La Scuola di Atene di Raffaello Sanzio

54) - La scuola di Atene "Falsi d'Autore"
04/09/2013 - La scuola di Atene ( Sala delle Segnature in Vaticano )
Un omaggio che l'Artista Montalto Michele ha voluto fare al grande maestro dell'Arte Raffaello Sanzio, cercando di imitarne la Sua perfezione anche se in parte. L'opera riprodotta su tela di Juta cm 150 x 110 x 4 in Bassorilievo composto da polvere di marmo mista con resine e colorata ad olio.

1°) Tracciatura sulla tela in Juta, l'Arcata
Chi era Raffaello Sanzio
Pittore e architetto nato a Urbino nel 1483. Probabile allievo del padre Giovanni Santi e in seguito del Perugino, si affermò ben presto come uno degli artisti più rinomati, nonostante la giovane età. In quel periodo ad Urbino c’era una vera e propria scuola pittorica che influenzò il pittore profondamente, tanto che si può dire porterà sempre con sé le tracce dell’atmosfera creatasi in quel luogo, atmosfera piena di fermento e di linfa creativa.

2°) °) - La Scuola di Atene è un affresco ( 770x500cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509 – 1510 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro “ Stanze Vaticane “, poste all’interno dei Palazzi Apostolici. Rappresenta rappresenta una delle opere pittoriche più rilevanti dello Stato della Città del Vaticano, visitabile all’interno del percorso dei Musei Vaticani.

3°) - - Dopo essersi insidiato, papa Giulio II, manifestò presto il desiderio di non utilizzare gli appartamenti del suo predecessore, Alessandro VI, scegliendo quindi altre stanze al piano superiore realizzate al tempo di Niccolò VI e Pio II a metà del XV secolo, quando furono decorate da artisti del centro Italia tra cui Piero della Francesca. Giulio II volle ridecorarle e chiamò a lavorare un gruppo eterogeneo di artisti, ai quali si aggiunse, negli ultimi mesi del 1508, Raffaello Sanzio. Colpito dalle prove del pittore urbinate, il papa decise di affidargli l’intera decorazione degli appartamenti, distruggendo tutto quello fatto in precedenza. Vasari riferisce ch Raffaello fu molto dispiaciuto di dover distruggere le parti dipinte da Piero della Francesca, di cui non conosciamo il soggetto.

4°) - La Stanza della Segnatura, tra le future Stanze di Eliodoro e dell’Incendio di Borgo, fu la prima ad essere decorata, con un tema legato all’ordinamento ideale della cultura umanistica, divisa in teologia, filosofia, poesia e giurisprudenza, a ciascuna delle quali è dedicata una parete. Tale disposizione ha fatto pensare che la stanza fosse originariamente destinata a biblioteca e studiolo privato del pontefice, anche se non vi sono documenti in tale senso. Fin dal suo completamento vi si insidiò infatti il Tribunale della “Segnatura Gratiae et Iustitiae”, che le diede il nome.
La decorazione pittorica si avviò dalla volta, per proseguire poi alla parete est, dove raffigurata la Disputa del Sacramento e quella ovest della Scuola di Atene. Raffaello e i suoi aiuti vi attesero nel corso dal 1509 al 1510

5° ) - Del dipinto esistono vari studi preparatori superstiti. Il progetto primitivo appare in un foglio conservato a Siena, che mostra un’idea molto diversa: in esso un filosofo, forse Platone, è assiso su un basamento con tre saggi ai suoi piedi e intorno una folla di discepoli. La gerarchia rigida di tale disegno e una certa disorganicità nel gruppo periferico appare completamente rivoluzionario nel cartone che si conserva alla Pinacoteca Ambrosiana.

