Martiri a Natale

Anche nel contesto del Natale, l’uomo sa come rendersi la vita difficile; di questo parlano i racconti di Alessio Tanfoglio, autore impegnato su più fronti dell’arte (pittura, musica, scrittura di saggi di estetica e filosofia oltre che di Storia dell’Arte). La varietà dei personaggi, delle situazioni e dei luoghi, le descrizioni e quel saper proporre, senza urlare, indicazioni di buon vivere, sembrano essere i tratti salienti di questo autore che nell’ambito della saggistica ha già dato prova delle sue capacità e conoscenze. La comprensione, la misericordia, la musica, sono scialuppe di salvataggio da quello che pare essere sempre di più un’eterna condanna. Anche i giorni dorati nascondono piccoli incomodi.

Il testo si posiziona nella ricorrenza del Natale, “la festa più bella dell’anno”, eppure proprio in questa ricorrenza la cronaca non si arresta, fornendo situazioni degne di riflessioni. Si tratta di fatti a volte drammatici, terribili, come nel racconto che fornisce il titolo alla raccolta, altre invece sottolineano la necessità dell’amore e della comprensione. In questi dieci racconti, che hanno colorazioni prese dall’attualità, ambientati in situazioni, in luoghi riconoscibili, le descrizioni incedono sul registro dei fatti, lasciando spazio al lettore nell’individuazione di dove sia custodito il bene. L’autore, con tratti decisi di pennello, ci suggerisce che la bellezza, la musica, la comprensione, sono le tre condizioni che possono aiutarci a vivere in armonia con il prossimo, sono i salvagente individuati e, troppo spesso, trascurati o impropriamente utilizzati.

Non capita molto spesso di leggere racconti che suggeriscono riflessioni sui temi dell’aborto e dell’ipocrisia, della necessità di essere in prima persona responsabili della Pace, del valore della solidarietà e della necessità di un’etica che sia effettivamente civile e rispettosa soprattutto degli uomini. Ebbene: questo testo sa richiamarci ad una considerazione del nostro essere parte e artefici della realtà, anche quando ‘lasciamo correre’ senza renderci conto che proprio quel nostro silenzio è un ulteriore aggravamento di quanto offusca la bellezza del vivere. I dieci racconti, tutti inseriti nel contesto del Natale, cercano di chiarire che martiri sono coloro che, anche nelle piccole situazioni quotidiane, sono vittime di prepotenze e ingiustizie, di cattiverie gratuite e improvvise follie o di biasimo di alcuni per causa d’ignoranze e incapacità a cogliere anche negli altri la stessa luce che illumina i giorni. Sono racconti che parlano con tono educato e rispettoso delle diversità, delle problematiche che affliggono la realtà quotidiana, la stessa che vede vittime e carnefici concorrere alla sua celebrazione. Elena e Andrea, Laura, la piccola Chiara, come Annika, Enrico, Palmiro ed Emma, non sono più martirizzati di Gianni, Ermete, Sergio, Marco e Mascia, e Adolfo, Giuseppe, Fausto e Sofia, e tutti gli altri. Non si tratta solo di nomi, ma anche di situazioni di disagio che richiedono ascolto e balsamo. I racconti si riferiscono non solo a giovani ma anche ad anziani e bambini, donne e uomini in un confronto generazionale che riporta all’attualità; persone che svolgono lavori ed attività diverse, prese dal campionario della nostra contemporaneità.


E’ una originale raccolta di avvenimenti, di ricordi, di persone e di luoghi, di fatti e di argomenti d’attualità. Eventi e persone conosciute, la storia vera di un uomo che vive l’evoluzione dei tempi. La finestra dalla quale l’autore vede la realtà è sempre aperta, sempre accessibile a tutti, l’aria è cristallina e il silenzio è spontaneo… Nei racconti si fonde la realtà con l’immaginazione, ma rimane sempre uno spazio destinato alla ‘crescita’ dell’uomo.
Ciascuno interiorizza i contenuti dei vari argomenti e delle varie parti secondo il proprio vissuto, le proprie problematiche e la propria sensibilità.
Un libro che svela la sensibilità e l’operosità dell’autore, oltre alla sua poliedricità.
Cecilia Cistellini e Mario Bonisoli Alquati