Recensione della prof. ssa Hylde Salerno

“…Si va delineando uno stile personale, fatto di riluttanza verso la mimesi, teso a screditare il ruolo primario del soggetto dipinto, a favore di una più completa espressione della visione personale dell’autore: la raffigurazione filtrata attraverso la coscienza dell’artista, la realtà vista attraverso l’occhio interno. Il soggetto appare scomposto e frazionato, libero di orientarsi verso i molteplici punti di vista delle tele, vivido nei colori, capace di rendere la fusione tra gli elementi della percezione sensoriale e quelli naturali…un post cubismo intriso di surrealismo. La dicotomia tra tradizione e l’innovazione tenderà sempre ad assecondare, nella lunga carriera dell’autore, l’appassionato intimo e le vicissitudini della vita, lasciando mescere nella tavolozza colori e affezioni, passioni , amori e dolori, soggetti da dipingere e tribolazioni che mettono in susta i suoi patimenti…”