Sono passati circa otto anni dall’ultimo quadro dipinto, le cose successe in questo periodo hanno completamente cambiato la mia vita. Molti dei punti fermi della mia esistenza sono stati stravolti. La sensazione è quella di aver chiuso un capitolo e di doverne cominciare uno nuovo. L’ottimismo sfrenato che aveva accompagnato tutte le mie decisioni otto anni prima, era tornato e mi sentivo carico, pronto a ripartire con grandissima voglia di fare. Mi era persino tornata la voglia di dipingere ed avevo in mente qualcosa di nuovo.
I messaggi più o meno profondi che fino a quel momento avevano accompagnato tutti i miei dipinti non mi bastavano più. Sentivo l’esigenza di comunicare non solo stimolando la razionalità, ma anche attraverso l’inconscio.
Pochi mesi prima, il mio amore smisurato per il mare mi aveva spinto in un viaggio in barca a vela dall’altra parte del mondo. Viaggio che mi aveva obbligato a riflettere e che mi aveva fatto capire che le ombre, le trasparenze, la luce ed il suo riflettersi, stavano alla base delle sensazioni profonde che i nostri occhi sono in grado di darci. Ogni mattina, in alto mare, aspettavo l’alba prima di andare a dormire e la sera non mi perdevo mai il tramonto. Quei due momenti della giornata erano magici e quello che li rendeva tali era la luce con tutti i suoi giochi.
I colori, in quei due momenti della giornata si ravvivano, ma era la luce che rappresentava il vero generatore di sensazioni. Decisi che era proprio sulla luce che avrei dovuto lavorare. Lasciai da parte momentaneamente lo studio dei colori, anche perché una lieve forma di daltonismo mi impediva di cogliere a pieno tutte loro sfumature. Concentrai tutte le mie attenzioni nella ricerca di un metodo per poter trasmettere messaggi non solo attraverso l’analisi razionale dei simboli, che rimanevano comunque presenti nei miei lavori, ma anche attraverso i giochi di luce in un contesto monocromatico. La scelta del blue come base cromatica dei miei quadri, è avvenuta naturalmente visto che proprio quello è il mio colore preferito, il colore del cielo e del mare.
La nota dolente in tutto questo, era che mi ero posto degli obiettivi ambiziosi, ed erano anni che non dipingevo. Non ero assolutamente sicuro di essere in grado di tornare a dipingere con la stessa padronanza della tecnica che avevo otto anni prima.
Per questo motivo decisi di ripartire con una serie di quadri di piccole dimensioni, che mi avrebbero permesso di riprendere confidenza con la pittura ad olio.
Un volta che mi sentii pronto, realizzai finalmente, l’idea che avevo in mente fin dall’inizio “Una nuova alba”.
Anche in questo periodo, il simboli rappresentano la base della mia forma espressiva, gli scacchi e la scacchiera rimangono il tema dominante. La continua ricerca di nuovi simboli ha fatto si che all’interno dei miei quadri comparissero elementi di natura classica, le colonne greche sono sempre più presenti.
Di questo periodo è la scelta di nascondere all’interno del “titolo” del quadro, quella che è la mia visione dello stesso. L’obiettivo è quello di lasciare una traccia indelebile nel quadro della mia interpretazione personale, senza darne indicazione. Non voglio condizionare i visitatori lasciandoli liberi di vedere nel quadro quello che vogliono.