Commedia Nuova di Menandro: Tragedia di maschere

1979

Commedia Nuova di Menandro: Tragedia di maschere Assurde mitiche furbesche impossibili siete tragedia di maschere antiche e moderni profili di sogni ricorrenti quando – pezzi di storia – trasformate i vostri sguardi in sottili menzogne. Insidioso e tremendo quel tragico viso rappresenta il naufragio di esistenze nell’impolverato silenzio spezzato da laceranti urla e sciagure di pianto … Intriso di felicità e pieno di gioia quello sorridente canta alla vita alleggerito della sua solidità risveglia il desiderio malizioso di un abbraccio … Angosciato nella sua ombra e carico di nostalgia e rimpianto quello triste appare impagliato e intrappolato in un vecchio giornale polveroso … Stupisce quello scellerato che beffa senza rimorsi il destino burlone disinvolto e sicuro entra ed esce troppo vero per essere verosimile … Scruta attento l’orizzonte l’ironico mago che guarda la luna che sale e trasformandosi in finto fantasma re-inventa la sua incompiutezza … Nota: la composizione poetica è riferita alle maschere raffigurate con trame ed espressioni: tragiche – gioiose – angosciate – beffarde – ironiche. Nota biografica di Menandro Le maschere riprodotte sono della “Commedia Nuova” di Menandro e le originali sono state rinvenute durante lavori di scavo alle isole Eolie Menandro, in greco Ménandros (Atene: 342 – 291 a.C.), è considerato il maggior poeta greco della “Commedia Nuova”. Avviato all’arte drammatica dal poeta Alessi ed educato alla scuola di Teofrasto ed Epicuro, il poeta, raffinato nei costumi, amante dei piaceri della vita ed estraneo alle vicende politiche, trascorse la sua vita ad Atene, dedito alla sua arte. Menandro è venuto alla luce in una parte della sua produzione originale, attraverso papiri egiziani. Infatti, le tre migliaia circa di versi, contenuti in frammenti di varia lunghezza, riguardano una quindicina della sue cento e più commedie composte in trent’anni di febbrile attività artistica. Per testimonianza degli antichi e per giudizio, non senza contrasti, dei moderni, che talora gli rimproverano mancanza di fantasia e di drammaticità, Menandro può considerarsi il miglior commediografo, se non l’ideatore della commedia nuova nella sua rappresentazione scenica. Menandro, sulla lieve trama di comuni motivi di amore e di avventura, che hanno un lieto fine, ha portato sulla scena con fresco realismo gli uomini della vita quotidiana nella varietà dei tipi e degli atteggiamenti che la compongono. All’acutezza di osservazione e alla semplicità di linguaggio si unisce in lui la predilezione per il motivo gnomico (trama sentenziosa che predilige precetti, massime e aforismi), da cui emerge spesso una concezione di valori umani che conserva tuttora la sua validità. Hugo Salvatore Esposito

Informazioni generali

  • Categoria: Scultura / Installazione

  • Eseguita il: 1979

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA197763
  • Archiviata il: 14/11/2022

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