clessidra

scultura, legno castagno, 1982

dimensione max 72 cm. circa appartenente alla collezione famiglia Luca Trabucco;prototipo per la clessidra in granito.
commento del critico

CLESSIDRA Lo scultore Gialdini ha sempre rappresentato nelle opere plastiche soggetti di spiccato valore concreto: dai corpi nudi di uomini e donne uniti nel valore della generazione della vita a figure di macchine o simbolici animali meccanici, passando per agili tuffatrici lanciate a volo nel profondo dell'acqua. Mai, nella sua declinazione artistica fatta ancora di strumenti musicali e altre masse monumetali, aveva proposto la riflessione su un concetto etereo e impalpabile come il Tempo, il suo scorrere, il divenire delle cose, la sua sostanza formale impercettibile. La Clessidra di Gialdini vuole dare forma concreta al Tempo: regista e tiranno del vario teatro della vita dell'uomo. Concretizzare la varaiabile determinante entro cui prendono senso e forma la vita, la sensualità, la passione emotiva e politica. Lo sforzo dello scultore è quello di rappresentare non la circolare e infinita sostanza filosofica del concetto di Tempo, bensì, essendo di Gialdini uno spirito scientifico, quello di proporre la rappresentazione dello strumento tecnico che l'uomo usa per misurare il Tempo: la clessidra, ancestrale orologio meccanico. Ma vede l'oggetto come vede i suoi corpi diversi nel sesso e uniti nella impaginazione di un'unica forma di amplesso, due parti simmetriche e simili che si uniscono. O ancora, clessidra in analogia con la sostanza steatopigica della forma femminile fertile: la larghezza sinuosa di fianchi capienti. Clessidra come ventre universale che contiene le vicende del mondo circoscrivendone i confini estremi e filtrando la grassa materia vitale -non sabbia- da un polo all'altro dell'universo emotivo. La riflessione sul concetto di tempo diventa forma concreta e pone una domanda precisa che peraltro ricorre sempre su altre corde nell'opera del maestro: che senso dare alla propria esistenza intesa come dono profano pieno tuttavia di sacralità. Nell'arco della vita-tempo il senso pagano del sacro coincide con l'ambizione istintiva della conservazione della vita, nonchè il suo pieno rispetto e godimento, e possibilmente la sua reiterazione attraverso la generazione di nuova vita.Marco Franzone (saggista in storia arte genovese,gia’ allievo di prof.Sborgi)

Informazioni generali

  • Categoria: Scultura / Installazione

  • Eseguita il: 1982

Informazioni tecniche

  • Tecnica: scultura
  • Supporto: legno castagno

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: genova
  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA4259
  • Archiviata il: 30/01/2008

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