Vita e Morte Tra le Arti

La mostra internazionale "La Vita dell'Arte IV"

In questi quattro anni, abbiamo assistito a molti eventi intorno a noi che hanno influenzato la nostra percezione della vita in modo nuovo. Nella vita, vivendo la vita, possiamo trovare immagini che toccano il nostro cuore e in un'opera, gli artisti cercano di presentarci il loro esistere attraverso storie diverse vissute, a volte in contrasto con la complessità del mondo reale. Il titolo La Vita dell'Arte nella traduzione cinese può essere interpretato come "Arte per la vita"; sembra piuttosto antiquato e mi ricorda un programma televisivo cinese di molti anni fa che aveva proprio questo titolo. Il conduttore intervistava cantanti, attori, pittori, scultori e musicisti proprio per cercare di dare voce alle loro esperienze, alla loro storia. Tornando alla nostra mostra, gli artisti ci presentano  la loro storia, una storia che attraversa le epoche, periodi diversi, fra realtà e sogno. Una caratteristica comune delle opere degli artisti presentate nei quattro anni di mostre tematiche internazionali de La Vita dell'Arte è la presenza di arte antica accanto a quella contemporanea. La collezione d'arte internazionale A60 e il contenuto delle opere degli artisti contemporanei formano insieme un viaggio attraverso il "passato" e l' "oggi" dell'arte. La quarta edizione della mostra La Vita dell'Arte presenta le opere di 30 artisti dal XIX secolo ad oggi; il ritratto di Francesco Podesti, ci offre uno spaccato della pittura realistica di metà Ottocento, e le opere di Chang Jiaqi e Xie Yu'en e Fabio Grillo presentano opere recenti realizzate nel 2022-23 che raccontano le emozioni del presente. In queste opere, che abbracciano due secoli, cerchiamo di creare un dialogo tra i linguaggi artistici e lo sviluppo dell'arte. In questo processo, anche se alcuni artisti hanno lasciato il mondo a livello fisico, sono ancora vivi a livello artistico (spirituale). Qui non posso fare a meno di pensare all'arte come a una forma che ci porta informazioni, colori e relazioni da una prospettiva visiva e da una prospettiva spirituale: sentiamo le esperienze e le riflessioni dell'artista nel contesto del periodo e della storia in cui ha vissuto. Che si tratti di una prospettiva visiva o spirituale, quando ci troviamo di fronte a un'opera d'arte, essa è comunque una continuazione della "vita" dell'artista. In base ai valori universali, la nostra definizione di morte è spesso limitata alla componente fisica, ma come definiamo la morte spirituale? Durante la preparazione della mostra  La Vita dell'Arte di quest'anno, abbiamo ricevuto la triste notizia che un artista con cui avevamo già lavorato molte volte era morto dopo una lunga malattia. Nell'esprimere il nostro profondo rammarico, mi sono anche chiesto se l'essere umano quando affronta la morte fisica, perde lo spirito che è in lui. L'arte diventa una memoria dell'artista dopo aver affrontato la morte. Quando entriamo in un museo o in una galleria e vediamo le opere degli  artisti che ci hanno lasciato,  l'arte diventa la continuazione della loro vita, del loro viaggio, della loro presenza. Arte e vita fanno parte della mostra La Vita dell'Arte. Questa mostra non è solo un palcoscenico per gli artisti per esprimersi, ma anche un canale per i curatori per osservare e riflettere sulla propria vita. Come ci poniamo di fronte all'arte? Cosa significa l'arte per noi oggi e per il futuro? Quale è la forma d'arte che appartiene a ciascuno di noi? È solo quando le opere sono riunite sotto forma di mostra che saremo in grado di tirare passivamente i nostri corpi per affrontare l'arte in modo diretto? Questi sono gli elementi su cui vogliamo riflettere in questa mostra. Quando l'anima lascia il nostro corpo, vaga in uno spazio e in un tempo sconosciuto. Non ricordiamo cosa abbiamo lasciato in questo mondo e non abbiamo modo di fare un'ultima dichiarazione ai posteri: solo l'arte è stata capace di registrare la "bellezza" della nostra esistenza.