POESIA: "L'ONIRICA SORGENTE RIVELATRICE"
2025
La poesia “L'onirica sorgente rivelatrice”, di Roberto Zaoner, nasce da un profondo percorso introspettivo che alterna il vissuto personale dell'autore con una riflessione sul valore e sull'ambivalenza dei sogni notturni, spesso veicolo di sofferenza e ricordi dolorosi ma anche di possibili rivelazioni interiori. Origini e tematiche della poesia: Zaoner si distingue per uno stile personale, riflessivo e introspettivo, dove le sue opere sono spesso la fusione di episodi reali e elementi immaginari. In questa poesia, come in molte delle sue altre liriche, viene affrontato il dialogo conflittuale tra ricordi dell'infanzia, il dolore per esperienze traumatiche e il rapporto con la madre, riferimento che emerge nei “sogni tumultuosi, in contesa tra madre e figlio”. Il sogno diventa dunque sia una minaccia (colpi di scudiscio per l'animo) sia una possibilità di rinnovamento e resa poetica. Il poeta utilizza spesso immagini potenti, simboli evocativi e un linguaggio melodico, attingendo alle esperienze personali (alcune legate a malattie vissute in famiglia come la demenza senile della madre) e ad archetipi universali come la notte, la tempesta, il mare impetuoso, per rappresentare l'instabilità della memoria e delle emozioni. La sua scrittura mira a suscitare empatia e introspezione, mostrando la fragilità umana, ma anche la tensione verso la rinascita e il riscatto. L'autore, nato a Palermo nel 1951, trascorse l'infanzia e l'adolescenza in ambienti dove la natura e il vissuto familiare ebbero grande influenza. Le sue poesie spesso mostrano una sensibilità acuta verso gli affetti, la solitudine, il dolore della perdita e la valorizzazione della speranza, pur tra le avversità. Nei suoi versi, Zaoner abbraccia la complessità dell'esistenza, rievocando, anche nella sofferenza, la forza di “nuove realtà che danno vigore all'esistenza del vivo presente”. Nella poesia si nota l'alternanza tra memoria e sogno, tormento e consolazione, legami affettivi problematici e la ricerca di una nuova serenità. Le immagini oniriche rappresentano la fatica del vivere, i traumi infantili e il desiderio di riscatto; il sogno, pur temuto, diventa una sorgente che può rivelare, se attraversata, una nuova forza vitale. In sintesi, la poesia si inserisce pienamente nella poetica di Zaoner, dove l'onirico è al tempo stesso luogo di prova e di rinascita, memoria e possibilità di riscoperta del sé profondo. TESTO: Chiudere gli occhi pesanti e nella notte ombrosa entrare nell’onirico. No! se questo mi turberà. I sogni, i sogni. Non li cerco più. Sono colpi di scudiscio per l’animo mio. Afflittivi ricordi senza il calore sincero di amici che risalgono come flutti in un mare impetuoso e sconvolgono i miei sensi. Avrò vissuto i miei giovini anni in tempesta. Non erano buriane, ma infernali momenti infiniti d’infanzia buttati ai venti incalzanti di realtà bruciate in speranze svanite da mali incancellabili e ricordati nella notte ombrosa. Oh… mio onirico adorno di ghigno sardonico, sei la mia sfida, ma so. Quanto or dunque dovrò patire a sognare il tempo ancestrale? Intime e irrazionali s’insinuano nella mia mente addormentata le tue più profonde vibrazioni. Non riesco ad afferrare i tuoi ricordi viscerali, ma ne ho traccia come solchi in un vinile. Sogni tumultuosi, in contesa tra madre e figlio, retaggio conflittuale, subìta ma pur sempre amata. Fatti ardito, animo mio! Non t’abbandonare a paure incancellabili! Non puoi ignorare profumi di fiori di nuove realtà che danno vigore all’esistenza del vivo presente. diritti riservati Roberto Zaoner (16/09/2025)
Informazioni generali
- Categoria: Poesia
- Eseguita il: 16 settembre 2025
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA231891
- Archiviata il: 17/09/2025
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