BINARIO - Personale di pittura digitale
Oristano, Galleria LIBRID, 13/27 maggio 2017
Testo in catalogo
Il 30 Maggio 1997 a Roma un gruppo di pittori di varie nazionalità nel tentativo di chiarire le problematiche aperte dalla pittura digitale, promulgò un "manifesto" che per il suo contenuto di rottura era certamente destinato a lasciare un segno nella storia dell'Arte contemporanea. Il punto centrale stava nell'affermazione che "il possesso di un'opera d'arte deve avere come fine il suo godimento e non il suo valore sul mercato". Tale concetto tendeva a democratizzare l'arte, estendendone il possesso a fasce sociali fino ad allora escluse dal circuito degli originali. Il Manifesto afferma che l'unicità dell'opera e la sua diretta emanazione dalle mani dell'Autore, fino ad allora considerati dei valori, sono piuttosto delle barriere che sono state abbattute grazie alle nuove tecnologie.
Nel ventennale di quel Manifesto che sanciva la nascita del Digitalismo, ci si chiede ancora cosa sia l’arte digitale: è semplicemente arte! Realizzata però con l’ausilio degli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. Ma al di là degli strumenti utilizzati, il concetto, il pensiero e la ricerca restano comunque patrimonio dell’artista e delle sue opere, senza essere influenzati da questa apparente mutazione negli stili e nelle tecniche, che tuttavia rimangono sempre fedeli servitori dello strumento primario dell’uomo: la sua mente. Emanuele Gentile, palermitano di nascita ma sardo d’adozione, solo dal 2008 ha cominciato ad esporre le sue elaborazioni partecipando a numerose mostre sia in Italia che in alcune capitali europee, riscuotendo consensi di critica ed ottenendo vari premi e riconoscimenti, tra cui la selezione per la partecipazione alla Biennale di Genova del 2015. Ed è proprio nel ventennale dalla pubblicazione del Manifesto che Emanuele Gentile torna con una mostra che come suo solito viene identificata da un doppio senso: Binario. Doppio senso già presente nelle personali del 2009 “Scusate il ritardo”, titolo leggibile sotto due aspetti, da un lato un sentito omaggio alla figura di Massimo Troisi, dall’altro un modo per scusarsi con opere che per anni erano rimaste intrappolate nel PC e mai esposte pubblicamente. Da un lato, Binario, è un omaggio al sistema binario, senza il quale non esisterebbero informatica, programmi di pittura digitale e, quindi, la sua stessa arte; dall’altro, invece, si riferisce alla sua recente produzione artistica. In parallelo, infatti, come se procedesse contestualmente su due binari, incentra la sua ricerca sui DIGITAL PORTRAITS e sugli ABSTRACTS. I primi nascono dalla voglia di perpetrare il gesto compiuto da Mimmo Rotella, maestro del décollage, in occasione della prima grande mostra di pittura digitale “digipainting 97”, che intervenne in acrilico su un suo ritratto digitale, intendendo questo gesto come una sorta di "consacrazione" del movimento Digitalista. I secondi, invece, dalla consapevolezza che l'astrazione crea una metafora estrema evidente ed enigmatica per descrivere la realtà inafferrabile che ci circonda. L'opera astratta rende l'ignoto accettabile, guardabile e per questo è necessaria.
E come un binario va inteso questo catalogo che porta con se le sue quaranta opere che procedono parallelamente fra ritratti e astrattismi.
Ilenia Cilloco
sabato 13 maggio 2017
Piazza Eleonora d'Arborea, 4 - Oristano - Italy
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