Giudizi critici

“Mantenendo un’autonomia di concezione, Fortunato Orazio Signorello è riuscito, confermandosi artista di spicco dotato di notevole talento, a innovare i propri schemi linguistici. La sua è una pittura, sorretta da una libertà espressiva imprevedibile e stupefacente, che recupera il più innervato vitalismo cromatico mediterraneo”. (A. Trowbridge)

“…ciò che più colpisce dei lavori di Fortunato Orazio Signorello è il vivo del colore, l’impeto che nasce dalla violenza dei contrasti; che stranamente non risultano lontani, stridenti, ma si ricompongono in vivaci armonie che sono vita, movimento, incisività espressiva…”. (Valeri Orsi)

“…Non si può certo dire che la sua arte, segnata da scelte metalinguistiche, glia abbia dato poche soddisfazioni. La fama di artista intellettuale che privilegia un linguaggio moderno carico di partecipazione totale ha cominciato a costruirsela sin dalla sua partecipazione, nel 1991, alla “International biennal of contemporary art” di Los Angeles. La sua produzione è coinvolgente e di grande interesse; concepita, con un forte senso dell’elaborazione compositiva, come un’impresa di liberazione e di demistificazione radicale, non come un piacere formale…”. (M. Mainardi)

“…Le opere di Fortunato Orazio Signorello rappresentano la sintesi della sua ricerca e della sua volontà di sperimentare continuamente tecniche nuove. L’artista ha voluto esprimersi con stili differenti e ha iniziato a realizzare, affidandosi a un cromatismo veemente, lavori molto godibili e sorprendenti, trovando nella sua singolare capacità di esecuzione il mezzo giusto per avvicinare un pubblico vasto al suo mutevole linguaggio espressivo…”. (Silvia Vannini)

“…Protagonista poliedrico del panorama artistico contemporaneo, Fortunato Orazio Signorello rappresenta l'immagine di un artista a 360 gradi che continua a lavorare sui piani multipli del linguaggio artistico. Conosciuto per l’estrema versatilità nell’uso di diversi media e tecniche, egli ha sviluppato, prediligendo soggetti di derivazione pop legati ai temi della tecnologia e della mitizzazione dei prodotti e delle immagini di largo consumo, una cifra stilistica autonoma e indipendente. La sua produzione è eterogenea e va dalla pittura all'installazione, dai lavori fotografici all'elaborazione digitale delle immagini, dalla grafica ai progetti interattivi”. (L’Elite, 2006).

“…Catalogare l’opera di quest’eclettico siciliano è impresa quasi impossibile. Nel corso della sua attività, Fortunato Orazio Signorello ha affrontato l’arte contemporanea in tutte le sue possibili forme. Contrario da sempre al cliché iconografico facilmente distinguibile, egli continua a proporre, grazie anche alla sua straordinaria libertà immaginativa, un nuovo e interessante linguaggio formale nel quale convivono volutamente contaminazione di forme espressive”. (A. Cosentino)

Sulla sua produzione letteraria, artistica, giornalistica e scientifica hanno scritto:

A. Alessandrini «…La produzione di Signorello inizia a essere da alcuni anni sempre più al centro dell’attenzione dei media, anche di quelli che, abitualmente, non si occupano di arte. Un’attenzione che sta contribuendo a dare giusta dimensione all’opera dell’artista siciliano, non normale arte contemporanea, quanto arte, di forte impatto sul fruitore, che mette da parte l’ovvio e il banale e punta su una maggior qualità e ricercatezza…»;

G. Battaglia «…I suoi scritti, dal linguaggio esemplarmente chiaro, costituiscono il culmine e la sintesi di un’ampia esperienza culturale rielaborata alla luce di una meticolosa ricerca…»;

A. Cosentino «…I suoi saggi sono sempre rigorosi. Egli continua a dimostrare di essere una personalità di forte spessore intellettuale, di elevato equilibrio valutativo…»;

“La Sicilia” «…Attratto dalle potenzialità delle nuove tecnologie e dai processi estetici che ne possono nascere in ambito espressivo, Signorello, nato nel 1966, è approdato – rimanendo indipendente da qualsiasi gruppo o corrente – a una pittura in bilico tra pop art, concettuale e iper pop attingendo direttamente, per esprimere il disagio della nascente società consumistica sempre più alienata dal superfluo, dal repertorio di immagini della pubblicità, dei films e della cultura popolare. Da diversi anni realizza opere, oli e acrilici in cui predominante è il dato cromatico, al confine tra pittura e grafica che sono il frutto della sua naturale e versatile capacità di saper rielaborare e trasformare in modo personalissimo le immagini dei nostri giorni.»;

S. Nicolosi «…egli continua a finalizzare le sue doti intellettuali al servizio della collettività. Dopo il primo articolo, che ha pubblicato ad appena 16 anni nel numero unico di “Avanguardie creative”, l’interesse per il giornalismo è, accanto all’arte, alla paleontologia e all’archeologia, una costante della sua vita…»;

F. Torrisi «…La collana Afflatus da lui ideata e diretta rappresenta un momento importantissimo per lo sviluppo e la diffusione della poesia…»;

G. Zappalà «…La poliedricità dell’ingegno e la straordinaria forza espressiva delle opere ne fanno uno dei personaggi più interessanti tra quelli che hanno popolato la scena artistica italiana nell’ultimo decennio…».



Di lui hanno scritto, tra gli altri, Silvia Vannini, Alexander Trowbridge, Ivana Mattioli, Salvatore Fiume, Richard Foxwell, Eleonora Messina, Valeria Orsi, Francesco Scialfa, Giorgio Falossi, Antonio Cosentino, Laura Costarelli, Fernanda Banchi, Ewald Manschek, Alessandra Alessandrini e Monica Mainardi.