POESIE CONCORSO

CARLA TOMABACCO

SPIRAGLI


Quando non è mai tardi
per sognare, e il rumore
tace di nuovo la notte.
Il vento si raccoglie
nell’eco percorsa o recisa
da speranze e delusioni.
Svoltando avanti anche
se la strada si interrompe
all’improvviso nel vuoto,
e frana ogni direzione
in macerie di buia polvere.

Sognatori aggrappati
a spiragli d’emozioni
ed essenze di sentimenti.
A scrivere e rileggere
i fogli dell’esistenza,
ora scintillanti di gioia
ora divorati dal fuoco
scuro delle avversità.
Gli uni accanto agli altri
e soli, nello stupore
che ci affianca il cammino
mentre inseguiamo l’aquilone
di un più terso orizzonte.

ANTONIO CIERVO

Secondi d'amore


Amore tu che sei nella mia anima
in questo secondo che è già passato
mentre un altro si appressa
diverso non più lo stesso
e un altro ancora
aspetta il suo turno sospeso nell'aria.
altri ancora attendono
di giocare con il mio cuore
trasportandolo nel tempo
inconsapevoli del mio tormento.
Nascono e muoiono
in un battere di ciglia
colmandomi
di infiniti attimi di te.
Ne è bastato uno per amarti
non basteranno quelli
di tutta l'eternità
per dimenticarti.

FABIOLA MURRI

SOSPESO

Ti lascio sospeso al limite dell'anima
senza via di scampo..
ma la mia anima è maledetta
per quest' amore proibito,
invisibile ai cuori ciechi
nell'illusione che profuma d'oppio,
dimentico di vellutati sospiri
colmi,
umidi ed esausti,
smarriti,
bastava fermarsi per non precipitare
ma sono andata oltre condannandoti!

FULVIA MARCONI

LA MIA PRIMAVERA

Cercando primavera e le sue gemme
m'accorsi solo all'ultimo momento,
d'aver varcato la soglia dell'autunno
sfiorando con le dita le mie rughe.
Ho camminato fra bagliori e sguardi
intrisi di promesse senza tempo,
scordandomi il profumo della pelle
e trascinando inibizioni e voglie.
Sono arrivata infine al nulla denso
d'un oppressiva quiete lacerante.
Ingorda pace che deludi incanti,
domando mire e dilaniando mète.
Ed ora è il tempo delle foglie morte.
M'avvolge il vento col patire freddo,
m'ignora pure il sole al suo vagare
che a sera striscia ed accarezza l'onda,
sperdendo i raggi all'ultima marea.
Poi mi sorprendo vuota nello specchio
e forse piango consumando gli occhi,
ma dentro ad ogni istante che non muore
c'è l'attimo d'eterno che stupisce.
Voglio sciupare un palpito sferzante
per ritrovare ancora la mia scelta.
Domani a sole nuovo appena desta,
con nelle mani bianchi fiori in boccio,
avanzerò pestando tulipani
e poi schernendo quel furore nuovo,
tra ortiche, stoppie secche e la gramigna,
celando fra i miei seni la follia
procederò invocando primavera.

AURELIO ALBANESE

ANCORA TI CERCO

E di noi che bisbiglia la voce
autunnale che senti
mentre nutre e raduna
in falaschi le ultime
foglie sue verdi.
Ed è in un profumo
di castagno e mosto
che il bosco ormai spoglio
in un audace colore
ricopre aiutato dal vento
come Padre capace
le secche perdute
amate sue figlie.
Galeotto fu quel nostro bacio dal sapore di fragole e uva,
e quelle profumate tue labbra,
in cui mi son perso, galeotti
i capelli e quei tuoi occhi
dal riflesso d'un cielo curioso
in cui s'addensa silenziosa,
ancor oggi timida, candida neve
che, con voce gioiosa s'appresta
in un più fresco mattino.
E fu li in quell'incanto
che io colsi il tuo amore
quando ancora il nostro cuore
era acerbo e ubriaco
dai luccichii di stelle
e la piena luna ci accompagnava
ruffiana attraverso la notte
misteriosamente fertile.
Minuscoli frammenti preziosi
di noi ancor oggi ho rivisto nel cielo
e la tua anima tra quei molti colori
che l'autunno per me ancora ha dipinto
tra le foglie e le nuvole
dove ancora ti cerco.

ALESSANDRA VERDINO

LA ROSELLINA SELVATICA

Nel mio giardino
c'è un piccolo albero
di roselline selvatiche.

