Preambolo
Dalle informazioni raccolte, Tia Malgaida (Margherita) Satta era la moglie di un pastore e casalinga.
103 anni portati splendidamente.
Non avendo potuto visionare alcun murale a Buddusò non ho pregiudizi e influenze; ho lavorato di sola fantasia concentrandomi solo su questa donna.
Chi era Tia Malgaida Satta? Aveva dei figli? Quanti? Era estroversa o una signora di poche parole? Non mi è dato sapere. Solo ipotizzare.
Era una moglie, certamente anche una madre.
L’ho immaginata come una donna dal carattere forte, segnata nella vita da mille pensieri e difficoltà.
Ma anche come una donna gioviale, circondata da vere amicizie e tanti nipotini.
Forse andava in chiesa e per questo, penso, anche devota alla Madonna. Da nonnina centenaria non le mancava l’affetto della gente di Buddusò e dei bambini con la quale amava farsi fotografare. Lei augurava loro di vivere una vita ricca, in salute e lunga come la sua. Lo si legge in un piccolo articolo riguardo una recita in limba tenuta in paese nel lontano 2002.

Progetto del murale
La superficie muraria a disposizione su cui realizzare il murale è di 4 x 3 m, per un totale di 12 mq.
Con un programma professionale di editing, ho elaborato digitalmente la fotografia di Tia Malgaida rendendola più definita nei lineamenti e dai colori più marcati.
Lo sfondo della foto, un malinconico muro, è stato sostituito digitalmente con della tinta bianca.
Si è ravvivato su mucadore con un bel nero: in voluto contrasto con lo sfondo bianco.
Se è vero, come ho scritto nel preambolo, che la signora Malgaida era circondata da amici e nipoti, allora, la sua vita è stata anche colorata e intensa. Ecco quindi che nel murale compaiono i colori: rosso, giallo, ocra, arancione, blu, viola, verde. Il rosso è l’amore, il calore. Il giallo è la felicità ed il buon umore. L’arancione è ottimismo e serenità. Il blu pace. Il verde speranza.
Per contrastare le forme sinuose de su mucadore occorrevano delle forme geometriche: ho scelto di inserire l’esagono. L’esagono è un poligono piano regolare, con sei lati uguali, sei angoli uguali, sei vertici. Quando viene inscritto al cerchio, il suo lato è uguale al raggio, nella numerologia richiama al numero 6, in quanto i suoi vertici sono 6 e richiama al triplo del numero 3 considerato perfetto. Il fatto di essere riferito al numero 6, che simboleggia la Creazione, lo accomuna alla “Ruota della Vita” a sei raggi, che simboleggia l’alternarsi delle stagioni e delle vicende umane, ed all’Esagramma che, come il Fiore della Vita, è inscrivibile all’interno di una struttura perfettamente esagonale.