La gioia

2025

Questo dipinto nasce da un’esigenza profonda: quella di testimoniare che, anche dopo il dolore, la confusione o la caduta, può esistere un’energia che ci solleva e ci attraversa. La gioia, per me, non è uno stato superficiale. È il risultato di un cammino. È la luce che resta dopo l’ombra.Quando ho creato quest’opera, non cercavo un risultato estetico. Seguivo un impulso interiore, un ritmo emotivo, una vibrazione. Il colore è venuto da sé, come un’esplosione necessaria. I segni, i vortici, i contrasti: tutto è nato da una tensione tra caos e armonia, da una forza che voleva emergere.La Gioia non è la fine di un percorso, ma un passaggio. È la consapevolezza che qualcosa dentro di noi può sempre rinascere, trasformarsi, liberarsi.Ringrazio il presidente per aver creduto in quest’opera e tutti coloro che rendono possibile questo incontro di anime, linguaggi e visioni.Credo che l’arte, quando nasce dal cuore, possa toccare il cuore degli altri. Per me creare è un atto d’amore, una forma di ascolto, un’offerta.

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