Oppure mi sarei fatta altissima

Lenta la luce
dis(d)egna le forme.

Di notte il diletto
di corpi gaudenti trafigge
le mura, le adombra
di paci stilate.

Tu parli una lingua
ti fingi di nomi
impropri.
Familiari.

La bocca ora vuole ora tace
implode il dolore ritratto
a fatica ti immerge
e la dimensione ci sfugge,
angelica.

Io muta d'amore
sopporto il peso irrisolto
di conflitti invadenti
l'animo ammalato
che batte e dibatte e combatte
l'anfratto imputridito
dai tuoi insani gesti
pari alla mia mente
mentre coglie
le spoglie,volendo negare
l'evidente frattura di cuori,
i resti divelti,cuciti
rattoppi illusi
nel vuoto.

Nego
tu parli io nego.
Tu dici.

Mi nutro di sillabe,
parole soffiate
ad occhi chiusi.

Con le palme al cielo
come credente al mio dio.

Tu, mio.

Informazioni generali

  • Categoria: Poesia

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA47330
  • Archiviata il: 19/01/2011

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