Cronistoria
La mia vita artistica

1996
"ORARIO CONTINUATO"-Arte e Musica-S.Maria del Monte-Caltagirone
Espressione immaginaria come filo conduttore tra passato, presente e futuro.
Frammentaria carica emotiva tra simbolismo devozione e misticismo.
Arcano controsenso tra contemporaneità e scorci remoti.
Palese conferma all'inconscia individualità.
Eugenia Valenti
Particolare dell'installazione-Scala S.Maria del Monte-Caltagirone

1996
"C.L.O.S.E.D.?"- Museo - Trecastagni
Eco tornante,(conciso messaggio precedentemente espresso)intensa adunata di anime sofferte,cammini violentati miseramente celati.
Ma come fuoco sotto la cenere di nuovo "eco tornante".
Eugenia Valenti
"Eco tornante"- particolare dell'installazione-museo Trecastagni
Opera di riferimento: ECO TORNANTE

1994
"CASA FONSECA" Ambienti/Progetti/Oggetti/Figure -Villa Fonseca Firenze
"Particolare dell'Installazione"-Casa Fonseca-Firenze
Opera di riferimento: TERMINAL

1994
"INCOGNITE" Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta-Siracusa
L'esteriorità dell'opera raffigurante la flagellazione di Cristo è costituita dalla cornice che si presenta come una struttura ferrea attanagliata da indistricabili grovigli e annerita dalla voracità del fuoco.
Quale crudele analogia per notificare l'inguaribile natura umana che ripete la flagellazione su Cristo e su se stessa.Il forte contrasto tra il buio dell'immagine e il chiarore della polvere depositata dal tempo che ne cronicizza gli strati,rivela l'eterno dualismo tra vita e morte.Il percorso dei sacchi,carichi di trascorsi,si presenta come un itinerario.Memore del suo stesso vissuto divenuto un tutt'uno con la polvere e intensificato da quell'immagine" BUIA".
Eugenia Valenti
"Installazione"Ex Chiesa dei cavalieri di Malta- Siracusa

1993
"IL BIANCO E IL SUO DOPPIO" Galleria "IL SEGNO" Siracusa
....e dalla memoria assopita emerse con violenza la volontà di sovrastare l'incubo che transitando quelle vie un tempo ancorate alla terra,vive di linfa e dalla foggia indeformabile si insinua alitando,percorrendo le nodose canne fino all'apice della sua dolente affermazione.
Quella volontà spinta dalla forza onirica aliena del sogno angoscioso,oppresso e soffocato,esplode diramandolo in mlteplici canali di suddetta vitale materia come un suono d'organo,esorcizzando così la sua essenza devastante.
L'anima si stà svegliando,reduce dall'incubo si appella alle proprie forze e ancora ferita e bendata celebra la sua rinascita perennemente bisognosa di purificazione.
Sono immagini che hanno la caducità,la leggerezza,l'improbabilità di una realtà onirica,sospesa tra sogno e incubo.
Eugenia Valenti
"ONIRICA"-Materiali vari Siracusa
Opera di riferimento: ONIRICA

1993
La prassi del lavoro di Giuseppe Scala consiste,fondamentalmente, nel comporre una fitta trama di bende bianche(ricavate da lenzuola che hanno accompagnato il nonno fino all'estremo saluto)sulla base di scheletriche ossature di canne.Il giovane artista si preoccupa di avvolgere le " ferite "(che la nostra società mostra,come egli stesso ha sottolineato)di una materia che inizialmente era stata purificata da un elemento che contraddistingueva il suo lavoro:il fuoco.Anticamente queste strisce venivano avvolte intorno al capo come un segno di dignità sacrale.E'quello che vuole ancora conferire alla materia.Ma diversamente come avveniva nella sua fase nera.Lì con la pacata rassegnazione di una consapevole caducità della materia.Qui,invece conspietata e concreta lucidità
In questi giorni abbiamo camminato a lungo tempo per le vie di Ortigia, cuore antico di Siracusa.Pochi sguardi fra noi per dirci che non è più tempo di attendere per purificare e per salvare le "perite" che la nostra bianca pietra calcarea,dolorosamente,presenta.
P.Campanelli
Particolare dell'installazione -Galleria "Il Segno" -SIRACUSA
Opera di riferimento: ONIRICA particolare

