Retrospettiva alla Fondazione Geiger Cecina

Comunicato stampa.
Gli scatti di Irene Taddei da sabato 31 ottobre nella Sala Esposizioni della Fondazione Geiger a Cecina

Fotografie di architetture, sculture, geometrie casuali ma rapita nell’attimo di inaspettate coincidenze, tra paesaggi urbani e dettagli spettacolari offerti dalla natura: il tutto agguantato da uno sguardo colto e originale in grado di rendere unico e inaspettato il quotidiano. Sono questi i temi della giovane ma già affermata fotografa Irene Taddei che da sabato 31 ottobre espone le sue opere presso la Sala delle Esposizioni della Fondazione Culturale Geiger a Cecina. Una mostra che rappresenta la scelta di continuità con i due eventi fotografici precedenti organizzati dalla Fondazione Geiger: uno legato alla promozione sociale con la mostra “Children of Cambogia” e l’altro sulle risorse naturali del mondo sottomarino del Mar Tirreno. Tutte iniziative che hanno come comune denominatore un’altissima qualità delle opere, nei primi due casi documentaria e tematica, ora anche e soprattutto artistica. Con questa esposizione infatti si inaugura l’area di intervento della Fondazione sulle attività culturali e il mondo dell'arte. Il tema delle opere in mostra è in particolare uno dei soggetti preferiti dall'artista: le architetture, già definite "Intellettuali" dalla critica per il loro freddo ma seducente formalismo. Scatti resi possibili dalla sensibilità di un'osservatrice attenta, che riesce a restituire come ad un’originaria bellezza ideale fontane, palazzi, ponti, nuvole, fiori, gocce d'acqua. Irene Taddei si dimostra abilmente capace di arricchisce la fotografia con la sua interpretazione personale. “In questo senso Irene, un po' come tutti gli artisti che interpretano per noi le cose visibili, è un re Mida del mondo che ci circonda – spiega il curatore e direttore della Fondazione Vittorio Riguzzi - poiché con il proprio scatto fotografico riordina, deterge, muove ed esalta i luoghi comuni della nostra esperienza visiva quotidiana. Una opposizione tra cultura e natura continuamente rimessa in discussione, laddove il rigore formale delle coincidenze tra linee e piani, la geometria inappuntabile di ombre e luci che dialogano tra loro sembrano contendere alla natura lo scettro della bellezza, mentre la semplicità e l'armonia con cui sono ritratti gli elementi compositivi di certe strutture edili sembrano quasi farne dei prodotti della natura" .
Irene Taddei, art designer e fotografa, con il proprio studio professionale si occupa di interior e graphic design, design industriale e fotografia curando collezioni, immagini e parole per aziende italiane e straniere. Suoi progetti d’architettura, oggetti e fotografie sono stati esposti a Asti, Bari, Milano, Monza, Parigi, Firenze, Roma, Santa Monica California (USA), San Gimignano, Verona, Vicenza, Volterra e pubblicati su libri, riviste nazionali ed internazionali e giornali telematici. E’ anche consulente di design e fotografia per alcune aziende toscane. In questa mostra a Cecina, nella grande sala della Fondazione Geiger, si è voluto per la prima volta proporre una retrospettiva pressoché completa delle sue opere, raccolte in molti anni di attività.
A questo scopo la cura della mostra ha richiesto un gioco attento di alternanza fra linee di ricerca sempre di alto tenore artistico ma pure molto diverse tra loro. “Nella prima sala, dove regna gigantesco l’impatto delle immagini in bianco nero, che compendiano alcuni degli scatti più belli di Irene – spiega Vittorio Riguzzi – si è voluto ammorbidire la forza dello sguardo imposta all’osservatore allestendo una colonna ideale, sospesa da fili di nylon, intorno a cui si avvolge una spirale fatta dei ritratti a colori di fiori, su fondo bianco e proiezione d’ombra. Fiori di colore rosso vivo o arancione, con una seduttività più sensuale ma di pari suggestione rispetto ai fotogrammi in bianco e nero delle strutture di cemento e acciaio. Sempre nella sala d’ingresso continua il curatore – ci sono sedici cubi che raffigurano altrettante macro di gocce d’acqua fotografate nell’istante della caduta, con effetti geometrici variabili e spettacolari. Il tutto con una gradazione di azzurro e fra queste, un innesto di quattro scatti di dettagli architettonici o curve di ombra che richiamano i cerchi d’acqua”.
La mostra termina nell’ultima sala con una grande parete dedicata al colore – dove è raffigurato, tra latri scatti, il gigantesco complesso del Guggenheim di Bilbao. Sotto la superficie a soffitto di una ballatoio fa da elemento decorativo e suggestivo una grande fotografia di nuvole e cielo che si osserva dall’alto al basso, quasi fosse un trompe l'œil che apre al cielo aperto.

La mostra rimarrà aperta con ingresso libero, dal martedì al venerdì dalle 16 alle 20, il sabato e la domenica dalle 16 alle 22. Per informazioni: Fondazione Hermann Geiger, tel.0586.635011, sito web: www.fondazionegeiger.it
Ufficio stampa Fondazione Geiger

Invito.

Allestimento. Prima sala. "Architetture" e colonna "Ritratto di fiori"

Allestimento.Prima sala.

Allestimento. Prima sala. "Architetture" e "Volterra, suggestione".

Allestimento. Prima sala. "Acqua"

allestimento.Seconda sala. Totem e "Architetture"

Allestimento.Seconda sala. "Nuvole" e "Colore".

Allestimento.Seconda sala. "Dettagli" e "Ombre".

Io.