POESIA: "L'ARATRO"
2018
“L’ARATRO” La poesia celebra il duro lavoro del contadino e il suo stretto rapporto con la terra che coltiva. Emerge un senso di orgoglio e di appartenenza nei confronti di questo "terreno" che è stato d’ispirazione per l'autore, che ha rivelato la volontà dell’uomo che lavora in campagna di impegnarsi a mantenere il terreno in buono stato, lavorandolo con dedizione e che ha ereditato dal padre. Attraverso immagini evocative, la poesia descrive il lavoro fisico del contadino, dalle mani callose all'aratro che rivolta la terra, fino alla raccolta dei frutti come l'uva e le olive. Tutto questo è fonte di serenità e soddisfazione per colui che lavora la sua terra, che trova nella connessione con la natura una forma di appagamento spirituale. Inoltre, la poesia sembra essere stata notata e apprezzata da un artista, il mastro cartaio incisore leccese Andrea De Simeis, che ne è rimasto colpito e ha realizzato un disegno ispirato dai versi dell’autore palermitano. Questo riconoscimento da parte di un altro artista sembra aver reso ancor più significativo per il poeta Zaoner la creazione di questo poema, che celebra il suo legame profondo che hanno gli uomini con la propria terra. In conclusione, la causa principale che ha ispirato l’autore a scrivere "L'aratro" sembra essere l'amore e il rispetto, nonché il desiderio di rendere omaggio al duro lavoro del contadino e al valore della connessione con la natura. PREMESSA: (Questa mia poesia è stata notata dal mastro cartaio incisore, di Lecce: Andrea De Simeis, che l'ha presentata al "Rotary Club", Sez. di Genova, nei primi mesi dell'anno 2021. Leggendo la poesia, che aveva notato su Google il maestro ne era stato colpito e aveva avuto ispirazione per un disegno. Non conoscevo questo geniale artista. Facendo delle ricerche, lui era riuscito a scovare il mio numero telefonico di casa. Quindi, mi ha contattato, presentandosi e chiedendomi se poteva presentare la mia poesia e, quindi, la sua opera all'evento del "Rotary". Dell'opera, l’artista ne ha fatto molte copie. Il disegno è vergato su carta trattata e lavorata con cura, che in controluce fa intravvedere delle striature, che rendono l'opera ancor più gradevole alla vista e più interessante. Sono orgoglioso di avere attirato, con la mia poesia e senza che ne fossi a conoscenza, l'attenzione di un grande artista, valido e molto conosciuto nel suo ambiente: il pugliese mastro cartaio incisore Andrea De Simeis). Grazie, Andrea Roberto TESTO: Questa è la mia terra. Questi sono i tomoli della mia campagna che mai lascerò che il mio aratro rimanga sfaccendato per il duro lavoro che mi aspetta e mi lega ancor più ad esso. Il vomere del mio aratro stacca dalla terra, ormai soda, zolle e le rovescia per la fertilità e non più assetate sono, e chiedono letami per concimi. Vogliono rinascere a nuova vita e attendono la mano del mio aratro. Ed io con la mia zappa a continuar la fatica nei recessi ove il mio aratro non può giungere. Ne prendo una zolla e lentamente la rilascio sui palmi di queste mie rugate mani. La guardo sorridente ed è come perla che delicatamente l’accarezzo e brilla di luce propria. E penso che è degna ricompensa del mio lavoro e di quello che la natura mi offre. Ne farò mosto da questi vigneti e lo calpesterò coi miei ignudi piedi. Raccoglierò olive da questo mio uliveto e le porterò al più vicino frantoio per farne olio. Il contatto con la mia terra m’infonde serenità e soddisfa i miei sensi. Mi adagio stanco sul giaciglio di questo mio rudere per un limitato riposo e libero il mio sudore con sfilacciati e vecchi cenci. E più in là sterco per concimi e balle di fieno per foraggi alle mie bestie. Su questo mucchio di paglia affondo stanco il mio sonno riconquistato. Vedo dietro a quei poggi all’orizzonte un arcobaleno variopinto nel terso cielo. I raggi di questo sole l’attraversano e particelle d’acqua piovana sospese sono nell’aria di un temporale che si è dissolto. I miei occhi cadono sulla zolla frantumata. Che bella la natura… che bella la mia terra… E mi pare un caleidoscopio con minuti specchi e frammenti di opachi vetri che riflettono luci dai molteplici colori e il suo cromatismo allieta i miei stupori. Il sole vermiglio al crepuscolo e piccole nuvole che sembrano guidarlo dietro all’orizzonte, che mi appaiono come damigelle d’onore che accompagnano la sposa all’altare. Tutto il cielo si rischiara e si dipinge di scarlatto. Mi desto da questo sogno e riprendo il mio lavoro, e questo lindo cielo ravviva le mie tempre. Lasciare questo mio terreno non potevo in triste e trascurato stato, che riarso era quando il mio buon padre me lo concesse nel tempo in cui le sue forze vennero a mancare. Sei la mia vitalità. Sei il mio vigore. Fatica non sento quando ti dedico le mie energie. E sempre dolcemente mi prenderò cura di te, amata terra mia. diritti riservati Santa Margherita Marina (Me), 1° luglio 2018. Premessa inserita a dicembre 2021. Roberto Zaoner.
Informazioni generali
- Categoria: Poesia
- Eseguita il: 01 luglio 2018
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA234244
- Archiviata il: 01/11/2025
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