassa, l’immagine al naturale veniva superata e trasformata di un simbolo di pure forme e di allusione dal sapore quasi magico.

Il perché


Ed è forse proprio per questo che Edward Weston piace tanto agli Americani, finalmente un fotografo che abbandona lo stereotipo della fotografia intesa come arte. A quei tempi molti credevano che la fotografia non fosse altro che una nuova classe della pittura e il tentativo di creare con la camera effetti pittorici crebbe, creando una serie di fotografie e fotografi molto simili tra loro; dando luogo ad una serie di "fotopitture" che non avevano nulla a che vedere con la naturalezza della fotografia. E anche se i risultati non erano legati al Pittorialismo, anche chi era lontano da questo tipo di fotografia, fotografava un'America un po' irreale, o comunque di un'America che ben poco rivelava le condizioni effettive. Anche uno dei maestri della fotografia come Walker Evans fotografava lo stato di degradazione dell'America e divenne famoso per i suoi ritratti alle classi basse della società. Tuttavia quello che rende Weston più sincero è forse il fatto che nei suoi paesaggi o nei suoi ritratti non c'è traccia di "posa". Non ci sono occhi che guardano l'obiettivo, non ci sono cartelloni pubblicitari, non c'è il disordine che distrae l'occhio. La sua verità è fatta di linee, di ombre, del bianco del nero e di tutte le tonalità di grigio. Così Weston a costo di apparire controcorrente si dedica al suo obiettivo a realizzare immagini che siano così pure, vere e semplici, da essere accessibili a chiunque. Anche perché il suo essere oggettivo gli conferiva non solo originalità, ma anche e soprattutto sincerità. E se le immagini sono i testimoni della vita del fotografo stesso, qui stiamo parlando di una persona umile, semplice, senza le pretese che normalmente hanno gli artisti, e che forse un po' incarna l'americano medio, un fotografo come avrebbe potuto essere chiunque, un uomo che il suo scopo unico era un'enorme voglia di far conoscere al suo mondo quella che per lui era la verità.

“Se c’è un messaggio che vale la pena condividere con un principiante è questo: non ci sono scorciatoie in fotografia”.

A cura di Emanuele Davi