L'arte supera il tempo.
L’arte supera il tempo. Questo può venire alla mente considerando le opere di Gianni Baccàro, ma è pur certo che tale affermazione così sintetica necessita di una pur breve spiegazione.
Nelle sue opere si trovano forme, colori, riferimenti e simboli che ci conducono alle antiche civiltà (natura, sensazioni, sentimenti intatti), a quando il mito colorava il mondo di magia. Vi sono fregi,densità cupe come preghiere nella semioscurità di una pieve romanica, trine eleganti di rinnovati slanci dello spirito.
C’è il presente con la sua voglia di libertà, con la nostalgia del vero,con la forza di rompere le catene tradizionali delle immagini.
Il tempo è superato perché in questi lavori non è scandito, ma è tutto presente.
Il linguaggio è di un espressionismo nuovo, originale, che spazia consalda coerenza dalla fedeltà alle figure verso motivi astratti.
In questi quadri non c’è né angoscia, né stati di esaltazione o intendimenti polemici. C’è invece interpretazione di certi valori universali e il grande piacere di estrinsecare il proprio sentire il colore. Il quale respira una vigoria che prorompe, benchè sia perfettamente dominata dall’arte. Le superfici delle opere siaccendono con i dati dell’intuizione e del sentimento, ma poi c’è come uno smalto che suscita un effetto particolare.
Si potrebbe pensare ad immagini che affiorano dalle profondità di un gorgo dove l’acqua sia ferma. Le cromie appaiono vivide, ma imprendibili e hanno un silenzio che contiene il mistero dell’essere.
Colpi di sonda dell’intuizione. Ecco che “Maestà femmina” assurge ad apparire con le seduzioni di Venere terrestre superando loscuro del fondo. La luce di cui la donna è sempre stata latrice,vince sul nulla. Una donna che ha l’identità di tutte le donne di prima e finché ci sarà un poi.
“Il bacio”, un guizzo di rosso ferino, ma in un abbraccio immenso, tenero, che sembra la circonferenza del mondo e di tutti i secoli raccolti in un solo momento. E poi, tra lacche di luci alte e uniformi, tra cromie che trascorrono, tra squarci come folgorazioni, può comparire sospeso un dolcissimo cuore.
Solo l’arte, in un mondo come il nostro, sa ritrovare questo simbolo di vita.
Franco Ruinetti.
Franco Ruinetti [Critico d'arte]
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