6° ) - In esso, che riguarda la metà inferiore senza l’architettura, sono già definiti tutti i personaggi come nella versione definitiva, con l’evidente assenza però della figura di Eraclito/Michelangelo: quest’ultima venne forse aggiunta come omaggio al collega dopo la scopertura della volta della Cappella Sistina, nel 1511, ipotesi confermata dall’esame dell’intonaco. Nel cartone gli effetti chiaroscurali sono molto accentuati, divergendo dallo sfumato leonardesco che è più riscontrabile nell’affresco compiuto.

7° ) - Se la Disputa celebra la verità rivelata, la Scuola di Atene esalta la ricerca razionale. L’affresco, inquadrato da un arco dipinto, rappresenta i più celebri filosofi e matematici dell’antichità intenti nel dialogare tra loro, all’interno di un immaginario edificio classico, rappresentato in perfetta prospettiva.

8° ) - Le figure sono disposte sostanzialmente su due piani definiti da una larga scalinata che taglia l’intera scena. Un primo e più numeroso gruppo è disposto ai lati di una coppia centrale di figure che conversano, identificate in Platone e Aristotele. Un secondo gruppo autonomo, in cui sono stati individuati i pensatori interessati alla conoscenza della natura e dei fenomeni celesti, è disposto in primo piano sulla sinistra, mentre di un terzo, anch’esso indipendente, ristretto e disposto simmetricamente al secondo, è di difficile l’identificazione dell’ambito intellettuale, nonostante gli sforzi degli studiosi, indizio è la presenza di una figura identificata in Euclide intento a tracciare una dimostrazione geometrica.

9° ) - - Il titolo tradizionale è molto posteriore al periodo di esecuzione e non rispecchia le intenzioni dell’autore e della committenza e neppure la conoscenza storiografica della filosofia classica che si aveva all’inizio del XVI secolo. Risalente al XVIII secolo circa, a partire da studiosi di area protestante, storicizza la rappresentazione, disconoscendo la complessità del tema iconografico che mira ad esaltare la centralità della Chiesa.

10° ) - Tutta la stanza è inoltre improntata a complessi temi iconografici di carattere teologico e filosofico a cui contribuirono senza dubbio i personaggi del circolo neoplatonico che animava la corte papale e mira ad affermare le categorie del Vero, del Bene, e del Bello da ricomprendere nella teologia cristiana. Tema generale, leggibile solo in relazione agli altri dipinti della stanza, e la facoltà dell’anima di conoscere il Vero, attraverso la scienza e la filosofia. La presenza di così tanti pensatori di varie epoche riconosce il valore del desiderio e dello sforzo di arrivare alla conoscenza, comune a tutta la filosofia antica, visto come anticipazione del cristianesimo.

11° ) - Tale rappresentazione è complementare al dipinto della Disputa del Sacramento sulla parete opposta, dove invece si esalta la fede e la teologia. I due dipinti rappresentano così la complessità di rapporti tra la cultura classica e la cultura cristiana, così vitale nello sviluppo culturale del classicismo del primo Cinquecento.

12° ) - - Nel tempo l’opera di Raffaello ha sollecitato innumerevoli interpretazioni, chiavi di lettura e modelli interpretativi, che si sovrappongono creando la percezione di un’opera complessa ricca di livelli interpretativi ed impressa nell’immaginario visivo collettivo. Vi è stato letto un quadro completo della storia del pensiero antico dalle sue origini, ricco di rimandi colti, riferimenti, caratterizzazioni dei principali protagonisti, simboli e riferimenti cifrati, o anche una rappresentazione delle sette arti libere ( Springer , Chastel) con un primo piano, da sinistra la grammatica, l’aritmetica e la musica, a destra geometria e astronomia, e in cima alla scalinata retorica e grammatica.

13° ) - - La solenne architettura dello sfondo, priva di copertura e che lascia intravedere un cielo limpido, ha proporzioni che richiamano l’architettura tardoantica (come la Basilica di Massenzio), con le volte cassettonate e l’innesto di un tamburo di una cupola. Probabilmente si ispirava ai progetti della nuova Basilica di San Pietro di Bramante, con i grandiosi bracci di una croce greca, di cui di fatto ne sono visibili solo due, ispirato probabilmente alla pianta centrale originariamente prevista.

