fill rouge

tecnica mista, tela di juta riciclata, 2020

FILL ROUGE L’artista porta a compimento il dipinto secondo quello che rappresenta il proprio stile espressivo, attraverso fasi successive ad intervalli temporali, in cui tratti e colori si susseguono e si sovrappongono, intrecciando la trama dei suoi moti d’animo. L’atto con cui conclude il lavoro diviene pregnante, e porta alla luce l’elemento dominante rappresentato, in questo caso, dal colore rosso che si dipana sulla tela come il filo di una matassa. Da qui l’artista matura il titolo dell’opera. Ma in un lapsus calami che ha tutto il sapore di un movimento dettato dall’inconscio, coniuga voci di differenti lingue, dando vita ad un’espressione dai molteplici richiami. Se, in una leggenda di origine cinese, il filo rosso rappresenta la metafora di quel filo conduttore che in una visione romantica e idilliaca dell’amore conduce all’anima gemella, metà predestinata, in un’accezione più concreta e razionale, nel gergo marinaresco, è il filo intrecciato alle corde di una nave, al fine di tenere insieme il tutto, permettendo tuttavia di identificare le singole parti, e rendendo possibile separarle l’una dall’altra quando si aggrovigliano. Il concetto di amore dunque si espande, in una visione meno romantica ma più matura, in cui l’amalgama dell’appassionata unificazione, conserva la salvaguardia delle individualità. Con questo significato l'espressione "fil rouge" è utilizzata da Goethe nel romanzo “Le affinità elettive”. Viene poi presa in prestito da Freud per indicare l’elemento inconscio che caratterizza il percorso psicologico dell’individuo. L’artista compie però, attraverso una distrazione nell’appropriarsi di questa metafora, un passaggio successivo, inserendovi un elemento che trasforma ed arricchisce l’espressione verbale, attribuendole un senso aggiuntivo. Fil diventa fill, evocando un verbo il cui significato è “riempire, occupare, colmare, pervadere, compenetrare”, in perfetta sincronica attinenza con il tema dell’amore. Nella fusione linguistica e culturale, rappresentata dagli elementi contenuti nel titolo, l’opera diviene sottolineatura della trascendente universalità dei sentimenti. Nell’impropria e singolare commistione dei lemmi, narra della vita, dell’amore, e dell’uomo che con i tratti peculiari della propria individualità ne compie un’opera interpretativa ed espressiva unica e irripetibile. Nunzia Manzo

Informazioni generali

  • Categoria: Pittura

  • Eseguita il: 2020

Informazioni tecniche

  • Misure: 100 cm x 50 cm x 3 cm
  • Tecnica: tecnica mista
  • Stile: astrattismo emozionale
  • Supporto: tela di juta riciclata

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: COLLEZIONE PRIVATA PANARESE-PARADISO - PAVIA
  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA174519
  • Archiviata il: 23/12/2020

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