Plastic

short video, 2019

“Plastic” di Monica Catto il corto di Monica Catto “Il problema non è la plastica, siamo noi.” L’amore per l ‘ambiente e il sogno di un’economia circolare. Un progetto ideato per dire “ll problema non è la plastica, siamo noi” Importante il tema, innovativo lo stile. L’idea, nata dalla regista Monica Catto e poi attuata con l’interprete Patrizia Falconetti, scardina gli schemi classici delle campagne di demonizzazione e segna un deciso cambio di passo. Protagonista indiscusso: la plastica. “La storia della plastica sta prendendo una piega radicale. Per cinquant’anni ha avuto una vita relativamente serena. Era nascosta sotto il tappeto dell’economia, tutti sapevano, e nessuno voleva guardare sotto”. L’idea di questo breve cortometraggio è nata da alcune riflessioni sul tema della plastica. La plastica è un vero problema? No, il vero problema siamo noi. Il vero problema non sta nel fare una campagna demonizzatrice della plastica e del suo utilizzo perché è indubbio che questo materiale ha avuto un forte impatto nello sviluppo delle nostre società. Il risultato chiaro, avvalorato dalle conclusioni di studi scientifici, è che il problema della plastica non è la plastica in sé, ma come viene gestita, ovvero il problema siamo noi. l cortometraggio vuole sensibilizzare il consumatore ad un processo di cultura su come gestire i rifiuti, ed in particolare quelli plastici. Il video ci accoglie con una panoramica delle campagne toscane. La bellezza della natura viene violata da un comportamento scorretto nello smaltimento delle bottiglie di plastica che vengono disperse furtivamente nell’ambiente, di nascosto, di sera all’oscuro da occhi indiscreti. Questi pessimi comportamenti sono amplificati nella sequenza delle bottiglie che cadono dalla scala. L’aumento incontrollato di questo tipo di smaltimento, fa sì che ci sia un incremento costante di materiale plastico. La protagonista viene intrappolata dalle bottiglie, e cullata in una sorta di incubatrice che inarrestabile si muove sempre più vorticosamente. i Un cuore pulsa, la trasformazione è avvenuta. Prende vita una nuova entità mostruosa. Questo è il risultato dell’incapacità dell’uomo di dare una nuova vita alla plastica. Il mostro è l’uomo, la plastica è solo l’involucro. L’uomo e la plastica, in trappola in questo nuovo corpo, sono molteplici i tentativi di uscirne ma la nuova entità è sempre più forte e gli sforzi sono vani. Il corto si chiude con un tramonto rosso fuoco di una struggente bellezza. La protagonista arretra, e lascia spazio ad un miraggio lontano che non può restare un’utopia. La bellezza di una natura che va preservata per la nostra salute quella del nostro pianeta e del suo futuro. “Plastics” the short film by Monica Catto “The problem isn’t plastics, it’s us”. Love for the environment and the dream of a circular economy. A project designed to say “The problem isn’t plastics, it’s us” an important theme, an innovative style. The idea, born from the director Monica Catto with the interpretation by Patrizia Falconetti, interrupts the classic schemes of demonization campaigns and marks a decisive change. Undisputed protagonist: plastics. “The history of plastics is changing radically. For fifty years it has had a relatively good life. It was hidden by the economy, everyone knew, but nobody wanted to look”. The idea of ??this short film came from some reflections on the subject of plastic. Is plastic a real problem? No, we are the real problem. The problem isn’t in the price of a campaign to demonize plastics and its use because there is no doubt that this material has had a strong impact on the development of our society. The clear result, supported by scientific studies, is that the problem of plastic isn’t the plastic itself, but how it’s managed, so we are the problem. The short film aims to raise consumer awareness and a culture process on how to manage waste, especially plastic ones. The video starts with an overview of the Tuscan countryside. The beauty of nature is violated by an incorrect behavior in the disposal of plastic bottles which are thrown away in the environment, in secret, during the evening. These behaviors are amplified in the sequence of the bottles that fall from the stairs. The uncontrolled meeting of this type of disposal means that there is a constant increase in plastic material. he protagonist is trapped by the bottles, and lulled into a sort of incubator that moves more and more wildly. A beating heart, the transformation took place. A new monstrous entity is born. This is the result of man’s inability to give plastics a new life. The monster is the man, plastic is just the casing. The man and the plastics, trapped in this new body, the attempts to get out of it have increased, but the new entity is getting stronger and the efforts are vain. The short closes with a fiery red sunset, a reconquest of beauty. The protagonist goes back away, and leaves space for a distant mirage that cannot remain an utopia. The beauty of a nature that must be preserved for our health, for the health of the planet and its future.

Informazioni generali

  • Categoria: Video-Arte

  • Eseguita il: 2019

Informazioni tecniche

  • Tecnica: short video

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: Milano
  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA165064
  • Archiviata il: 27/05/2020

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