14° ) - Nei pilastroni che fanno da sfondo alla gradinata su cui si trovano i filosofi, sono collocate due statue, entrambi riprese da modelli classici: Apollo con la lira a sinistra e Minerva a destra, con l’elmo, la lancia e lo scudo con la testa di Medusa. L’identificazione delle divinità è chiarita dai bassorilievi sottostanti. Sotto Apollo si trovano una Lotta di ignudi ( simboleggiante la violenza della guerra ) e un Tritone che rapisce una nereide ( le brame sensuali ), che raffigurano impulsi negativi dell’animo umano dai quali si può elevarsi con la guida della ragione, rappresentata dal dio. Sotto Minerva si vedono invece due figure di più difficile interpretazione, tra cui una donna seduta vicino a uno spicchio della ruota dello zodiaco,e una lotta tra un uomo e un bovino, forse allusioni all’intelligenza e alla vittoria della bestialità governata dalla dea. In scorcio nella navata si intravedono altre nicchie e altri bassorilievi.

15° ) - Nei medaglioni sotto l’imposta della cupola si vedono due bassorilievi con un uomo nell’atto di alzare gli occhi da un libro e una donna con le braccia su un globo terrestre: i loro gesti sono da mettere in relazione con quelli di Platone e Aristotele al centro

16° ) - - Notevole è l’enfasi data alla rappresentazione prospettica, che aveva avuta a Urbino uno dei centri di diffusione più importanti, da dove provenivano tanto Raffaello quanto Bramante.

17° ) - Del resto una restituzione prospettica così complessa lascia pensare che Raffaello si sia avvalso di uno specialista, forse Bastiano da Sangallo, virtuoso autore di prospettive sceniche, o, come riporta Vasari con però minore credito negli studiosi moderni, Bramante stesso. E’ altresì noto però che una delle specialità del Sanzio era proprio la prospettiva ( Vasari riporta che l’insegnò lui al fiorentino Fra Bartolomeo ) e che le rappresentazioni architettoniche nelle Stanze sono il precedente più importante della sua carriera da architetto: per queste ragioni si è propensi ad attribuire l’ideazione della monumentale architettura a Raffaello stesso pur ispirato da Bramante.

18° )- PERSONAGGI
1) - Le cinquantotto figure presenti nell’affresco hanno sempre sollecitato gli studiosi circa la loro identificazione. I gruppi si articolano dinamicamente concatenando gesti ed espressioni, e rispettando una certa gerarchia simbolica che non irrigidisce però mai la rappresentazione, che appare sempre sciolta e naturale.

19° ) - PERSONAGGI
2) - Avari personaggi Raffaello affidò le effigi di artisti contemporanei, compreso se stesso, come per ribadire la nuova, orgogliosa auto affermazione di dignità intellettuale dell’artista moderno.

20° ) - PERSONAGGI
Platone e Aristotele
1) - I due principali filosofi dell’antichità, Platone e Aristotele si trovano al centro della composizione, vicino al punto di fuga, situato tra i due quasi a volere indicare che il vero abbia caratteristiche sintetiche, di conciliazione tra quelle già intuite dall’uno e dall’altro, quali figure fondamentali per lo sviluppo del pensiero occidentale. L’occhio dello spettatore è inevitabilmente direzionato su queste figure per le linee del pavimento e la fuga dell’edificio, nonché per l’isolamento offerto dalla cornice di cielo racchiusa dall’arco sullo sfondo.

