Scrivere come atto vivente: Arte e letteratura di Stefano Crespi
La nuova pubblicazione di A60 International Art, Scrivere come atto vivente: Arte e letteratura di Stefano Crespi, scritta da Marco Orlandi, è stata presentata il 17 novembre presso il Palazzo Castiglioni (Corso Venezia 47, Milano), accompagnata da una mostra dedicata all’autore.
Il volume rende omaggio a Stefano Crespi, una figura centrale della critica d’arte, della ricerca letteraria e della cultura italiana contemporanea. Pensatore di primo piano nel dialogo tra arte e letteratura, Crespi ha influenzato per decenni il panorama culturale del paese. Questa pubblicazione e la mostra correlata non solo ripercorrono la sua eredità intellettuale, ma riportano alla luce la sua visione interdisciplinare: tra parola, immagine e opera d’arte, Crespi ha sempre sostenuto una scrittura animata dalla “forza della vita”, capace di raccontare il proprio tempo con lucidità e delicatezza.
Stefano Crespi nacque nel 1941 a Magnago, in provincia di Milano. Dopo un primo percorso di formazione in seminario, si laureò in Lettere presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi dedicata alla storia e alla critica del cinema. La sua formazione e i suoi interessi trasversali gli permisero di sviluppare un punto di vista critico unico, collocato tra la riflessione letteraria e quella artistica. Dal 1972 al 1976 fu membro del Consiglio di Amministrazione del Piccolo Teatro della Città di Milano, sotto la direzione di Giorgio Strehler, partecipando attivamente alle esperienze teatrali più vivaci dell’epoca.
Come giornalista e critico culturale collaborò con importanti testate, tra cui «Il Sole 24 Ore», «Corriere della Sera» e il «Corriere del Ticino» nella Svizzera italiana. La sua scrittura, precisa, profonda e intrisa di una sensibilità poetica, lo rese una voce inconfondibile nel panorama della critica contemporanea.
Per la casa editrice Le Lettere curò la collana “Atelier”, che conta oggi 24 titoli e rappresenta una delle piattaforme più significative della scrittura sull’arte in Italia. Parallelamente, Crespi organizzò numerose mostre interdisciplinari dedicate a temi quali il volto, la malinconia, i cieli, il corpo e l’immagine, la rappresentazione femminile, confermando il suo interesse costante per la potenza dell’immagine e dell’immaginazione letteraria. Tra le sue opere, spicca il diario Nel colore del tempo, pubblicato nel 1981 da La Locusta di Vicenza: un testo capace di esplorare in modo intimo e aperto il rapporto tra arte, tempo ed esistenza.
Scrivere come atto vivente: Arte e letteratura di Stefano Crespi raccoglie documenti, immagini, manoscritti e testi critici, restituendo il percorso ricco e profondo del pensiero di Crespi. La mostra approfondisce ulteriormente i contenuti del libro, traducendo visivamente i momenti chiave della sua attività di scrittura, curatela e dialogo culturale.
L’evento riunirà artisti, scrittori, studiosi e appassionati di cultura, offrendo un’occasione preziosa per ricordare e riscoprire un autore che ha fatto della scrittura una forma di vita e dell’arte un linguaggio essenziale.
Hai bisogno di informazioni?
Vuoi chiedere maggiori informazioni? Lasciami un messaggio, risponderò al più presto