Il visibile è tutto mappato come la catena che scrive il nostro Dna. Colui che vede e come vede è cosa vede. Le urla di getto che affronto nei miei quadri fungono per l'osservatore come specchio dell'anima e della propria persona. Gli uomini si sono creati un'immagine d'ogni cosa che rispecchia la propria volontà.
L'infinito eterno, la poesia del sempre contemporaneo di un'immagine di chi ponendosi al cospetto ne diviene parte attiva e consapevole.
Il fondo che per la maggiore ha il color del grano, rende maturo il dipinto nutrendone il gesto. Il nero del segno è assorbimento totale della luce, che rappresenta l'esposizione alle informazioni che il lettore dell'opera fornisce al quadro. Tali informazioni plasmano il segno a visioni che ogni lettore acquisisce nell'interpretazione e nella visione. Le gocce sono anomalie nella memoria umana che inconsciamente riportano alla luce le nostre origini. Le immagini sono forme d'interpretazione simbolica di una realtà che non esiste e che ognuno di noi si forma nella propria mente.
La scelta di affrontare questa pittura è dovuta a esperienza di vita. In un mondo dove ognuno vive di libera interpretazione, dove il detto e il non detto acquisiscono singolari sfumature qual miglior arte se non quella di usare uno specchio che va oltre il visivo.