21° ) -PERSONAGGI
Platone e Aristotele
2 - Platone regge il Timeo e solleva il dito verso l’alto a indicare l’iperuranio e sottintendere la sua filosofia basata sul mondo delle idee trascendenti ( che risiedono appunto nella sfera celeste ) e sull’induzione ; Aristotele regge l’Etica e distende il braccio destro col palmo che potrebbe sembrare aperto verso la terra, ma in realtà la mano è protesa in avanti a sottolineare l’attenzione all’uomo, alla sua interiorità, in linea con il libro che ha con lui è l’”Etica Nicomachea “. L’essenza delle loro dottrine è quindi racchiusa in semplici gesti eloquenti, una delle caratteristiche più straordinarie dell’arte di Raffaello : a questo si riferiva probabilmente Vasari quando scriveva che Sanzio “ fu alla composizione delle storie così facile e pronto che gareggiava con l’efficacia della parola scritta”.

Nella raffigurazione dei due filosofi è stato visto, fin dal XVI secolo, anche un parallelismo con i due apostoli Pietro e Paolo.

22° ) - GRUPPI DI SINISTRA
- 1) - Mentre il centro della scena è interessato dalla fuga prospettica, i la ti sullo sfondo dell’architettura in primo piano, mostrano un rallentamento del movimento, anche grazie alla scansione orizzontale dei quattro gradini. Ciò permette di individuare più chiaramente i gruppi. Tra i filosofi rappresentati alcuni sono chiaramente riconoscibili per lo specifico ruolo che assumono nella composizione o per specifici attributi iconografici ( come Diogene o Socrate ), mentre di altri l’identità è più o meno controversa.

23°) - GRUPPI DI SINISTRA
2) A sinistra di Platone, girato verso un gruppo di giovani e con una tunica verde bottiglia, si trova Socrate, la cui identificazione è resa sicura dai tratti fisiognomici ripresi dai busti marmorei del filosofo giunti dall’epoca classica. Tra i giovani davanti a lui si sono riconosciuti Alcibiade o Alessandro Magno, armato, Senofonte ed Eschine ( o Alcibiade ).

24°) - GRUPPI DI SINISTRA
3) - All’estremità sinistra, attorno alla base di una colonna, Zenone di Cizio vicino a un fanciullo, che regge il libro letto secondo alcuni da Epicuro incoronato di pampini di vite. Sull’identificazione di quest’ultima figura, interpretata da Giovanni Reale come un rito orfico, così si esprime lo storico della filosofia:

25°) - GRUPPI DI SINISTRA
4) - Pitagora è seduto più avanti, in primo piano, mentre legge un libro, e un vecchio e forse Telange gli regge una tavoletta. Nella tavoletta si leggono segni simbolici, riprodotti anche dallo Zarlino, che sono stati visti come schemi delle concordanze musicali, cioè la suddivisione tipicamente pitagorica dell’ottava musicale e la forma musicale della Tetraktys.

26°) - GRUPPI DI SINISTRA
5) - Dietro a lui Averroè col turbante, che si china verso di lui, e un vecchio che prende appunti, identificato con Boezio o Anassimandro o Senocrate o Aristosseno o ancora Empedocle.

27°) - GRUPPI DI SINISTRA
6) - Davanti si trovano un giovane in piedi di controversa identificazione e Parmeide o Aristosseno.
Verso il centro Eraclito, isolato poggia poggia il gomito su un grande blocco.

28°) - GRUPPI DI SINISTRA
7) - Il personaggio sulla sinistra, di fianco a Parmenide, dai tratti efebici, biancovestito e con lo sguardo rivolto allo spettatore, è di identificazione controversa, anche se una identificazione generalmente accettata è quella di Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino e nipote del papa Giulio II, che all’poca del dipinto si trovava a Roma e ai cui servigi Raffaello doveva forse la venuta a Roma. Secondo l’ipotesi di Giovanni Reale questa figura biancovestita è un “simbolo emblematico dell’efebo greco ovvero della “ bellezza/bontà”, Kalokagathia
L’imbrobabile identificazione con Ipazia ( matematica di Alessandria d’Egitto del IV – V secolo ) non risulta raffigurata da nessona fonte o saggio critico attendibile. Tuttavia risulta negli ultimi anni così ampiamente diffusa che non è possibile non darne conto.