Cullate dal vento.

Sono belle
delicate
profumate
e hanno le spine.

Come i sogni
quando diventano
incubi
e possono
distruggerti
l'anima.

MASSIMILIANO VOLPATO

QUELLA NOTTE

Quella notte che ho sepolta nel cuore passò
ma ricordo i flauti che fecero fischiare di sè
il vento fra i cembali grevi delle tue parole
appassionate che inebriarono gli occhi del giovane claudico e stanco seduto al video.

Quela notte che ho sepolta nel cuore ringhiò
come un giovane lupo disuso al branco nudo
come cruda la libagione che mi offristi pria
che gli anni mi invecchiassero: si spensero
le faci che sole svecchiavano il mio cuore.

Quella notte mi piace ricordare come punto
che fernò la mia irrealtà giovanile in petto
salda quale fendente secco della mia sete
di ribalderia, egocentrismo, egoismo: era
uno status che mi dava a vivere più sogni.

Quella notte mi piace ricordare anche se
paingevo per la dimissione sentenziosa
che odorava sguaiatamente di pazzia e che
avrei portato con me nel viaggio senza ffine che volevo cominciare: illuminare i passi.

E partii senza sapere dove la strada voleva
portare: semplice il gusto di andare lontanoper raggiungere il piacere di riconcoscerti
fra i cembali della luna, nell'iride oculare,
fra le onde del mare, in scoppi di stella bella.

E partii senza sapere dove sarei stato costretto
a recedere per cedere alla potenza dell'amore:
quando provai ed ogni santo attimo della vita
ripeto guardandomi allo specchio mentre tu
forse dormi in enormi emorragie di stanchezza.

LUIGI CARLO ROCCO

UN AMORE INCAPACE DI PENSARE

Quando il vento del sud
ti sciglierà i capelli
e porterà la pioggia
sapremo se rimanere lì,
bagnati e incoscienti
come un bacio sfuggito al silenzio
e un amore incapace di pensare.

Conosceremo l'odore del corpo
e il sapore della terra
il risveglio
del colore dei nostri occhi
saremo li
a raccontare le storie dell'infanzia
e a parlare male del mondo
così sbronzi da non prensersi sul serio.

Il tempo si farà normale
continuo
scandirà il ritmo dell'attesa
avvicinerà la tragedia e la beffa
tutto questo sarà
ma ora
sono sospiri caldi
umidi cristalli
un amore incapace di pensare.

VALERIA VITTANI

CHIUSA

Chiusa
in qusto mondo
io sono,
incatenata
a questa vita
vivo.
Sciogliete queste catene,
lasciatemi volare!

ALLIEVI WANDA

PETALI DI LUNA

Petali di luna...
Sulla tua bianca pelle nordica
sui tuoi neri capelli argentati
Sui cangianti ulivi e gli agrumeti della terra
Sulle terrazze in fiore e sui morbidi pendii

Petali di luna...
Nell'incanto del tuo sguardo seducente
Nella luce dei tuoi occhi belli e stanchi
Sulle onde chiare e spumeggianti del mare
Sulla sabbia umida intrisa di sale

Petali di luna...
Nella velata inquietudine del tuo animo gentile
nel buio cupo dei tuoi giorni sempre uguali
Nella notte limpida caarica di stelle
Nella luce crepuscolare della sera

Petali di luna per te...
Dal profondo del mio cuore
all'infinito del tuo cielo terso.

ANNA GATTO

L'ATTIMO

Quando
ormai
non esiste più niente,
oltre
il visto, l'avuto
e il presente.
Quando
tendi la mano
cosciente
che
ogni cosa che vuoi
è incosciente.
Fissa
un punto nel Silenzio,
dove
il tuo Spirito
si ferma esausto
dall'infinito
errare
nel tentativo,
vano,
di trovare...
E ti accorgi
che seicome farfalla d'argento
che volteggia
nel suo firmamento
e che
un fiore
non riesce a sbocciare
per paura,
soltanto,
di amare.

