Legami

Legàmi – opera di Martino Antocchi È tutta una questione di concatenamento, un incentrarsi di nodi e snodi che danno origine e proseguimento alla derivazione; in altre parole: si deriva e si dà la possibilità che qualcuno o qualcosa derivi a sua volta. Che sia per un processo naturale o artificioso poco importa, giacché la causa e l’effetto intrinsechi dentro questo processo indissolubile tra spazio, tempo, persone e oggetti sono il perno che contrasta ciò che ci porterebbe a credere, scioccamente, che ogni cosa può vivere di per sé e di sé. Se è vero che l’arte ha una potenza di transitabilità, per come la definiva Jankélévitch, il linguaggio di un’arte transita verso il linguaggio di un’altra arte e questo rimbalzare trova rimando dentro lo sguardo e l’assorbimento di chi guarda. Crea, dunque, un legame non solo operistico ma anche esegetico. Un legame che attua l’essenza etimologica di ligare, creando per l’appunto un concatenamento che impedisca di sentirsi pezzi unici smarriti. L’opera di Martino Antocchi vuole soffermarsi esattamente sull’importanza di essere liberamente vincolati, appartenenti e appartenuti, capaci ancora di instaurare una comunanza non soltanto verbale o ideologica ma anche visiva, concreta. Non a caso, come basamento dello studio Lacaniano sull’infante, lo psicanalista francese ha argomentato l’importanza per il bambino di riconoscere la madre davanti allo specchio come altro da sé e quindi di appurare, inconsciamente, quel rapporto di dipendenza-indipendenza tra esso e la figura a lui, in quel momento, più prossima. Senza legami non può esserci né un prima né un dopo; non può esserci passato. In un’epoca veloce come quella che stiamo vivendo, un’epoca a suo modo folle come tutte le epoche, un’epoca nella quale uomini e donne affogano in mare, l’opera dell’artista può diventare strada, essere l’allusione di un ponte, un ponte tibetano, un passaggio capace di ligare una costa ad un’altra e più la stretta del legame è forte, più ciò che unisce è sicuro e salvifico. “Tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo”, scriveva l’evangelista Matteo. Il riferimento alla terra, allora, diventa fondamentale nella ricerca artistica di Martino Antocchi. Sia nella materia che nei colori c’è tutta l’essenza delle sue radici, del proprio laboratorio, della tradizione tramandata nel tempo grazie a chi non ha mai reciso o sciolto lo spago che lega gli uni agli altri.

Informazioni generali

  • Categoria: Ceramica

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA203852
  • Archiviata il: 07/06/2023

Dettagli generali

Lavoro principalmente su committenza. I tempi di realizzazione dei pezzi e delle opere dipendono dal progetto. Se disponibili invece, si possono ritirare nello studio atelier dove abitualmente lavoro, a Cori (LT) oppure con spedizione e assicurazione per il trasporto. Costi e modalità da verificare contestualmente alla vendita.

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