29°) - GRUPPI DI DESTRA
1) - Il gruppo a destra di Aristotele è di difficile interpretazione. L’uomo stante, vestito di rosso, dovrebbe essere Plotino, in silenzioso isolamento. Al centro sta sdraiato sui gradini Diogene, con i chiari elementi iconografici ( l’abito lacero e l’atteggiamento di ostentato disprezzo del decoro e la ciotola.

30°) - GRUPPI DI DESTRA
2) - In primo piano si trova un gruppo centrato su Euclide ( secondo alcuni studiosi Archimede ), che traccia figure geometriche, attorniato da allievi, alcuni decori sulla sua tunica sono stati interpretati come la figura di Raffaello (“ RVSM “ Raphaël Urbinas Sua Manu “ ) e forse la data MDVIIII.

31°) - GRUPPI DI DESTRA
3) - Dietro di lui, l’uomo coronato che da le spalle allo spettatore e regge un globo terracque in mano è Claudio Tolomeo, che a quell’epoca era ancora confuso con un faraone della dinastia dei Tolomei.

32°) - GRUPPI DI DESTRA
4) - Davanti a lui, si trova un uomo barbuto, forse Zaroastro, e dietro due personaggi di profilo, in vesti contemporanee, in cui si è voluto vedere la raffigurazione ad autoritratto di Raffaello stesso e quella, più improbabile, dell’amico e collega Sodoma, che ha lavorato al dipinto sulla volta ed a cui alcuni hanno attribuito un ruolo anche nell’esecuzione dell’affresco stesso.

33°) - GRUPPI DI DESTRA
5) - L’identificazione di Sodoma è però da alcuni ritenuto improbabile, giudicando l’età dell’effigiato molto maggiore ai trentatré anni che l’artista aveva all’epoca; si sono fatti allora i nomi del Perugino, antico maestro di Raffaello, che all’epoca aveva l’età di circa 60 anni ( ma che contrasta con le fattezze del pittore tramandate nel suo autoritratto ) o di Timoteo Viti.

34°) - GRUPPI DI DESTRA
6) - La presenza di Raffaello tra i filosofi è stata così spiegata da Giovanni Reale ( 1997 ): “ L’arte di Raffaello è un’attenuarsi di quella metafisica “ giusta misura “ , che per Platone coincide con il Bene e con il Vero e (…..) dunque è godimento supremo del Bene e del Vero mediante il Bello, e credo che con la firma di “ piccolo tra i grandi “,

35°) - GRUPPI DI DESTRA
7) - Raffaello intendesse presentarsi anche come filosofo appunto in questa dimensione: l’arte è alta filosofia, come esplicazione delle armonie numeriche del bello visibile, armonie che costituiscono, in ultima analisi, la struttura dell’essere.

36°) - GRUPPI DI DESTRA

L'evocazione degli uomini illustri del passato venne collegata indissolubilmente al presente, dando talvolta agli uomini antichi le fattezze di personaggi contemporanei. Probabilmente nelle figure dell'affresco erano riconoscibili i personaggi della corte pontificia, tra cui umanisti, letterati e principi. Per la critica moderna però, nella generale scarsità di fonti attendibili, scritte o iconografiche, si identifica soprattutto un nutrito gruppo di artisti.

37°) - GRUPPI DI DESTRA
Già Vasari menzionò i ritratti di Federico II di Conzaga, Bramante e Raffaello stesso. Particolarmente conosciute, ma non sempre documentate, sono le ipotetiche raffigurazioni di Michelangelo nella figura di Eraclito, Leonardo da Vinci come Platone e Bramante come Euclide.

38°) - GRUPPI DI DESTRA
La figura di Michelangelo, come si è già accennato, venne aggiunta in secondo momento e nello stile riecheggia le magniloquenti torsioni del collega, con un forte risalto plastico. Controversa è poi l’identificazione di Francesco Maria Della Rovere nel giovane stante vestito di bianco.

