L'ARTISTA IN SIMBIOSI COL MONDO

IL GIORNALE DI CASERTA
26 maggio 2000
L'ARTISTA IN SIMBIOSI COL MONDO
ARGENTINA VERDERAME TRA FLASH E COLORI

La bella e la bestia.Una favola antica che,come tutte le favole,ha una sua universalita'.Lei la donna bella e eterna fanciulla,e' ARGENTINA VERDERAME.Lui,l'uomo che ama,con il quale vive un rapporto che non ha carne ma soprattutto spirito.Lei,una pittrice delicata e seducente,senza steccati tra il religioso ed il laico,perche' la sua pittura e' sogno;lui,un fotoreporter di alto rango ,rude e volitivo,che la ama e la protegge e che per questo sfugge ad un legame incatenante.
Sono due modi di vivere il mondo e di ritrarlo.Argentina,diplomata all'Accademia di Belle Arti,ritrae in immagini i suoi sogni;lui,l'uomo che non ha nome,ritrae il mondo con la sua macchina da presa ,andando con l'obbiettivo oltre l'immagine.
Si sono incontrati su questo terreno, come due assonanze che vengono da lontano ,che si sfiorano ,si baciano e si allontanano per non incatenarsi .Le catene darebbero contorni alloro rapporto,lo farebbero scendere nella quotidianita'e lo snaturerebbero della sua eterna evanescenza.Il sogno finirebbe.
E' difficile per un comune mortale capire le infinite pieghe dell'anima di un'artista come Argentina Verderame una giovane donna ,bella,esuberante,intima.la sua arte e' la sua Resurrezione ed e' anche la sua condanna,perche'la tiene avvinghiata anche quando avrebbe bisogno di costruirsi un avvenire dai contorni meno incantati da quelli di un'artista.Un'arte che si avvolge nei mille veli che sono il suo simbolo.
Cosi'anche "Resurrezione",dove lei ,angelo e femmina,si cinge di 7 veli bianchi che le scivolano leggeri sul suo grembo di donna ancora non schiuso.
Questo il suo lavoro piu' recente,mentre gia' si assemplano nella sua creativita'altri intriganti e superbi.Con Resurrezione Argentina ha partecipato alla multipersonale organizzata dal Comune di Napoli dall'emblematico titolo"Un buco nell'Arte".
"Un gioco d'arte,spiega ARGENTINA VERDERAME,che e' di Maddaloni,per dire che anche nell'arte vi e' un buco.E' quello,che il secondo millennio ci ha lasciato,non quello dell'ozono,ma altrettando profondo,segnato da una miriade di movimenti artistici inespressi,a volte disordinati,incompiuti,come un vuoto da colmare".
E Argentina ci ha provato,con una significativa performance,breve ma intensa.
la sua Resurrezione,fatta di tre croci suggestive e laceranti,in olio ed oro su carta,l'ha vista protagonista della singolare performance,che ,pur se rapida,ha dato atmosfera a tutta l'iniziativa.A curarla e' sta<ta un 'equipe d' eccezione co Angelo Calabrese,Carlo Roberto Sciascia.Marisa Lepoe e Antonello Tudisco.
A danzare sono stati Emma Cianchi,Consuelo de Pascale,betka Fislova',Claudio Malangone,Loredana Mutalipassi e Paolo Subrizi.All'arpa Stella Gifoni installazione di Mario Manna.Interventi fotografici di Donato Arcella e Domenico Di Caterino.
ANNA GIORDANO