Nel ciclo di lavori realizzati tra il 2017 e il 2023, Matteo Ferretti approfondisce la relazione tra colore, energia e coscienza. L’astrazione diventa linguaggio puro, luogo di tensione tra caos e armonia, materia e pensiero. Le superfici si stratificano come campi vibranti di luce, in cui il colore non rappresenta ma agisce: comunica, respira, trasmette. In questi anni l’artista sviluppa una pittura sempre più essenziale e visionaria, dove gesto e intuizione convivono con un ordine interiore rigoroso. Le opere si configurano come spazi mentali, paesaggi dell’anima in cui l’energia si traduce in forma e ritmo. È una ricerca sull’essenza del visibile, sulla forza del segno e sulla possibilità dell’arte di rendere percepibile l’invisibile.