39°) - GRUPPI DI DESTRA
La presenza degli artisti nell’affresco ribadiva l’elevazione del loro mestiere tra le arti liberali, secondo lo spirito pienamente rinascimentale.

40°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Nella Stanza del Palazzo chiamata della Segnatura (dal Tribunale della “Segnatura Gratiae et Iustiae”) l’artista esegue quattro affreschi, uno per ogni parete dedicati al tema legato all’ordinamento ideale della Cultura umanistica.

41°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
I quattro affreschi rappresentano la Teologia, la Filosofia, la Poesia e la Giurisprudenza. La Scuola di Atene è dedicato alla Filosofia e raffigura grandi filosofi, matematici e altri grandi personaggi dell’antichità che riflettono o dialogano con personaggi dalle sembianze di uomini contemporanei a Raffaello immersi in una grande e spettacolare architettura di gusto classicheggiante.

42°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
. Si contato circa 58 personaggi raffigurati di cui gli esperti e studiosi cercano ancora di scoprire identità e atteggiamenti di alcuni. Infatti per alcuni di loro rimane ancora il mistero.

43°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Oltre all’impressionante architettura notiamo che alcuni personaggi sono disposti su una linea ipotetica orizzontale alla fine di una scala, mentre altri sono disposti in piccoli gruppi in primo piano. molti parlano, discutono, scrivono o disegnano. Altri invece meditano da soli pensando a una qualche teoria o a una nuova ricerca da fare. Raffaello vuole rappresentare ognuno di loro che si dedica a una qualche attività mentale, cioè a quello che sanno fare meglio e che li ha resi famosi.

44°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
L’artista da anche ad alcuni personaggi dell’antichità le sembianze di artisti importanti suoi contemporanei, come una sorta di continuità del pensiero e per ribadire la nuova e orgogliosa autoaffermazione di dignità intellettuale che hanno ottenuto gli artisti moderni, di Raffaello contemporanei.

45°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Per esempio, possiamo vedere al centro, il filosofo greco Platone rappresentato con le sembianze di Leonardo da Vinci che parla con un altro grande filosofo dell’antichità, Aristotele.

46°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
In basso da solo seduto sui gradini e intento a scrivere appoggiato ad un blocco di marmo vediamo un altro grande dell’antichità, Eraclito con il viso però di Michelangelo Buonarroti. Alcuni studiosi d’arte affermano che questo personaggio sia stato inserito da Raffaello dopo nell’opera, verso il 1511-12 come una sorta di riconoscimento e lode da parte dell’artista verso quel grandissimo capolavoro unico al mondo, finito appunto in quel periodo della volta della Cappella Sistina da parte di Michelangelo che poi eseguirà anche il Giudizio Universale nella parete centrale dell’altare.

46+°) - LA SCUOLA DI ATENE IL BASSORILIEVO IN CONTROLUCE - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA
Alcuni studiosi d’arte affermano che questo personaggio sia stato inserito da Raffaello dopo nell’opera, verso il 1511-12 come una sorta di riconoscimento e lode da parte dell’artista verso quel grandissimo capolavoro unico al mondo, finito appunto in quel periodo della volta della Cappella Sistina da parte di Michelangelo che poi eseguirà anche il Giudizio Universale nella parete centrale dell’altare.

47°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Sulla destra e quasi nascosto come se avesse imbarazzo di fronte a tutti questi grandi intellettuali, filosofi e Geni antichi e contemporanei notiamo l’autoritratto di Raffaello stesso che si è aggiunto tra gli altri. Come se volesse comunicarci che Lui un allievo, desidera stare per imparare e a trasmettere il pensiero e gli studi di questi grandi Maestri.

48°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Nell’opera saltano subito all’occhio anche le bellissime forme architettoniche che sono davvero grandiose, maestose e in alcuni punti attraveso delle aperture si intravedono sprazzi di un cielo sereno. In una successione prospettica, un enorme arco sembra incorniciare tre arcate a “tutto sesto” con le volte a botte che presentano delle decorazioni ad incavi con forme poligonali.

