critiche

"Il fondamento, il padre di tutte le arti"così dicevano gli antichi scrittori riferendosi al disegno, certamente espressione di un mondo affascinante e raffinato, e depositario dell'illuminazione iniziale della creatività artistica.
Mauro Biasini è sicuramente depositario della tecnica del disegno, è un artista poliedrico pronto ad integrare il suo tratto con qualsiasi tecnica e soluzione pittorica con estrema sicurezza e raffinatezza. Abilmente, con uno specifico orientamento espressivo e con personale naturalezza,l'artista si muove fra le chine acquarellate e le tempere, per approdare alla più complessa tecnica ad olio.
La sua opera è un continuo "misurarsi" con la realtà, nella frenetica ricerca di percepire il segno, ma non da "tecnico iperrealista", ma da coinvolto interprete delle cose che vede, paesaggi e scorci soprattutto liguri, che lo affascinano e lo conducono per mano nella ricerca dell'interiorità di quegli spazi.
L'opera di Biasini, dall'estrema radicale ricerca delle più severe linee architettoniche spesso giunge ad un abbandono in felici soluzioni di luci e forme di natura che lo rendono certamente un artista caratterizzato e intuitivo; non si potrebbero altrimenti spiegare certe visioni di struggente bellezza e armonia, le vibranti atmosfere di luci, in un impianto architettonico freddo e razionale, che abilmente l'artista riesce a fondere in una esaltante armonia spaziale.
Tuttavia la fedeltà ai criteri più tradizionali del paesaggio non tolgono mai la possibilità di tutte quelle elaborazioni che un artista come Biasini d'indubbia originalità è capace di scoprire poichè le attività dell'arte possono superare quelle di ogni antecedente e per l'artista in continua ricerca artistica non si esaurisce mai un tema o una forma stilistica.

Franco Dioli

Il Verosimile e l'incantevole

Mauro Biasini presenta la sua personale antologica.

La mostra è costituita da una rassegna di opere a tecnica mista, a sanguigna e tempera, i cui soggetti sono caratterizzati da una riscrittura formale rigorosa e realistica; interpretati da un segno alacre, preciso e meticoloso di ammaliante monocromia; contraddistinti dalla virtù della verosimiglianza quanto dal "distanziamento" dal reale; rivisitati da silenti, suasive, incantatrici atmosfere tonali e stranianti.

Biasini si propone come artista dalla inconfondibile e intensa figurazione. Le sue composizioni sono stilate dal sapido gusto per l'immagine squisitamente "tangibile" nell'aderenza iconografica, rimarcata dal "disegno" nitido e preciso dalla rilevazione "miniaturistica", mirata ad evidenziare particolari e scorci del paesaggio. Peculiare il suo soffermarsi su angolazioni e prospettive architettoniche, dettagli panoramici estrapolati, trasognati.

Da intendere come "visioni-emozioni", ispirate alla Natura e al territorio ligustico.
Il fare artistico di Biasini è, nella puntigliosa ricerca gestuale, di perizia tecnica e coloristica intesa a connotare ricostruzioni ambientali, soffuse di memoria e di poesia. le sue opere si siglano come osservazioni-resoconti-sensazioni-riflessioni-sollecitazioni-meditazioni-introspezioni e allegorie, rivolte a "primi piani" delicatissimi e vibranti della terra ligure. Evocano siti di mare, barche e spiagge, località tipiche dell'entroterra, antichi paesi, vecchie case dei centri storici, tetti, portici, creuse.

Biasini, il pittore del grafismo come poesia dell'ambiente; del segno come indagine etnica; del tratteggio come lievitazione verso una dimensione etica ed introspettiva della luce come "spazio del sentimento".
Il gioco cromatico, la suggestione della monocromia - dai vellutati bianchi e neri alla calda stesura della sanguigna, la compostezza e la determinazione della pennellata e del chiaroscuro - avvincono il riguardante delle opere.
Il colore, il segno, la campitura acquisiscono un valore maieutico: portano "alla luce" rimozioni oniriche, commozione, turbamenti, trepidazioni, incantesimi.

Le tempere, le sanguigne, le tecniche miste di Biasini suscitano nell'osservatore (e lo coinvolgono) un'intrigante esperienza visiva e psicologica che lo accompagna in una ideale dimensione tra il Verosimile e l'Incantevole. Ad assaporare la fugacità dell'attimo fuggente, a palpitare di inquietudine e struggimento - tra fascinazione e mistero - per le cose e i luoghi che non sono più; a ritrovare "radici e memorie", metafore in cui si intrecciano echi della Storia e delle tradizioni.

Biasini, pittore - cantore della terra ligure: segni, colore come consolazione al passato; "spessore" materico e tonale alla malinconia e ai rimpianti: l'appagamento di trasformare la realtà in evento metafisico e rinnovarla al limite del mito. Dal verosimile all'Incantevole.


Giannina Scorza