POESIA: "IL SUONO DEL MARE"

                              “IL SUONO DEL MARE”

 

  


La poesia descrive la bellezza e la potenza del mare, la sua influenza sulla città e sulla vita dell'autore, e il desiderio di essere trasportato dalle onde. Il poeta s’immagina di emergere dalle acque fredde, di sentire l'effluvio del mare e di essere lasciato trasportare dalle correnti. La poesia esprime anche il senso di tristezza e di nostalgia per le esperienze passate e il desiderio di trovare un approdo sicuro. Zaoner utilizza immagini naturalistiche per descrivere il mare, come le onde, le nuvoline, il cielo al tramonto, e le acque fredde. Le figure retoriche utilizzate includono metafore, onomatopee, e l'uso di parole che evocano i sensi, come "sospirare" e "sciabordare". La poesia è caratterizzata da una lingua raffinata e sognante, che crea un'atmosfera intimistica e contemplativa. La poesia è inserita in un contesto di componimenti poetici, che esplorano il tema del mare come forza naturale e come elemento emotivo e simbolico. La poesia dell’autore si distingue per la sua raffinatezza linguistica e per il suo senso di introspezione, che esplora il rapporto tra l'uomo e il mare e la sua influenza sulla vita e sulla percezione del poeta.

 

 

 

TESTO:

 

  

 

Quella striscia continua

all’orizzonte del mare

con stracci di nuvolette

colorate di lapislazzuli

confusi col rosseggiato

cielo al tramonto, canta

un’ultima aria musicale.

  

 

Immagino ondine

emergere dalle sinuose

acque fredde che

s’infrangono teneramente

sulla riva a me cara,

e l’olezzo del mare

sciaborda sulla riva, s’alza

ed è l’effluvio del mare

che canta.


 

Il mare accarezza la mia

città espugnata e

saccheggiata nei secoli

da scorribande che qui

hanno trovato l’aurea

conca che pareva istoriata

come le colonne d’un

tempio consacrato agli dèi.

La salsedine è nell’aria.

Ne senti l’effluvio e ne

odi il suono dolce del mare.

  

 

Vorrei trovarmi ondivago

sulle onde di questo mare

e lasciarmi trasportare

dalle correnti verso mete

inespugnabili. L’arcobaleno

disegna una mezza sfera

di cristallo e io sogno

l’irreale.

 

 

Quest’inverno asciutto

e le mie mani fredde.

Il mare riaffiora in un

turbinìo di vividi colori

e sono forti le mie

sensazioni. Non più orfico

mi appare il tutto insieme

e ti vedo ornata di fiori

in primavera.

  

 

diritti riservati




 

 

Roberto Zaoner

(febbraio-marzo 2024)

 

 

Informazioni generali

  • Categoria: Poesia

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA212928
  • Archiviata il: 14/04/2024

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