49°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Davanti a Lui possiamo vedere un altro grande artista e architetto del Cinquecento. Si tratta del Bramante intento a tracciare un cerchio con un compasso mentre altri stanno a guardare con ammirazione.

50°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Vediamo delle nicchie che contengono alcune statue greche in stile classico. Tra le tante in primo piano, quelle dedicate al Dio Apollo con la lira e alla Dea Minerva con la lancia e l’elmo.

51°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
La Scuola di Atene è un opera di Raffaello che cerca di esaltare prima di tutto l’uomo e le sue doti e facoltà mentali. Gli scienziati e i filosofi del passato e del presente sono accomunati dalla ricerca razionale della “verità”.

52°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
L’opera serve a celebrare l’importanza e la centralità che ha l’uomo nell’Universo.

53°) - BREVE DESCRIZIONE E STORIA DELL'OPERA " LA SCUOLA DI ATENE "
Nell’opera si esalta anche la forza e il valore della Chiesa di Roma, dando il giusto merito per aver accolto nella sua Corte artisti e studiosi, in modo da promuovere e aiutare la rinascita della cultura classica che influenzava in quel periodo molti artisti, molti dei quali divenuti poi famosi.

La scuola di Atene di Raffaello Sanzio (falso d'autore:Raffaello Sanzio) (astratto)

di:Michele Montalto

Olio su Juta in Bassorilievo (150x110 cm)

venduto su PitturiAmo

Copia d'autore: Raffaello Sanzio

04/09/2013 - La scuola di Atene ( Sala delle Segnature in Vaticano ) Un omaggio che l'artista Michele Montalto ha voluto fare al grande maestro dell'arte Raffaello Sanzio, alla ricerca nella imitazione della Sua perfezione. L'opera riprodotta su tela di Juta cm 150 x 110 x 4 colori ad olio su bassorilievo composto di polvere di marmo misto con resine.

CONCORSO " IL RITRATTO NELL'ARTE " Vivi Varese 2014

L'ARTISTA PARTECIPA CON LA SUA OPERA " LA SCUOLA DI ATENE DI RAFFAELLO SANZIO "

L'artista Michele Montalto avendo appreso in data 22 Maggio 2014 l'apertura per l'iscrizione al 29° Concorso on -line indetto dalla Ad-Art: 03. "Il Ritratto nell'Arte ", rende pubblica la sua partecipazione, con la sua opera " La Scuola di Atene"
Dettagli: Pubblicato Giovedì, 22 Maggio 2014 14:31. Ad-Art, a seguito del successo dei precedenti Concorso tematici, inaugura un nuovo concorso artistico online: Tematiche Ad-Art : 03. Il Ritratto nell'Arte. Il Ritratto è stato protagonista nella ...
A designare il vincitore del Premio Ad-Art saranno i concorrenti stessi, e chiunque volesse votare ed inserire commenti sull'Opera per designare il vincitore del Premio Critica saranno i Critici d'Arte e colleghi artisti invitati ed a designare il vincitore del Premio Galleristi d'Arte invitati secondo le modalità espresse per ciascun concorso.
Nelle votazioni per il Premio Artisti al primo dipinto prescelto vengono assegnati 15 punti, al secondo 9 punti ed al terzo 7 punti.
Nelle votazioni per il Premio Critica e per il Premio Galleristi si vota per un solo artista ed ogni voto vale 1 punto.
Ogni partecipante potrà richiedere i voti da lui stesso ottenuti nei due concorsi se non pubblicati.
A parità di votoprevarrà l'artista che per primo avrà effettuato la quota d'iscrizione.
Ogni artista partecipante avrà a disposizione una propria pagina sul sito AD-Art che vi rimarrà in modo permanente o comunque almeno 6 mesi.
LE VOTAZIONI SONO APERTE

54) - 0 - La scuola di Atene "Falsi d'Autore"