manuela feliziani - l'economia dell'amore

Nelle opere di Mariano Filippetta l’elemento femminile rimane dominante, sia che venga rappresentato in modo diretto o si manifesti nella nostra mente per semplice evocazione. Questa presenza costante si ritrova nel titolo dell’opera ma anche in quello del ciclo di cui questa fa parte: Economia dell’amore. Titoli che da soli sono autentici testi poetici, percepiti con un fondo di romanticismo che trovo di estrema novità in un panorama artistico caratterizzato invece da una forte aggressività. L’artista esprime comunque una realtà interiore che, travalicando una espressività di genere, svela una serie di riflessioni che appartengono al vissuto umano ma tendono a includere vari livelli di lettura. L’universo poetico dell’artista si apre nelle forme dipinte svelando una espressività che oscilla tra finito ed infinito, decorazione e minimalismo, tridimensionalità e superficie. Così il movimento, evocato con la danza, riprende nelle forme ascendenze classiche. Questa, unione fra suono e movimento, diventava, se eseguita sui labirinti, moto propiziatore verso quegli astri che sembrano influenzare la nostra esistenza e che ritroviamo, rappresentati sotto forma di luci vere, nel loro allineamento astronomico. La pittura di figura, estremamente ridotta nella sua composizione, rivela l’esperienza minimalista di Mariano Filippetta che si ravvisa anche nell’uso del colore. L’artista lavora con variazioni cromatiche lievi su tonalità chiarissime che si rivelano grazie all’azione della luce radente. Un opera che è pittura ma possiede anche qualità ambientali. Realizzata per questo spazio, tiene conto infatti dell’incidenza della luce diurna che induce una diversa possibilità di visione e tende all’ installazione, quando le piccole luci, protagoniste dell’opera, la collocano su un crinale sottile che divide pittura e scultura Con un attenta analisi sulle fonti di energia, l’artista ha usato in passato luci alimentate da pannelli solari teorizzandone l’utilizzo, ma in questo caso ha preferito l’uso di led elettrici a basso consumo di energia. Indagini tematiche, apparentemente distanti ma armoniche nel loro insieme, rivelano una forte componente comunicativa che diviene necessità poetica di coinvolgere nella propria visione del mondo