MIRKO AMICONE

COME SEI

Sei come sole che muore d'inverno
acqua che spegne l'incendio
pioggia che rovina sui nostri passi
stanchi e lenti
mare intristito dal vento
in questi giorni che passano
più amari del peccato
di averti perduta
l'oggi muove a stento
i suoi passi
dimenticando quel che farà
il domani che verrà


RITA MUSCARDIN

A TE

Ate che illumini d'immenso le mie notti buie
smarrite di luna e di stelle,
a te che hai disegnato una nuova primavera
nelle mie stagioni vuote e fredde,
a te che afffronti ogni giorno
il mare tempestoso del mio vivere incerto
come vela che scivola leggera sulle onde
per condurmi verso acque tranquille,
a te che stringi forte le mie mani
e non mi lasci andare via
anche quando vorrei perdermi
per non ferirti ancora,
a te che quando mi guardi negli occhi
sai leggere nel mio cuore
le parole che nessuno ha voluto ascoltare,
a te che hai trovato la via per condurmi a casa
mentre confusa abitavo
nel albirinto delle mie antiche solitudini,
a te che mi hai donato il cielo
strappando le mie radici da terra ostile,
a te che sei oceano ed accogli il mio mare
calmando ogni fessura del mio essere
come onda che sommerge solitaria roccia di scogliera
a te che sfiori la mi apelle con carezze di seta
e sul nostro giaciglio segreto
deponi il fiore che hai raccolto nel mio giardino.
A te che sei la risposta di un cielo commosso
alle mie lacrime antiche,
ti amerò per sempre
e con ali d'immenso voleremo un giorno insieme
verso orizzonti di luce e grazia senza fine.

SANTE VALENTINO

IL GIARDINO DEI SEMPLICI

Io lo so che verrai,
che un giorno verrai anche tu
e non mi lascerai andare solo
sul confine a rincorrere silenzi
per rinfrancarmi l'anima,
Lo so che prima o poi verrai,
trascinato dalla corrente, alla deriva
in cerca di un appiglio
che ti aiuti a risalire.
Siamo entrambi in bilico
sulla criniera del mondo,
inermi nel perpetuo agone tra cielo e terra
a divorare il buio con gli occhi
senza capire.
Ma io ti ho cercato, amico mio,
e tu non c'eri sulla strada degli ulivi
per sfuggire l'ancestrale condanna.
A quest'ora saremmo arrivati a finibusterrae ed avremmo aperto quella porta
sul nostro tempo
senza più ipocrisie e finzioni.
Saremmo entrati in quel
giardino dei semplici
dove la siepe non cela l'infinito
ed il passero canta sinfonie sconosciute.
Non deludermi ti prego se ancora te lo chiedo,
se in questo incedere curvo sotto l'arroganza del tempo
mi trascino sconfitto.
io ti supplico di accompagnarmi li,
in quel giardino
dove la pietra si nega
e le piccole cose
hanno il profumo del pane antico.
Eppure, so che verrai, amico mio!

LETIZIA PARIGI

NOI

Vorrei rinascere
per amarti di nuovo
come ti ho amato.
Vorrei ripartire dal nulla,
come tanti anni fa,
l'uno per l'altra: due in un' anima.
Ed è stata la nostra salvezza,
la salvezza del nostro amore
o il coraggio di andare oltre.
Oltre la passione che freme,
che col tempo diventa memoria,
oltre la nostra mortale realtà.
E poi trovarsi vecchi, sempre insieme,
incanutiti e immobili, che l'occhio quasi
non scorge il rosso di un tramonto,
ed il fischio dello storno
è un futile richiamo
quando l'amato non ascolta.
Il vizio del tempo è l'andar veloce,
fa sbocciare in fretta la rosa
e in un sospiro i suoi petali scompiglia.
Una carezza e il cuore sussulta ancora,
indugia la tua mano sul mio volto,
e una lacrima terge gli occhi miei.
Vorrei rinascere con te,
per amarti unìaltra volta,
come ti ho amato.

TRAVAGLIATI ANNA

CAPOLAVORI DI EVASIONE

La luce respira tra le nuvole d'aria,
resa pesante dagli occhi fissi,
piccole perle perse e opache
che cercano qualocosa tra la terra e il cielo.

il silenzio invisibile nemmeno batte,
fra fruscii lenti di ciglia e labbra,
i piccoli respiri involontari
lo sboconcellano.

L'ispirazione, una buona idea, la risposta che manca,
forse sono farfalle impercettibili,
nell'aria ferma stanno solo aspettando
la testa su cui posarsi.

L'aria è chiara e fredda,
tempo di attesa e di paura,
il silenzio fluisce dentro,
ci si potrebbe quasi annegare.

E da leggero diventa pesante,
e secoli si rivelano i minuti,
e con il cuore in attesa stai ancora sperando
che qualcuno colga il tuo grido.