1993
"LA PRECARIETA' DELLO SPAZIO" Centro d'Arte Contemporanea -Siracusa
Giuseppe Scala,coerentemente con quanto già prodotto in passato,ha proposto un accumulo costituito da blocchi di gesso,strettamente fasciati con strisce di tela,che vuole essere,nel suo più schietto significato,una forte denuncia contro il degrado cui sembra andare fatalmente incontro il patrimonio storico siciliano
"INSTALLAZIONE" -Centro d'Arte Contemporanea -Siracusa
Opera di riferimento: GAZA

1993
"SCARPERENTOLA" Arte-Design-Fashion -Idea Books - Milano
"GROVIGLIO" Fil di ferro-Siracusa
Opera di riferimento: GROVIGLIO

1993
"IMMAGINI NEL BUIO"-Cral Sicilcassa-Siracusa
Libro costituito da pagine caratterizzate da rilievi che rivelano un tragitto da percorrere,estremamente tortuose e pericoloso come la fine dell'esistenza.
Nulla dura in eterno quindi tutto volge ad un termine,infatti,pian piano,pagina dopo pagina,le tortuosità si fanno più rade,leggere fino a raggiungere la stasi della fine.
"DUNE"-Materiali vari-Siracusa

1993
"COLLETTIVA DI STUDI E RICERCHE D'ARTE CONTEMPORANEA" Cral Sicilcassa-Siracusa
"SENZA TITOLO" Siracusa

1992
"NOVORGANISMO" a cura di Giovanni Iovane Catania
Il fuoco,come mezzo di espressione,è semplice e decisivo e,soprattutto,rapido;al contrario della vita che è generalmente lenta.Per questo motivo,Gaston Bachelard l'ha definito l'ultravivante.Un ultravivente contraddittorio giacchè è buono e cattivo,ma è con le contraddizioni che si dispiega il mondo.
Il libro,come mezzo di espressione(o meglio,in questo caso,come espressione)è complesso e mai decisivo,soprattutto è lento.Ed è per questo motivo che gli arabi(il Corano),i cristiani(le Sacre Scritture),Galileo e Mallarmè lo hanno identificato con la vita, anzi con il vivente,naturalmente che ci sia un"vivente"è la condizione necessaria e sufficiente affinchè ci si interroghi sulle contraddizioni.Fuoco e libri ardono di reciproca e perversa attrazione;attrazione che soltanto oggi sembra essersi spenta grazie all'infinito librario di Borges e al rigoroso divieto di fumare nelle biblioteche.Prima non era così.Ricorda,infatti Borges che il Primo Imperatore Shih Huang Ti,noto ai più per aver edificato la Grande Muraglia,ordinò che fossero bruciati tutti i libri scritti prima di lui.Secondo Bernard Shaw,Cesare non fu meno drastico,semplice e rapido quando dinanzi all'incendio della Biblioteca di Alessandria disse:"lasciala bruciare.E' una memoria d'infamia "-e la stessa espressione deve aver pensato Hitler quando commiassionò i suoi roghi pubblici.Al di là profonde e complesse questioni politico-metafisiche(il destino,il nostro destino,deve ardere o no?)Canetti ne ebbe molto a male quando bruciò la sua biblioteca e anche i galileani lettori del "gran libro della natura"quando bruciarono ettari del parco di Yellowstone.E dopo tutto ciò,che cosa fa Giuseppe Scala? Brucia i suoi "libri".Sembra una anacronistica contraddizione,e lo è.Le rapide,semplici e decisive
contraddizioni spiegano il mondo attraverso(parafrasando il grande bibliotecario)l'immanenza di una rivelazione che non si produce ...o andata in fumo.
Giovanni Iovane
"LIBRO"ferro trattato-dm 35x45
Opera di riferimento: LIBRO

1992
"ITINERARI" Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta Siracusa
Depongo le mie opere che ormai sconfitte escono da un ciclo lungo e tormentato.In questo luogo avviene la loro "deposizione".
Esse trovano il loro altare,testimonianza di un passato vivo e forte,dove il fuoco primeggiava con le forze della natura
Installazione - Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta -Siracusa
Opera di riferimento: GA22639 - Senza titolo